Cinquanta sfumature di grigio
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10 film erotici prima di Cinquanta sfumature di grigio

La trasposizione del bestseller di E.L. James arriva al cinema il 12 febbraio. Alle sue spalle tanti seducenti predecessori. Ecco alcuni cult del desiderio

1) "Ultimo tango a Parigi" (1972) di Bernardo Bertolucci

Anche i discorsi sulla famiglia possono farsi molto piccanti quando a tenerli è l'ultraquarantenne americano interpretato dal Marlon Brando assoluto e imperante di Ultimo tango a Parigi. Bernardo Bertolucci dà corpo alle sue fantasie sessuali e in un appartamento vuoto della Ville Lumière usato come pied-à-terre fa vorticare la passione tra due perfetti sconosciuti, che ignorano a vicenda anche i rispettivi nomi. Tra di loro è un'esplorazione dei sensi che rischia di essere amore, prima per lei, poi per lui. Maria Schneider, ventenne di bellezza fresca e ingenua, confessò a posteriori di esser rimasta emotivamente turbata da una scena di sesso anale non prevista dalla sceneggiatura.

2) "9 settimane e 1/2" (1985) di Adrian Lyne

Kim Basinger è una mercante d'arte divorziata, Mickey Rourke, affascinante e seduttivo, lavora a Wall Street (e si chiama John Gray, che vagamente richiama il Christian Grey di Cinquanta sfumature di grigio). Per un determinato periodo di tempo, 9 settimane e 1/2, appunto, i due si scatenano in acrobazie erotiche, lasciando agli annali delle scene cult il momento del miele davanti al frigorifero o lo spogliarello della Basinger sulle note di You can leave your hat on di Joe Cocker.

3) "Henry & June" (1990) di Philip Kaufman

Con franchezza, sensualità e buongusto, nella Parigi dei primi anni Trenta viene ricostruito il rapporto tra due delle figure letterarie più controverse del XX secolo, Anaïs Nin (interpretata da Maria de Medeiros), che cerca di soddisfare la sua curiosità sessuale non appagata dal marito, e Henry Miller (Fred Ward), scrittore che con lei condivide la passione per l'eros e la letteratura. Ma Anaïs è introdotta anche a June (Uma Thurman), conturbante e apertamente bisessuale moglie di Miller...

4) "Il danno" (1992) di Louis Malle

Juliette Binoche, bellissima e poco più che ventenne, è una ragazza segnata dal suicidio del fratello, innamorato di lei senza esser corrisposto: è questo il suo danno. Fidanzata al rampollo di una stimata famiglia, inizia però un rapporto collaterale col padre di lui, uomo sposato e influente politico inglese interpretato da Jeremy Irons che non riesce a tenere a freno la passione nei suoi confronti. In un melodramma elegante e graffiante, Luois Malle osserva con sguardo freddo come un pavimento in marmo un vulcano di desiderio e le sue nefaste conseguenze.

5) "Basic Instinct" (1992) di Paul Verhoeven

Thriller erotico che ha acceso i botteghini degli anni '90, di Basic Instinctè ormai leggenda la scena dell'interrogatorio, in cui Sharon Stone accavalla le gambe (senza indossare le mutande). L'attrice deve a questo film gran parte della sua fama. Diretta da Paul Verhoeven, interpreta la scrittrice e psicologa bisessuale Catherine Tramell, sospettata di aver ucciso con un punteruolo un cantante all'apice di un amplesso. Con il detective interpratato da Michael Douglas instaurerà una torbida relazione...
Criticato per la sua rappresentazione grafica della violenza e per la sessualità evidente, Basic Instinct fu anche osteggiato dagli attivisti per i diritti gay per aver rappresentato una donna bisex come una psicopatica omicida. Le polemiche ne hanno lievitato il successo.

6) "Ecco l'impero dei sensi" (1976) di Nagisa Oshima

Ecco l'impero dei sensi fece scandalo. In Italia uscì solo nel 1978 dopo forti tagli della censura e dopo aver ricevuto accuse di pornografia per le scene di sesso esplicite e le nudità mostrate senza filtro cinematografico. Al Festival di Cannes fece così clamore da spingere a passare dalle cinque proiezioni in programma a dodici.
Il regista giapponese disegna il legame tra la giovane cameriera Abe Sada (Eiko Matsuda) e Kichi (Tatsuya Fuji), il proprietario della pensione presso cui presta servizio. Amore totalmente dominato dai sensi, la relazione parte dall'attrazione reciproca, si evolve attraverso l'estasi sensuale per precipitare, nel finale, in un baratro erotico.

7) "L'insostenibile leggerezza dell'essere" (1988) di Philip Kaufman

Liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Milan Kundera, pur essendo una produzione statunitense ha location e cast europei. Daniel Day-Lewis è un brillante chirurgo impenitente donnaiolo nella Praga del 1968. Juliette Binoche è la ragazza di cui si innamora. Lena Olin è una delle tante amanti di lui, la più assidua. Attorno irrompe la cosiddetta Primavera di Praga, interrotta dall'invasione sovietica. Philip Kaufman cesella un dramma politico sexy finemente riuscito.

8) "Interno berlinese" (1985) di Liliana Cavani

Nella Germania del 1938 l'attrice tedesca Gudrun Landgrebe è la moglie del funzionario nazista interpretato da Kevin McNally. Quando comincia a prendere lezioni d'arte, conosce un'altra studentessa, Mitsuko (Mio Takaki), figlia dell'ambasciatore giapponese. Tra le due donne inizia un'appassionata relazione lesbica che darà origine a una reazione a catena di disastri. Liliana Cavani rappresenta il vortice erotico con un certo distacco, curando molto la forma.

9) "Nymphomaniac" (2013) di Lars von Trier

Prima che uscisse al cinema, il provocatorio regista danese l'aveva presentato come un porno interpretato in tutto e per tutto da attori hollywoodiani. Mentiva, non tanto sul porno: in verità le nudità esplicitamente mostrate sono di professionisti dell'hardcore. Più che un film erotico, però, Nymphomaniac è un trattato di filosofia, dove il sesso è la scintilla per riflettere su teorie, componimenti, metafore, sul dolore della vita. Le scene di sesso sono riprese in maniera esplicita e clinica, senza inquadrature che velino o lascino intendere con poesia e sensualità.

10) "L'amante" ( 1992) di Jean-Jacques Annaud

Patinato dramma erotico tratto dal libro omonimo di Marguerite Duras, nell'Indocina francese degli anni Trenta mette in scena la relazione tra un facoltoso trentenne cinese (Tony Leung Ka Fai) e una quindicenne francese (Jane March) che viene iniziata al sesso. Nella versione originale del film si sente la voce di Jeanne Moreau (protagonista della relazione a tre di Jules & Jim) leggere parti del romanzo.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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