Colpa delle stelle, il film: 5 cose da sapere
Lifestyle

Colpa delle stelle, il film: 5 cose da sapere

Storia d'amore tra due adolescenti malati di cancro tratta dal libro di John Green, vuole essere una celebrazione della vita

Colpa delle stelle di Josh Boone è uno di quei film diretti a un pubblico giovane che, oltre ad avere conquistato il boxoffice americano (incassando oltre 48 milioni di dollari nei primi tre giorni di programmazione), ha avuto il consenso della critica. Traguardo non così scontato, non raggiunto ad esempio da Twilight o Divergent.

Diretto da Josh Boone, arriva nelle sale italiane il 4 settembre. Protagonisti due adolescenti malati di cancro, Hazel Grace Lancaster e Augustus Waters detto Gus. Si incontrano all'interno di un gruppo di supporto dando vita una storia d'amore tenera, divertente, commovente.

Ecco cinque cose da sapere su Colpa delle stelle.

1) Dal libro di John Green dedicato a Esther

Colpa delle stelle (titolo originale The Fault in Our Stars) si basa  sull'omonimo libro di John Green.  Bestseller da quasi due anni stabilmente tra i primi dieci romanzi più venduti in America (oltre 9 milioni di copie), anche in Italia ha conquistato la top ten dei libri più venduti. A ispirare lo scrittore statunitense è stata la sua amicizia con una giovane donna di nome Esther Earl, a cui ha dedicato il romanzo. Anche se Esther non incarna nessun personaggio specifico del libro, Green ha detto: "La nostra amicizia e la sua gioia di vivere sono state una grande fonte di ispirazione". Affetta da un cancro alla tiroide metastatizzato, Esther Grace Earl è morta nel 2010, all'età di 16 anni.  

2) Il libro è diventato film ancor prima della sua pubblicazione

Ancor prima che il romanzo fosse pubblicato, Hollywood ha bussato alla porta di Green. Lo scrittore trentasettenne non era però convinto di voler cedere i diritti del suo romanzo al cinema: "È una storia molto intima e personale e non riuscivo a immaginarla trasformata in un film".  Il produttore Wyck Godfrey, che già aveva prodotto la serie Twilight, ha compreso la riluttanza dell'autore ma non ha mollato: "Stavamo cercando un prodotto che fosse in grado di trasmettere qualcosa di autentico ai giovani lettori e Colpa delle stelle è un'ottima fiction per i giovani adulti". Godfrey ha contattato Elizabeth Gable, presidente di Fox 2000 Pictures, e hanno unito le forze per riuscire ad ottenere i diritti cinematografici. "Abbiamo telefonato a John e lo abbiamo convinto che eravamo le persone giuste per poter trasformare il suo libro in un film", racconta  Godfrey. Il loro interesse in comune per il calcio ha contribuito a siglare il contratto. "Ho confessato di essere un grande tifoso del Liverpool e la fortuna ha voluto che lo fosse anche John", aggiunge il produttore.  
Ma al di là della passione sportiva,  Green spiega che dopo aver incontrato Godfrey e Isaac Klausner, il produttore esecutivo del film, ed aver ascoltato in prima persona l'impegno dei due filmmaker a restare fedeli ai temi e ai personaggi del libro, si è convinto che fossero le persone giuste per portare la storia sul grande schermo. "Una delle cose che Wyck mi ha detto durante quei meeting è stata: 'Ci rendiamo conto che non hai scritto un libro sul cancro, e noi non intendiamo fare un film sul cancro'", ricorda Green. "Wyck voleva evitare eccessi di sentimentalismo e lezioni di gratitudine. Voleva solo che il film fosse onesto, allegro, una celebrazione della vita. Ed io la pensavo esattamente nello stesso modo. Volevo fare un film che solleva gli animi, che comunica l'idea che una vita breve può essere bella e ricca.  Anche Wyck ed Isaac credevano in queste cose".

3) L'approccio di Boone: il cancro è l'iceberg di Titanic

Alla regia c'è Josh Boone, regista trentacinquenne già autore del dramma romantico Stuck in Love (2012). Il suo approccio a Colpa delle stelle? Il cineasta ha subito dichiarato ai produttori: "Questa storia è come Titanic e il cancro è come l'iceberg contro cui ci scontreremo. Ma il film non può incentrarsi sull'iceberg; deve essere una storia d'amore. Doveva avere momenti reali e speciali".
Green è stato presente sul set e ha dato un grande contributo dicendo ciò che secondo lui funzionava e cosa funzionava meno.

4) Shailene Woodley, un ruolo voluto visceralmente

Shailene Woodley da giovane promessa di Hollywood si sta trasformando sempre più in una conferma. Già vista in Paradiso amaro (2011) accanto a George Clooney e poi come eroina di Divergent (2014), ora è fragilità e forza vibranti nei panni di Hazel Grace Lancaster, sedicenne scampata alla morte costretta a respirare con una cannula e muoversi portando sempre con sé un respiratore a mo' di trolley.
Shailene ha voluto fortemente la parte: "Volevo recitare questo ruolo a tutti i costi,  infatti ho inviato una lunga mail a John Green su quanto ho amato questo libro e su come avrei voluto interpretare il ruolo di Hazel”, continua Woodley. "Quando ho incontrato i dirigenti dello studio ed i produttori, gli ho detto: 'Sono disposta a fare l’assistente di produzione o la figurante, vi prego solo di coinvolgermi in questo progetto!'".
Ma Shailene ha presto convinto tutti, dopo che erano state provinate 150 attrici per la parte di Hazel. "Mentre Shailene si esibiva, nel giro di dieci o quindici secondi, ho capito che avevamo trovato la nostra Hazel" ha detto Green. "Teneva in mano le pagine del copione e ogni tanto dava una sbirciatina. Shailene ha due occhi verdi incredibilmente espressivi e sa come sfruttarli al massimo. Ha messo in gioco tutte le sue emozioni, dando vita ad un’interpretazione estremamente ricca di sfumature. Non so come fa: è come una magia".

5) Anche Ansel Elgort un fan del romanzo

Gus ha 17 anni; ex giocatore di basket, ha perso una gamba per colpa del cancro. Lo interpreta Ansel Elgort, che già si era fatto notare in Lo sguardo di Satana - Carrie come bel Tommy Ross che invitava Carrie al ballo: il suo è un sorriso adescatore e magnetico. Inoltre aveva già recitato con Woodley in Divergent nel ruolo di suo fratello.
Anche lui è un fan del romanzo. "Il libro è pieno di bellissime idee che ti fanno riflettere sulla vita e sull'amore", osserva. Per questo ruolo Elgort ha trovato in Woodley una fonte di forza. "Alcuni momenti del film sono stati i più difficili della mia carriera, ma la presenza di Shailene al mio fianco ha reso tutto più facile".

 

I più letti

avatar-icon

Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

Read More