BRUCE SPRINGSTEEN Only the strong survive
Ansa
Musica

Only The Strong Survive: Bruce si esalta con quindici cover soul pop

Una selezione di brani vintage riletti magistralmente dal rocker. Che vince la sfida di confrontarsi con un repertorio d'altri tempi...

Springsteen in concerto è un mago delle cover. Pochi come lui hanno la capacità di prendere il repertorio di altri artisti e farlo proprio. È successo con Highway To Hell degli Ac/Dc , con Stayin' Alive dei Bee Gees, con Purple Rain di Prince e naturalmente con This Land Is Your Land di Woody Guthrie.

Non stupisce quindi che Only The Strong Survive sia un gran bel disco che contiene quindici delle più belle canzoni soul pop d'America. Brani famosi, ma anche canzoni spesso sottovalutate. Il primo è più evidente tratto distintivo dell'album è la voce di Bruce che si staglia vibrante e potente sulla parte strumentale che questa volta non è a cura della E Street Band.

Perfetta la rilettura della title track, in origine interpretata da Jerry Butler. Uno dei momenti più alti dell'album è sicuramente Nightshift, l'unica hit dei Commodores dopo l'uscita dal gruppo di Lionel Richie. Do I Love You (Indeed I Do) è perfetta come singolo, ma non è il remake più riuscito. Splendidi poi i fiati che introducono The Sun Ain't Gonna Shane Anymore, in origine interpretata da Frankie Valli, e poi da The Walker Brothers (ne esiste anche una versione di Cher).

Gira bene anche Turn Back The Hands Of Time, singolo da un milione di copie uscito nel 1970 e cantato da Tyrone Davis. Un'altra vetta del disco Hey, Western Union Man un 45 giri del 1968 in pieno mood "Philly Sound" scritto da Jerry Butler con Kenny Gamble e Leon Huff.

Someday We'll Be Together è un gioioso omaggio alle Supremes di Diana Ross edito dalla leggendaria Motown Records. E poi, ancora Don't Play That Song di Ben E. King. Tra i remake più ispirati, quello di What Becomes Of The Brokenhearted, un altra perla della Motown interpretata da Jimmy Ruffin nel 1966.

Incidere un album di cover vintage e in parte sconosciute è un'operazione rischiosa perché spesso conduce a un album mediocre con tante buone intenzioni e pochi momenti realmente intensi. Ecco, questo è la sfida vinta da Springsteen: Only The Strong Survive è un disco di pura gioia, un omaggio potente convincente a brani soul che appartengono un'altra era della musica, fatta da singoli "catchy" composti da professionisti e interpretati da grandi voci. Che Springsteen ha fatto suoi regalandogli una nuova vita.

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Gianni Poglio