Sanremo 2021 polemiche pubblico in sala
L'orchestra dell'Ariston, Ansa
Musica

Sanremo sì, Sanremo no: che cosa chiede l'industria musicale

Tamponi, presenze limitatissime all'Ariston, promozione da remoto e prove in teatro rigorosamente scaglionate: ecco le richieste di case discografiche e associazioni di settore per la kermesse all'Ariston in tempo di Covid

Gli scenari per il Festival di Sanremo 2021 sono tre: il festival si fa a inizio marzo, viene rimandato a maggio, oppure definitivamente cancellato. Nel caso il Festival si svolga regolarmente resta comunque irrisolta la questione della presenza del pubblico in sala.

Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha detto chiaramente di considerare l'Ariston un teatro come tutti gli altri: "Quindi, il pubblico, pagante, gratuito o di figuranti, potrà tornare solo quando le norme lo consentiranno per tutti i teatri e cinema". Esattamente opposto il parere di Amadeus, che invece considera l'Ariston uno studio televisivo (dove sono ammessi i figuranti) e che secondo alcuni media sarebbe anche disposto a rimettere l'incarico di direttore artistico.

Al di là delle prioritarie questioni di salute, ci sono poi le considerazioni che riguardano il settore della musica, colpito da anno di pandemia e costretto al silenzio live per la chiusura degli spazi dove esibirsi. Per le case discografiche e gli artisti l'appuntamento sanremese è un'occasione di rivitalizzare un ambito dell'entertainment in grande sofferenza. Legata allo svolgimento del Festival di Sanremo è per esempio l'uscita di nuovi album programmati per arrivare nei negozi e in streaming nei giorni successivi all'apparizione degli artisti all'Ariston. Un timing che in caso di slittamento o di annullamento della kermesse verrebbe completamento stravolto.

Intervistato dal Corriere della Sera, Enrico Ruggeri ha detto la sua sull'assenza del pubblico all'Ariston: «Sarebbe il minore dei mali. A Sanremo non vai per incontrare il pubblico dell'Ariston, ma per promuovere la tua musica». Sempre al Corriere Al Bano ha invece dichiarato che «Ci vuole rispetto per Sanremo. Senza pubblico per chi lo fai?».

Al di là delle opinioni resta il problema enorme di come gestire in tempo di Covid una macchina organizzativa così complessa, fatta di prove sul palco con decine di musicisti e tecnici presenti nello stesso momento, di spostamenti frenetici tra gli hotel dove alloggiano gli artisti e il teatro, di incroci continui nei camerini...

A questo proposito, le tre associazioni dell'industria musicale italiana, AFI, FIMI e PMI, hanno messo a punto un protocollo con una serie di condizioni per il regolare svolgimento del Festival della Canzone.

Le richieste delle associazioni musicali

- Obbligo di tampone molecolare per tutte le persone coinvolte al festival, direttamente o indirettamente(artisti direttori d'orchestra, fonici, operatori accreditati, staff, trucco e parrucco, videomaker/fotografi, driver artisti etc.). Il test molecolare, dovrà essere svolto nelle 72 ore che precedono la partenza.

- Andranno limitate le presenze all'interno del teatro ai soli addetti ai lavori (artista, un direttore d'orchestra, fonico,) che saranno dotati di un badge RAI per l'accesso alle aree autorizzate (teatro, retro palco, camerini)

- Il team dell'artista deve organizzarsiper consumare pranzo e cena in camera attraverso la cucina dell'Hotel o facendosi recapitare i pasti in albergo in totale sicurezza

- Le attività di promozione (interviste radio, interviste TV, conferenze stampa) devono svolgersi esclusivamente da remoto.

- Gli orari delle prove dovranno essere scaglionati per evitare ogni sorta di assembramento a cominciare dai camerini stessi

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Gianni Poglio