Coronavirus: l'impatto economico sul cinema italiano e internazionale
Immagine del film "Mulan" (Disney)
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Coronavirus: l'impatto economico sul cinema italiano e internazionale

Settanta i film di cui è stata bloccata l'uscita in Italia. Intanto "Mission Impossible 7" cancella i set di Roma e Venezia. Ma anche Hollywood trema: stimate ripercussioni negative per 20 miliardi di dollari

In Italia, nelle principali regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), i cinema sono chiusi causa Coronavirus dal 23 febbraio. Con il decreto governativo dell'8 marzo, la chiusura ha riguardato non più solo il Nord ma tutte le sale cinematografiche italiane.

Nell'ultimo weekend (7-8 marzo) di programmazione a macchia di leopardo, gli incassi cinematografici tricolori erano già crollati del 75%, con appena 324.000 spettatori (contro più di un milione del 2019); nella sola ultima domenica di quasi cinema, il crollo aveva raggiunto il 90%.

Un 2020 nero dopo un 2019 di luce

Il cinema italiano, che aveva iniziato il 2020 con il segno positivo (anche grazie al volano Tolo Tolo di Checco Zalone), non può che essere travolto da una crisi economica senza precedenti.

E pensare che il 2019 aveva sorriso alla settima arte e aveva riportato gli italiani in sala. Secondo i dati di Anec, Anica e Cinetel, il 2019 aveva segnato un forte incremento di presenze e incassi rispetto al 2018. Al botteghino si erano registrati oltre 635,4 milioni di euro, per circa 97,6 milioni spettatori: ovvero un +14,4% in incassi e un +13,6% sulle presenze rispetto all'anno precedente. I dati migliori dal 2016.

Erano state soprattutto le uscite americane a farla da leone, nel vero senso della parola: 9 dei 10 film con i maggiori incassi sono stati a stelle e strisce, con in testa Il re leone con 37,5 milioni. Le produzioni italiane se l'erano cavata comunque bene, incassando 134,9 milioni di euro, con poco più di 21 milioni di spettatori (rispettivamente +5,4% e +5,6% sul 2018).

Come eravamo rimasti

Quando tutto è stato chiuso, travolto dall'effetto Covid-19, era appena uscito nelle sale italiane in quel momento ancora aperte Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, con Elio Germano nei panni di un inquieto ed emarginato Antonio Ligabue, film che gli è valso l'Orso d'argento come migliore attore al Festival di Berlino.

Uscito il 4 marzo, Volevo nascondermi nel weekend aveva incassato appena 90 mila euro in 204 sale, con una media per sala di 441 euro. Pochissimo. Ma «uscirà di nuovo», assicura Mario Lonigro, presidente dei distributori Anica. «Guiderà la ripartenza e considereremo l'uscita scorsa come un'anteprima di quattro giorni».

I film e i set italiani fermi

In Italia al momento sono settanta i film di cui è stata bloccata l'uscita in sala (tra cui i nuovi film di Carlo Verdone, Sergio Castellitto e Cristina Comenicini), fino al 3 aprile, data di scadenza delle misure governative in atto per contenere il contagio da Coronavirus. Se le disposizioni saranno prorogate, la pila di film bloccati aumenterà. «Il loro destino sarà complicato, alcuni andranno direttamente sulle piattaforme» spiega Lonigro. «Ogni azienda sta cercando di rivedere il proprio listino in una situazione in fieri e complicatissima che si va aggrovigliando anche a livello globale vista la pandemia che, ad esempio, ha fermato Mulan della Disney».

Chiusi anche i set cinematografici: almeno quaranta set italiani hanno dovuto fermarsi.
Le produzioni internazionali abbandonano l'Italia. La Paramount ha primo sospeso, quindi cancellato, i set di Venezia e Roma di Mission Impossible 7con Tom Cruise: le città italiane - piazza di Spagna e scalinata di verso Trinità dei Monti incluse - saranno ricostruite presso i Longcross Studios britannici di Surrey. «Costerà una fortuna - dicono al Sun -, ma è più economico che aspettare tutti per mesi e mesi e potrebbe salvare il film».

Anche Hollywood trema


Disney's Mulan | Final Trailerwww.youtube.com


Il 12 marzo si è svolta a Londra la premiere di Mulan, la versione live action dell'omonimo classico d'animazione della Disney, sulla guerriera più famosa d'Oriente. Da lì a poco, però, ammainate le vele, red carpet tristemente arrotolati: l'uscita dell'atteso film della regista Niki Caro, costato 200 milioni di dollari e promosso durante il Super Bowl, è stata sospesa. Il rilascio era previsto sia negli Stati Uniti che a livello internazionale (anche in Italia) per il 26 marzo, ma la pandemia ha rovinato i piani della Disney. Con i 70.000 cinema cinesi ancora chiusi, il mercato europeo alle strette, le sale cinematografiche americane dal futuro incerto, non si poteva far diversamente.

The Hollywood Reporter prevede che il sistema hollywoodiano potrebbe subire dal Coronavirus un impatto negativo di ben 20 miliardi di dollari.
Il caos pandemia aveva già spinto la Metro Goldwyn Mayer a rinviare a novembre l'imminente uscita di No time to die, il nuovo capitolo di James Bond prevista per il 9 aprile: una scelta doverosa che costerà probabilmente, secondo una stima di The Hollywood Reporter, dai 30 ai 50 milioni di dollari.
Rimandata anche l'uscita di A quiet place II, sequel del thriller horror con Emily Blunt, inizialmente programmato in Italia per il 16 aprile.
Fast & Furious 9 - The Fast Saga (atteso in Italia per il 21 maggio) ha già posticipato l'uscita ad aprile 2021.

La Disney ha annunciato che metterà in standby una serie di produzioni per «un breve periodo», tra cui la versione live-action della Sirenetta e il cinecomic su Shang-Chi dei Marvel Studios: il suo regista Destin Daniel Cretton, tra l'altro, si è messo in autoisolamento e ha effettuato un tampone, ma è risultato negativo.
La Warner Bros. ha interrotto la preproduzione del biopic su Elvis Presley, le cui riprese erano previste in Australia: la sua star Tom Hanks è risultata positiva al Covid-19 e ora è in quarantena con la moglie.
Dall'Australia alla Nuova Zelanda, per l'emergenza Coronavirus si fermano anche le riprese dei quattro sequel di Avatar (2009) di James Cameron, che dovevano essere completati entro la fine del 2020.

In questa coltre grigia di brutte notizie, c'è una speranza, che potrebbe essere il simbolo della ripartenza mondiale. In Cina, Paese da cui è scoppiata l'emergenza sanitaria e dove ora si lotta per tornare alla normalità, potrebbe tenersi la nuova anteprima internazionale di Mulan. Liu Yifei, l'attrice che interpreta l'epica eroina cinese, ha la nonna residente proprio a Wuhan, l'epicentro del virus. Da lì, in un futuro speriamo tutti non troppo lontano, si potrebbe ripartire.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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