Blonde, Ana de Armas nei tormenti di Marilyn Monroe
Ana de Armas nel film "Blonde" (Foto: Netflix)
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Blonde, Ana de Armas nei tormenti di Marilyn Monroe

A Venezia l'attrice cubana a sorpresa credibile Norma Jeane in un film poco sorprendente. «Ho sentito tutta la tristezza di Marilyn ed è stato difficile liberarmene»

«Devi ingoiare». Nella scena più cruda e incisiva di Blonde, la fellatio al presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, c’è la summa del film svelatosi oggi al Lido, un dissidio dolente tra la Marilyn Monroe «pezzo di carne» oggetto del desiderio di tutti e la Norma Jeane che ha plasmato il mito, alla disperata ricerca d’amore.

Film lunghissimo in concorso alla Mostra del cinema di Venezia (165 minuti di durata), tra i più attesi, ha convinto a metà. E deluso a metà. Ci aspettavamo di esplorare lati più oscuri e intimi di Marilyn, di sentirla pulsare davvero per la Norma Jeane dietro la pin-up attrice e icona di Hollywood. Andrew Dominik ci prova, mescolando la realtà a incubo e allucinazioni, ma Norma Jeane e Marilyn Monroe, eccole lì, ci arrivano per come già le conoscevamo. Niente di nuovo. In un racconto dai pochi sussulti ma da una bella certezza: Ana de Armas, una Marilyn Monroe inaspettatamente credibile e di forte presenza.

«È carina ma non sono io. E quando la gente lo scoprirà?», si chiede Norma Jeane, vero nome dietro quello d’arte di Marilyn Monroe, vedendo la gigantografia a lei dedicata.
Tratto dal romanzo pseudobiografico di Joyce Carol Oates del 1999, Blonde esplora la crescente divisione tra il sé pubblico e il sé privato della diva. Ripercorre la sua infanzia infelice, tra una mamma mentalmente instabile (interpretata da Julianne Nicholson) e l’orfanotrofio, quindi i primi passi nel cinema – dopo una prestazione sessuale che oggi scuoterebbe il Me Too – e la progressiva creazione del personaggio di Marilyn Monroe, la procace attrice bionda platino che sconquassava il pubblico e ben presto sopraffece la stessa Norma Jeane.

Il regista Andrew Dominik e l'attrice Ana de Armas a Venezia per "Blonde", 8 settembre 2022 (Foto Ansa/Claudio Onorati)

Era dal 2008 che Andrew Dominik, autore anche della sceneggiatura, voleva realizzare Blonde. «Non mi lasciava mai andare, sono anni che torno lì», ha raccontato al Lido il regista australiano, che nel curriculum ha L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (con protagonista Brad Pitt, tra i produttori di Blonde e presente sul red carpet veneziano).

«La maggior parte del film si concentra sulla figura di Norma Jeane. E poi ovviamente c’è Marilyn Monroe, visto che sono la stessa persona», spiega Ana de Armas. «Penso che i due personaggi avevano bisogno l’uno dell’altro, che si alimentassero a vicenda. Ho sentito un collegamento molto forte con entrambi».

Modella e attrice cubana naturalizzata spagnola, 34 anni, Ana de Armas è stata la spassosa e letale Bond girl Paloma di No Time To Die (2021) e anche l’ingenua infermiera di Cena con delitto - Knives Out (2019), per cui aveva ricevuto una nomination al Golden Globe. Scoprirla ora così in sintonia con Marilyn Monroe, così Marilyn Monroe nonostante i lineamenti del viso dissimili, è una piacevole rivelazione.

«Il film è diventato vivo quando ho scelto lei», dice Dominik. «Ho visto Ana de Armas in Knock Knock (suo primo film americano, ndr) e ho subito pensato che doveva essere lei Marilyn perché quando è sullo schermo si vede solo lei. È stato come un amore a prima vista».

Nel film fiume, vengono raccontati anche tutti gli uomini di Marilyn Monroe, dal figlio di Chaplin probabilmente ispirato a Charles Chaplin Jr, interpretato da Xavier Samuel, a Joe DiMaggio, l’ex atleta, incarnato da Bobby Cannavale, da Arthur Miller reso da un fascinoso Adrien Brody al Presidente (Caspar Phillipson). E c’è anche il regista Billy Wilder, che professionalmente regalò a Marilyn i suoi più grandi successi, i film Quando la moglie è in vacanza e A qualcuno piace caldo, ma anche grandi frustrazioni sul set.

«Ho cercato di cogliere la donna reale dietro al personaggio», ha raccontato visto Ana de Armas. «Durante le riprese parlavo solo di lei, era con me». E ancora: «In qualche modo ho sentito tutta la tristezza di Marilyn ed è stato difficile liberarmene. Forse non volevo liberarmene».

Blonde, che esce nell'anno in cui ricorrono i 60 anni dalla morte di Marilyn, sarà rilasciato su Netflix il 28 settembre.

Ana de Armas nel film "Blonde" (Foto: Netflix)

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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