The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro: la saga si fa elettrizzante
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The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro: la saga si fa elettrizzante

Dopo un primo film introduttivo, il sequel sull'Uomo Ragno di Andrew Garfield porta in scena tanti nuovi cattivi. In equilibrio tra azione, mistero e romanticismo

Era stato quasi difficile abituarsi allo smilzo Andrew Garfield nella tuta da Uomo Ragno nel poco strabiliante The Amazing Spider-Man. Il primo capitolo della nuova saga sul supereroe Marvel aveva avuto comunque un buon impatto al box office, con un incasso mondiale di oltre 750 milioni di dollari, e soprattutto era stato un fertile inizio per costruirci attorno nuovi episodi. Ora il suo sequel The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro, dal 23 aprile al cinema, pur nella sua tela affollata, ci mostra una strada più definita e uno Spider-Man più consapevole. In un buon equilibrio tra romanticismo, emozioni e azione.

Garfield eroe un po' buffone ma più a suo agio
Alla regia di The Amazing Spider-Man 2: Il potere di Electro c'è ancora Marc Webb. Garfield, a cui è comparso qualche muscoletto, continua a essere un supereroe un po' buffone, che seda la violenza di New York City tra una battuta e un guizzo, con giocosità da teenager. Salva tutti con spensieratezza e spasso, fischiettando e concedendosi piroette. La sua leggerezza potrà divertire alcuni ma far storcere la bocca ad altri.
Nei momenti in cui è Peter Parker emerge però la sua natura tormentata. Torna la ferita del passato e deve fare i conti con il misterioso abbandono da parte dei suoi genitori. E torna a dividerlo l'amore per Gwen (Emma Stone), così profondo e proprio per questo impossibile. Sarà perché Garfield e Stone fanno coppia anche nella vita, ma l'intesa tra i due è palpabile.

Tanto romanticismo 
Webb calca molto la mano sulla storia tra Peter e Gwen, che diventa l'ossatura di questo sequel. Non a caso nella filmografia del regista americano c'è la commedia romantica (500) giorni insieme. Peter/Spider-Man si dibatte tra ciò che sente e ciò che - forse - sarebbe meglio per Gwen. Tanto romanticismo, che toglie spazio all'azione, forse piacerà poco ai cultori del fumetto, ma è un ingrediente utile per sferzare di emozioni e amalgamare le varie parti che compongono il folto puzzle di The Amazing Spider-Man 2. Per chi si farà prendere dai tormenti di Peter non mancheranno anche le lacrime. 

Una marea di nuovi cattivi, in vista di nuovi sequel
Tra mafia russa, uomini soli in cerca di riscatto e amici ormai ex amici, The Amazing Spider-Man 2 pullula di cattivi, molti dei quali chiaramente messi in piedi in vista di nuovi sequel. Se questo secondo capitolo ha più verve e ragione di esistere a sé stante di quanto non ne avesse il primo, anch'esso però è un evidente impianto per il futuro. Del resto Sony ha già annunciato The Amazing Spider-Man 3 e The Amazing Spider-Man 4 e due spin-off incentrati su Venom e i Sinistri Sei.
Il primo villain (e ultimo) a entrare in scena è affidato a Paul Giamatti. Quello a cui è dedicato più spazio, Electro, è interpretato da Jamie Foxx. Ma è Dane DeHaan indubbiamente la new entry più interessante: del giovane attore americano ho già più volte speso buone parole. Ha talento e uno sguardo che può racchiudere ambiguità, fragilità, pericolosità. Nei panni di Harry Osborn, malinconico e oscuro, imminente Goblin, non può che essere la scelta giusta. 
Nella costruzione dei tre cattivi mi è piaciuta molto la grande umana fragilità che c'è dietro alla trasformazione di Max Dillon in Electro: Max ha un'estrema dolorosa necessità di sentirsi dire "ho bisogno di te", di essere considerato, ed è questa la quasi commovente chiave che lo porterà ad unirsi a Harry Osborn. 

Spider-Man junior davanti a Rhino
Nel connubio ben equilibrato tra azione e commozione, mistero e ironia, presente e richiami al passato, una scena un po' studiata ma d'impatto conservo più di altre nella memoria. Spider-Man è preda dei suoi dolori e dubbi, lontano dalla lotta alla criminalità. Il supercriminale russo Aleksei Sytsevich (Giamatti), fermato ed allontanato da Spider-Man all'inizio del film, ritorna sotto forma di invenzione altamente meccanizzata della OsCorp: Rhino.
In città sembra però che ormai nessuno possa fermarlo. Ma ecco che un bambino un tempo salvato da Spider-Man si fa avanti, coraggiosamente, vestito da Uomo Ragno, e si pone da solo di fronte al brutale e possente nemico. La sequenza rievoca un po' l'immagine dello studente che si mise davanti ai carri armati in piazza Tienanmen.

Nessun finale doppio
Piccolo accorgimento per chi si attendesse un finale doppio o triplo, abituato ai vari film firmati Marvel Studios, da Captain America: The Winter SoldierThor: The Dark World. Se volete attendere tutti i titoli di coda fate pure, ma non ci sarà nessun nuovo finale nascosto ad attendervi.

 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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