Sanremo 2021: Festival a porte chiuse, niente pubblico All'Ariston
Ufficio Stampa Rai
Musica

Sanremo 2021: Festival a porte chiuse, niente pubblico All'Ariston

Passa la linea dura: nessun figurante in platea, zero eventi in esterna e collegamenti con le trasmissioni, protocollo serrato anche per i cantanti e i loro staff. Si aspetta il via libera del Cts ma l'evento non slitta: si parte il 2 marzo

Le uniche certezze, per ora, è che sarà un Sanremo 2021 blindato e che sul palco la scalinata ci sarà. Doveva essere il Festival della ripartenza, invece buona parte dei progetti e delle idee si sono incagliate contro i protocolli sanitari che hanno costretto anche Amadeus ad arrendersi di fronte alle regole anti-Covid: nel pomeriggio di martedì 2 febbraio, a un mese esatto dall'inizio di Sanremo, la Rai ha dunque inviato al Comitato Tecnico Scientifico il protocollo messo a punto per lo svolgimento in sicurezza del Festival, previsto senza alcun rinvio dal 2 al 6 marzo. Ecco nel dettaglio tutte le novità e come sarà la scenografia disegnata da Gaetano Castelli.

Sanremo 2021, niente pubblico e figuranti All'Ariston

Tanto tuonò che piovve e dopo settimane di polemiche, l'ultima delle quali innescata dal ministro Dario Franceschini che ha stoppato ogni ipotesi di figuranti al teatro Ariston, la Rai è arrivata a una sintesi:Sanremo 2021 si farà senza pubblico o figuranti seduto i platea all'Ariston. Nonostante Amadeus si sia sgolato per settimane spiegando che il teatro sarebbe a tutti gli effettivi diventato uno studio televisivo, alla fine ha prevalso la linea oltranzista e dunque in platea non ci saranno nemmeno i figuranti (il conduttore e direttore artistico ne aveva chiesti 350 contro i 1200 posti a disposizione). Ma non è tutto, perché il documento di circa ottanta pagine vergato a Viale Mazzini spiega che non ci saranno nemmeno eventi esterni in città, red carpet, né programmi tv collegati al festival che ogni anno sbarcano a Sanremo seguendo la kermesse con stormi di inviati e opinionisti. Più profilo basso di così, non si può, dunque toccherà a Amadeus e a Fiorello tenere in piedi il mastodontico show con uno sforzo creativo ancora più importante: talento, esperienza e capacità di mangiarsi la scena non gli mancano e sicuramente porteranno a casa un grande risultato in un Festival destinato a passare alla storia.

Cosa faranno gli artisti in gara

Cambia lo show dentro l'Ariston ma con un inevitabile effetto domino cambia anche tutto il clamoroso contorno, che fatto di Sanremo un evento unico nel mondo. A cominciare dalla «festa di paese» che in quei giorni travolge Sanremo: niente assembramenti, zero bagni di folla o appostamenti davanti agli hotel e ai ristoranti per strappare un selfie ai cantanti o ai vip che stazionano in città. Sarà tutto nuovo anche per i Big e i Giovani in gara, che concentrano in quei giorni la promozione che può cambiare le sorti di un disco o persino di una carriera: non solo non si sa se ci sarà la sala stampa per i giornalisti (seppure con ingressi contingentati), ma non saranno possibili incontri o conferenze se non in streaming e vivranno di fatto blindati nei loro alberghi. All'Ariston i cantanti arriveranno solo per le prove, scaglionate in diversi orari, e per le esibizioni potranno essere accompagnati da un massimo di tre persone (tra cui il direttore d'orchestra) e arrivare già vestiti e truccati per evitare ogni tipo di incontro o contatto dietro le quinte. Finita la diretta, via in hotel e la cena in camera. Altro che party esclusivi e feste fino a notte fonda, come negli anni passati: sarà un Festival tendenza coprifuoco.

Lo spoiler sulla scenografia

In mezzo a un tale marasma, resiste almeno una granitica certezza: la scalinata sul palco dell'Ariston ci sarà. Nel pomeriggio del 2 febbraio sono infatti trapelati alcuni scatti rubati della scenografia del teatro, realizzata anche quest'anno dall'iconico Gaetano Castelli. Una scena all'insegna della tradizione, alla quale lavorano da un mese oltre 300 tecnici (zero positivi registrati, giusto per dire che i protocolli di sicurezza messi in campo dalla Rai hanno funzionato) per quanto sempre di più ad alto tasso di tecnologia, così da garantire uno show ai massimi livelli anche dentro un teatro che ha evidenti limiti di spazio e di logistica. Castelli ha giocato sulla prospettiva che converge proprio sulla scalinata, con una serie di pannelli e led luminosi disposti in maniera concentrica grazie ai quali sarà possibile giocare con una tavolozza luminosa che, con le luci, creerà scene personalizzate per ogni esibizione. Quanto all'orchestra, i 32 professori troveranno posto in due golfi mistici: non essendoci pubblico in sala, sono state tolte diciotto file dalla platea così da garantire al massimo il distanziamento e così i fiati saranno in una zona a parte, mentre tutti gli altri indosseranno la mascherina.

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Francesco Canino