Bohemian Rhapsody
20th Century Fox

Bohemian Rhapsody: perché piacerà anche ai non fan dei Queen

Un inno alla musica, che racconta alle nuove generazioni chi era Farrokh Bulsara in arte Freddie Mercury

Scaramouche apprezzerà. E anche Galileo. Ma non bisogna per forza essere fan dei Queen per gustarsi Bohemian Rhapsody. Dal 29 novembre al cinema, il film sulla band di Londra sembra anzi puntare con passione alle nuove generazioni, meno educate in materia.

Le oltre due ore di film scorrono in flusso armonico e piacevole, sull'equilibrio di ritmo, umorismo, hit che hanno fatto la storia del rock, stille di drammaticità. Bohemian Rhapsody non calca la mano, non eccede. Non si prende rischi, ma non si perde. Alla regia di Bryan Singer, che ha fatto fortuna con la saga degli X-Men, si concentra soprattutto sulla figura di Freddie Mercurytalento ed eccentricità. Come da canovaccio di Peter Morgan (lo sceneggiatore di The Queen - La regina), racconta le vicende dei Queen dal 1970, poco prima che tutto iniziasse, fino al 1985, con il trionfo del concerto di Live Aid che consacrò il gruppo e consegnò Freddie Mercury alla leggenda.

Per punti, ecco cosa ci è piaciuto.

  • Bohemian Rhapsody è soprattutto una celebrazione della musica. Come ha detto il produttore Graham King, il film porta avanti l'eredità dei Queen e di Freddie Mercury e mostra a un'intera nuova generazione chi è stato Freddie, vero nome Farrokh Bulsara: il suo passato a Zanzibar, l'arrivo a Londra come immigrato, i pregiudizi che ha affrontato, le insicurezze legate al suo aspetto fisico (nato con quattro incisivi in più). E poi, certo, anche la sua brillantezza come cantautore e musicista.

  • Il rapporto speciale con Mary Austin (interpretata da Lucy Boynton) è raccontato con delicatezza, intensità e drammaticità. Alcuni hanno storto il naso perché non è stato dedicato grandissimo spazio alle frequentazioni gay di Freddie e al suo ultimo amore, Jim Hutton (Aaron McCusker), il fidanzato che lo ha accompagnato negli ultimi sette anni di vita, quando era già malato di Aids. Ma Freddie in tanti modi ha sottolineato l'amore speciale che aveva per lei, anche dopo che la loro relazione sentimentale finì. Era la sua amica per sempre. Non a caso lasciò a lei metà del suo patrimonio e le affidò le proprie ceneri.

  • Bohemian Rhapsody ci porta dietro le quinte della creazione. Vediamo come sono nate le canzoni più famose dei Queen, i burrascosi rapporti coi produttori, le liti tra componenti della band, i moti provocatori e oltraggiosi di Freddie. È una boccata di aria fresca la gestazione di Bohemian Rhapsody, brano "folle" e iconico di quasi sei minuti, che incontrò non poche difficoltà a essere prodotto e trasmesso in radio. Guardando all'opera lirica, nel testo si intrecciano "Scaramouche" e "Galileo", sonorità innovative, trovate illuminanti.
    Brian May e Roger Taylor, chitarrista e batterista dei Queen, hanno seguito il progetto del film, garantendo fedeltà alla storia. E magari anche addolcendo o omettendo alcune situazioni, certo.

  • A Rami Malek non si può chiedere altro. L'attore della serie tv Mr. Robot, statunitense di origini egiziane, è un Freddie Mercury frizzante e sensibile. Da incorniciare alcune espressioni spassose di Ben Hardy, che incarna Roger Taylor. Buono il carisma pacifico di Gwilym Lee come Brian May.

  • Look strabordanti anni '70-'80. L'aria vintage di Bohemian Rhapsody dà allegria. Ritroviamo Biba, l'iconico grande magazzino di Kensington High Street a Londra, e i costumi dei ragazzi della band che diventano man mano sempre più sfavilalnti: pantaloni di raso iper stretti o in lycra, tripudi di pelle, gomma, denim e catene. E poi capigliature che provano ogni tipo di volume. 

Bohemian Rhapsody, immagini del film

Bohemian Rhapsody
20th Century Fox
"Bohemian Rhapsody" di Bryan Singer

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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