Guida allo streaming. Tutte le piattaforme e come guardarle
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Guida allo streaming. Tutte le piattaforme e come guardarle

La Commissione europea torna a parlare di «geoblocking», il sistema che limita l'accesso a un sito o ne modifica i contenuti in base alla posizione dell'utente. E nel mirino questa volta sono le piattaforme di streaming come Netflix, Amazon e Disney+. Per Thierry Breton, commissario per il mercato interno a Bruxelles: «L'accesso transfrontaliero a beni e servizi online dovrebbe essere privo di barriere o attriti per i consumatori europei, indipendentemente dalla loro posizione, residenza o nazionalità».

Se la revisione dovesse essere approvata, le piattaforma streaming non potrebbero più utilizzare blocchi geografici e un utente potrebbe accedere a tutti i film offerti su territorio europeo, mentre al momento quest'ultimo può - in media - vedere solo il 14% dei titoli disponibili. L'esperto Innocenzo Genna ha commentato con Wired questa proposta, sostenendo come «vietare il geoblocking per i film e estendere il principio del mercato unico al settore audiovisivo non sarà affatto un gioco facile» perché «l'industria dei contenuti difende tradizionalmente il principio di territorialità in Internet con tutti i mezzi».

È innegabile che lo streaming abbia completamente modificato il nostro modo di consumare contenuti. I numeri registrati nei primi dieci mesi del 2020 dalle piattaforme più popolari parlano di un interesse sempre maggiore. Netflix ha raggiunto i 183 milioni di abbonati alla fine di marzo e nei primi quattro mesi del 2020 ha guadagnato 15.7 milioni di nuovi utenti. Disney+ è invece riuscito in un solo anno a registrare 73 milioni di account nei primi cinque mesi dal lancio. Amazon Prime Video - compreso nell'abbonamento Prime di ogni utente - vanta invece 150 milioni di abbonati.

Tra le altre piattaforme di streaming presenti in Italia, troviamo Sky Go, scaricabile gratuitamente da chiunque abbia un abbonamento Sky. Infinity è invece un portale targato Mediaset dove guardare serie tv, cartoni animati e documentari oppure noleggiare gli ultimi film appena usciti in sala. Dazn è la piattaforma dedicato alla sport che, insieme a Sky, è diventata il punto di riferimento principale per tutti gli appassionati di calcio.

Tim Vision si definisce invece una «tv on demand» che offre film, serie tv e contenuti per ragazzi. La piattaforma è stata la prima produttrice di Skam Italia, la serie teen più amata degli ultimi anni, poi passata a Netflix per la sua quarta (e forse ultima) stagione. Chili è invece una piattaforma dedicata al solo noleggio. Diversamente dalle altre, non funziona con abbonamento ma si possono acquistare titoli singoli come su Apple tv e Youtube Premium. Quest'ultimo, seppur presente in Italia, ha una percentuale molto bassa di utenti, mentre nei paesi orientali è davvero un must have (principalmente perché permette di godersi ogni video senza pubblicità).

Ma le piattaforme non finiscono qui. Sebbene non presenti in Italia, negli ultimi anni sono stati lanciati numerosi portali. Il motivo? Tutti i principali canali televisivi stanno cercando di riprendersi quegli utenti che hanno abbandonato il tubo catodico per lo streaming. Lo scorso mercoledì Discovery ha annunciato che il prossimo anno presenterà Discovery+ a livello globale.

La piattaforma farà parte del gruppo Disney (The Walt Disney Company) insieme al già citato Disney+, a Espn+ - canale di sport da 10.3 milioni di utenti, disponibile negli Stati Uniti dal 2018 - e Hulu. Quest'ultima, online dal 2007, è disponibile solo negli Stati Uniti e in Giappone e oltre a contenuti esclusivi (come la quarta stagione del teen drama anni 2000 Veronica Mars), permette la fruizione online di tutti i programmi Abc, Fx, 20th Television e Freeform.

Ha invece debuttato lo scorso maggio, Hbo Max. Il canale che ha prodotto serie cult come Sex and the City e Il Trono di Spade ha deciso di lanciarsi nel mondo dello streaming, accaparrandosi i diritti di tutti i supereroi Dc (Batman in primis) e le produzioni dello Studio Ghibli. Non solo, Hbo Max ha già annunciato che tra le sue produzioni originali ci sarà un reboot della serie per adolescenti Gossip Girl.

Mentre i player sul mercato occidentale si moltiplicano, l'Oriente vanta una serie di piattaforme di successo, che stanno attirando l'attenzione di tutto il mondo. Il portale cinese Tenet ha oltre 120 milioni di utenti ed è attivo in Cina, Hong Kong, Indonesia, Macau, Malesia, Filippine, Singapore, Corea del Sud, Taiwan, Tailandia e Vietnam. Seguono Baidu, con 118.9 milioni di iscritti e Youku con 30 milioni.

Ma la vera sorpresa di questo 2020 è Viki. La piattaforma presenta una parte gratuita e una parte premium e permette di guardare in tutto il mondo i Kdrama, ovvero le serie televisive coreane. Con 35 milioni di utenti attivi a livello globale, Viki offre un'ampia libreria di contenuti. La «hallyu», ovvero l'onda coreana, continua a crescere non solo nel settore della musica ma anche di quello televisivo.

Come accedere alle piattaforme non disponibili in Italia

Bypassare le restrizioni geografiche e guardare film, telefilm, programmi e dirette senza limiti. Come? Usando una Vpn, acronimo di Virtual Private Network, ossia "rete privata virtuale", un servizio che crittografa il traffico Internet e protegge l'identità online.

Se utilizzarla su un computer è piuttosto semplice, basta scaricare il programmino Vpn preferito, lanciarlo e selezionare il Paese da cui ci si vorrebbe collegare, su smartphone il procedimento potrebbe risultare più complicato. Innanzitutto è bene sapere che esistono Vpn adatte per i dispositivi Android che non funzionano, nemmeno forzandole, per i dispositivi Apple. E viceversa.

Importante è dunque conoscere il proprio dispositivo e i suoi limiti per evitare di compromettere la propria connessione. Scaricare un'app da un provider Vpn è di gran lunga il modo più rapido e conveniente per configurare una linea crittografata sul proprio telefono. Le app sono inoltre vantaggiose perché consentono di impostare e salvare le preferenze e la configurazione è immediata.

Ma attenzione: se è in linea di massima bene assicurarsi di utilizzare servizi certificati - la maggior parte dei quali è a pagamento - utilizzando un'app Vpn bisogna prestare particolare attenzione che il programma sia in grado di mantenere la rete completamente privata, ciò significa che il provider non dovrebbe tenere i log delle tue attività online.

Più complesso, e quindi sconsigliabile, è la configurazione manuale di una Vpn sul proprio telefono. Oltre a non essere totalmente sicuro, infatti, la configurazione manuale richiede molto tempo e anche un solo errore può compromettere la sicurezza dei propri dati.

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Mariella Baroli