Lifestyle

Cannes 2014: i momenti di cinema migliori

Da Timbuktu a La Camera Blu a Red Army le perle di questa eclettica edizione del Festival del cinema

A volte ai Festival capita di rintracciare un tema, un leit motiv che lega idealmente uno con l’altro i film di una giornata. Non è quello che accade questa volta a Cannes tra le sale dove si proiettano film che passano dal fondamentalismo religioso nel Mali, come in Timbucktu di Sissako, a un colossale paesaggista dell’Ottocento inglese (vedere alla voce Mr. Turner di Mike Leigh). Vi lasciamo qui i momenti cinematografici migliori (secondo noi) di questa edizione. A quelli presenti in gallery si aggiunge "Self Made" (in una sezione a parte del festival, La settimana della critica) diretto dall’israeliana Shira Geffen. Il film racconta la storia di due donne, una israeliana e una palestinese, che sembrano intrappolate nei loro rispettivi mondi. Dopo uno scambio di identità al checkpoint, grazie all’errore di un soldato che manda Michal a casa di Nadine e viceversa, si ritrovano a vivere l’una la vita dell’altra dalla parte opposta del confine. Scopriranno così i loro desideri più intimi, a cui non avevano accesso nelle loro vite precedenti. Una scena del film che non si dimenticherà è Nadine che passa il confine con le cuffie rosa in testa da cui suona un rap palestinese a tutto volume. Ma si ride anche quando il fidanzato di Michal le parla via skype comparendo tra le gambe di una prostituta, grazie a una foto da lui stesso dimenticata per errore sullo schermo del suo portatile...

TUTTI I FILM IN CONCORSO

Festival Cannes

THE SEARCH
Dal premio Oscar per The artist, Michel Hazanavicius, una storia in competizione che racconta la seconda guerra in Cecenia, nel 1999, attraverso le vite di quattro persone: due fratelli che vengono forzatamente separati- e che si cercano per tutto il film; un soldato russo che non regge le pressioni e gli orrori della guerra;  una delegata dell’Unione Europea che cerca di farsi ascoltare da una parte di mondo totalmente incurante dei massacri e delle violazioni dei diritti dell’uomo che accadono a chilometri di distanza. Indimenticabile la scena in cui il bambino piccolo torna a parlare, dopo un enorme shock. Ma su tutte vince, per motivi di orrore, l’ultima scena del film. È anche la prima, ma rivista alla fine fa molto più male.

I più letti

avatar-icon

Cristiana Allievi