Simply Red Roma
Danilo D'Auria
Musica

I Simply Red conquistano Roma con il loro pop soul senza tempo

Il Palazzo dello Sport ha riservato una lunga standing ovation alla band inglese guidata da Mick Hucknall che ha eseguito magistralmente il greatest hits della loro quasi quarantennale carriera

Nel 2010 i Simply Red, dopo cinquantacinque milioni di album venduti, tre Brits Award conquistati, dieci milioni di spettatori accorsi ai loro concerti e un Farewell tour che ha fatto registrare il sold out in tutto il mondo, avevano annunciato a sorpresa il loro scioglimento. Non deve essere stato facile, per Mick Hucknall, mettere fine a una storia lunga venticinque anni, costellata da tanti successi, ma forse il peso di portare quasi interamente sulle proprie spalle il nome Simply Red, insieme alla voglia di rinnovarsi e di cercare nuove sfide professionali come solista (pubblicando gli album Tribute to Bobby eAmerican Soul), lo aveva portato a maturare questa decisione. Nel 2015, a sorpresa, la band inglese, sempre capitanata da carismatico "rosso" Mick Hucknall, si è riunita in occasione del trentennale della sua nascita, pubblicando in contemporanea Big Love e poi quattro anni dopo Blue Eyed Soul, due lavori riusciti che confermano la loro formula vincente, un inconfondibile mix di soul,funky e pop. Un album, quest'ultimo, uscito poco prima dello scoppio della pandemia, che ha dovuto attendere oltre due anni e mezzo per essere finalmente presentato dal vivo: per questo il concerto di ieri sera al Palazzo dello Sport di Roma, gremito come solo per le grandi occasioni, aveva un sapore un po' speciale, anche perché la band di Mick Hucknall mancava da sette anni nella capitale.

«Ciao, bella Roma!», saluta un divertito Mick Hucknall, con un mix di italiano e inglese. «È bello rivedervi, per fortuna siamo tutti sopravvissuti: Simply Red 7 (riferendosi ai 7 anni dal loro ultimo tour n.d.r.) - Covid 0!». Alla fine, dell'ultimo, pregevole album Blue Eyed Soul non verrà eseguito nemmeno un brano, mentre la scaletta, di fatto, è il perfetto greatest hits della loro (quasi) quarantennale carriera. Spesso, uscendo dal concerto di una band con diversi lustri alle spalle, si rimane con l'amaro in bocca perché sono mancati uno o più brani famosi che amiamo e che avremmo tanto voluto ascoltare dal vivo. Ieri, invece, nel primo concerto del mini tour invernale dei Simply Red, non è mancata nessuna canzone tra le più amate e popolari del loro ricco repertorio, con la sola aggiunta, all'inizio del bis, di un brano inedito, Better with you, che Mick Hucknall ha fatto cantare nel refrain dal caloroso pubblico del Palazzo dello Sport. Già a partire dai primi due brani You've got it e Not over you, morbide ballad dal leggero groove funky, appare evidente come, a 62 anni, la voce di Mick Hucknall sia ancora splendida, calda, emozionante, morbida e graffiante a seconda dei brani. La scaletta, che trovate qui sotto, è di fatto il "best of" del gruppo inglese, con una prima parte più morbida e romantica (la commovente Holding back the years, l'intensa Say you love me, la delicata For your babies, la struggente You make me feel brand new, che strappa applausi a scena aperta per la magistrale prova vocale di Mick Hucknall). «Allora, Roma, ti va di fare una piccola festa insieme a me?», domanda retoricamente il frontman per introdurre il classico Thrill me, caratterizzato da tastiere ostinate e da un'atmosfera notturna, inframezzato da un notevole assolo di Ian Kirkhamal al sax. Un po’ come accade per i Jamiroquai, si tende troppo spesso a identificare i Simply Red con il suo cantante, mentre è giusto sottolineare la compattezza del sound, la qualità degli assoli e l’affiatamento del gruppo formato dagli eccellenti Steve Lewinson al basso («l'unico della band che non ha ancora preso il Covid: supereroe!», scherza Hucknall mentre lo presenta), Kenji Suuki alla chitarra, Kevin Robinson alla tromba, Dave Clayton alle tastiere, Ronnie Roth alla batteria e il già citato Ian Kirkhamal al sax.

Dopo la sensuale It's only love, nella quale Mick Hucknall ha omaggiato il compianto Barry White, bastano le prime battute della trascinante Come to my aid per far alzare in piedi il pubblico romano per ballare e, da lì in poi, il concerto diventa una gioiosa discoteca revival con la cassa pulsante di Ain't that a lot of love, con la coinvolgente Stars, cantata in coro da tutto il Palazzo dello Sport, con l'accattivante pop-funk di Sunrise (costruita sopra un sample di I Can't Go For That (No Can Do) dei mai troppo lodati campioni dello yacht rock Hall & Oates), con la contagiosa Something Got Me Started, fino alla chiusura trionfale, a ritmo di batucada, di Fairground, oggettivamente uno dei migliori brani pop degli anni Novanta. Dopo una breve pausa, tornano sul palco i Simply Red, richiamati dagli applausi scroscianti del pubblico romano. Dopo il brano inedito Better with you, che ricorda un po' lo stile pop-rock dei Coldplay, la chiusura del concerto non poteva che essere affidata alle iconiche Money's Too Tight (To Mention) e If You Don't Know Me by Now, cover rispettivamente dei The Valentine Brothers e di Harold Melvin & The Blue Notes, anche se, nella memoria collettiva, ormai sono canzoni dei Simply Red a tutti gli effetti. Una lunga standing ovation del Palazzo dello Sport di Roma ha salutato la magistrale performance della band inglese, che si esibirà stasera alla Kioene Arena di Padova e il 16 dicembre al Mediolanum Forum di Assago, in attesa delle cinque date italiane, tra giugno e luglio 2023, del loro tour estivo.

Se amate il pop di qualità (che nulla ha a che vedere con quello plastificato e senz'anima tanto in voga oggi), con ampie concessioni al jazz e al soul, suonato con gusto, eleganza e groove da una band affiatata che da quasi quarant'anni non sbaglia un colpo, guidata da un cantante carismatico e con una voce unica nel suo genere come quella di Mick Hucknall, non perdetevi il loro concerto.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci