99 Homes, Andrew Garfield a Venezia: crisi e sfratti in un dramma dal ritmo incalzante
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99 Homes, Andrew Garfield a Venezia: crisi e sfratti in un dramma dal ritmo incalzante

Film in concorso firmato Ramin Bahrani, è teso e coinvolgente. Con un Michael Shannon squalo immobiliare travolgente

"L'America non fa credito ai perdenti", parola di un Michael Shannon in grandissima forma, bella faccia da schiaffi, attraente e abbronzata, spavalda e senza scrupoli. O meglio, il profetico aforisma è una convinzione del suo personaggio, Rick Carver, agente immobiliare messo governativo che va in giro per Orlando, Florida, a sfrattare poveracci mentre intanto il suo conto in banca lievita (in maniera tutt'altro che onesta, ovvio). È lui uno dei tanti volti della crisi che dal 2008 sferza l'America e l'Europa nel film 99 Homes di Ramin Bahrani, in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Alla proiezione per la stampa ha ricevuto discreti applausi.

Dinamica e molto interessante la visione del regista americano, che può di certo ambire a qualche premio, soprattutto per le sue interpretazioni. Se Shannon è stato strabordante e ammaliante nel suo cattivo che in fondo così cattivo non è, se l'è cavata niente male anche Andrew Garfield: meno travolgente, sì, ma la sua parte richiedeva tante sfaccettature diverse che lo Spider Man in carica ha saputo mettersi addosso. Il suo personaggio vive la crisi dall'altra parte della barricata rispetto a Carver. Nei panni di Dennis Nash è un giovane padre single che sputa l'anima per trovare lavori o lavoretti per mantenere il figlioletto (Noah Lomax) e la madre (Laura Dern) e pagare il mutuo sulla casa. Ma tutta la sua buona volontà non basta e da diversi mesi non riesce a pagare le rate. È così che fa conoscenza con Rick Carver, un brutto giorno in cui questi esegue lo sfratto e lo costringe sul marciapiede dell'abitazione di famiglia: non può neanche pestare il prato antistante, ormai diventato suolo del governo degli Stati Uniti. 
Dennis però ancora non sa che quell'odiato e insultato Rick Carver si trasformerà presto nel risolutore di tutti i suoi guai. Anche Dennis finirà "dall'altra parte". Per lui resterà soltanto un problema da risolvere: la sua coscienza. 

"Il sistema è fatto per chi vince", dice il regista Bahrani. "La gente però è stanca. Il 99% delle persone in sala a vedere il film ha voglia di cambiare". "È un sistema fatto per derubarti senza ricorrere alla parola 'furto'", gli fa eco Garfield comparso al Lido con spessa e scura barbona. 

Intanto la narrazione si muove con ritmo incalzante da gangster movie e con musiche ansiogene che aumentano la tensione e il coinvolgimento dello spettatore. Non mancano momenti toccanti. Graffia il cuore lo sfratto propinato a un vecchietto dall'espressione smarrita. 

Per realizzare 99 Homes Shannon ha incontrato diversi immobiliaristi e visitato case vuote soggette a sfratto, Garfield ha vissuto in un motel e conosciuto diverse vittime (se così si posson chiamare, visto che l'accensione di mutui è comunque volontaria): "Mi ha stupito quanto volontariamente vulnerabile sia la gente", ha detto l'attore trentunenne. 

Secondo Rick Carver il mondo colpito dalla crisi è come un'Arca di Noè: in pochi si salveranno e lui è già a bordo. 
Shannon è presente in un piccolissimo ruolo anche in un altro film visto oggi a Venezia, fuori concorso, She's Funny That Way di Peter Bogdanovich, commedia scoppiettante e divertente, riuscitissima. Finora è davvero salito sulle barche giuste. 

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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