La dolce arte di esistere
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La dolce arte di esistere, l'inizio del film di Pietro Reggiani - Video

Commedia sull'invisibilità psicosomatica, sarà al cinema dal 9 aprile

L'invisibilità diventa una metafora della difficoltà di affrontare la vita nella commedia italiana La dolce arte di esistere, dal 9 aprile al cinema.

Diretta da Pietro Reggiani, è distribuita e prodotta dalla sua stessa casa di produzione Adagio Film, con un budget inferiore ai 300 mila euro. Il lungometraggio è stato girato nell'estate del 2012, prima ancora che Gabriele Salvatores lavorasse al suo Il ragazzo invisibile, ma i tempi di post-produzione non celeri impliciti nella filosofia dell'Adagio Film hanno fatto sì che gli invisibili del regista veronese arrivessero nelle sale più tardi del supereroe adolescente. 

In un mondo in cui si suppone esista l'invisibilità psicosomatica, ovvero una sorta di patologia per cui le persone con difficoltà di relazione, in certe situazioni, diventano letteralmente invisibili, seguiamo l'incontro tra Roberta (Francesca Golia, una delle suore de La grande bellezza), che ha bisogno di attenzione altrimenti scompare, e Massimo (Pierpaolo Spollon, uno dei turisti di Terraferma), che al contrario, ansioso, scompare se sente attenzione su di sé.

Film a basso impatto ambientale, è stato girato seguendo il protocollo di produzioni cinematografiche sostenibili British Standard 8909.

In questo video in esclusiva l'inizio de La dolce arte di esistere:

La dolce arte di esistere, estratto del film

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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