L'album del giorno: Madonna, Ray of light
Musica

L'album del giorno: Madonna, Ray of light

Canzoni indimenticabili e il tocco magico di William Orbit: la genesi del disco capolavoro della regina del pop

Se Michael Jackson è universalmente considerato il Re del Pop, non c'è dubbio che la corona di regina appartenga a Madonna. Uno scettro che le è stato confermato recentemente dalla Top Grossing Billboard Boxscore Touring Acts, classifica che raccoglie dal 1990 gli incassi dei tour dei maggiori artisti internazionali. Con i 169,8 milioni di dollari incassati dal fortunato Rebel Heart Tour, Madonna ha portato i guadagni complessivi in carriera per i suoi concerti all'incredibile cifra di 1,31 miliardi di dollari, che la pone sul podio più alto di artista solista più ricca, dietro i Rolling Stones e gli U2.

Trentasette anni di carriera, quattordici album pubblicati, undici tour mondiali, trecentocinquanta milioni di dischi venduti (di cui 95 solo negli Usa), diciannove film come attrice e due come regista, due matrimoni (con Sean Penn e Guy Ritchie) e due divorzi, due figli naturali e quattro adottati in Malawi, tra cui il talentuoso David Banda, calcio della primavera del Benfica, motivo per cui tutto il clan Ciccone si è trasferito a vivere a Lisbona. Tra i suoi numerosi premi in bacheca, spiccano sette Grammy Awards, tre World Music Awards, tre American Music Awards, due Golden Globe e oltre quaranta Billboard Music Awards. Le caratteristiche che hanno maggiormente favorito l'ascesa e la soprattutto la permanenza nell'Olimpo delle star della cantante italoamericana, attraversando oltre tre decenni nello show biz sempre sulla cresta dell'onda, sono state una feroce determinazione, una capacità fuori dal comune di reinventarsi e di sapersi circondare sempre dai produttori giusti.

Non a caso, quello che è da molti considerato il suo capolavoro, Ray of Light, è un album benedetto dal tocco magico di William Orbit, mago del trip hop e della jungle, uno dei produttori più innovativi degli ultimi anni. Pubblicato nel 1998, Ray of Light è l'album della maturità, ma soprattutto della maternità dopo la nascita della figlia Lourdes Maria, un inebriante viaggio musicale di 70 minuti all'insegna della spiritualità e, al tempo stesso, della corporalità. L'album parte in maniera morbida, con i ritmi chill-out di Drowned World/Substitute For Love e quelli leggermente più sostenuti di Swim, che fanno entrare delicatamente l'ascoltatore in un mondo sonoro nuovo, scandito da beat leggeri e accoglienti suoni ambientali alla Brian Eno, dove la cantante è rasserenata dalla nascita di una nuova vita e dal desiderio di purificazione dell'anima.

Madonna - Frozen (Official Music Video)www.youtube.com


La title track Ray of Light, dopo una intro acustica da antologia, è pura estasi sonora, con un beat implacabile, psichedelia pop e sonorità acid house: una delle migliori produzioni nella storia del pop mainstream, che è impossibile ascoltare rimanendo fermi. Candy Perfume Girl, che si apre con sintetizzatori alla Kraftwerk, è un perfetto saggio di trip hop, genere allora molto in voga in Inghilterra, mentre nelle dancerecce Skin (con le sue esotiche ritmiche jungle), Nothing Really Matters e Sky Fits Heaven i bpm tornano farsi alti, mettendo a dura prova il subwoofer dello stereo. L'ipnotico e coinvolgente brano new age Shanti/Ashtangi, caratterizzato da un originale testo in sanscrito, anticipa la magnifica Frozen,uno dei vertici assoluti della carriera di Madonna, che dimostra qui come melodia e tecnologia possano coesistere felicemente. Indimenticabile l'inizio del brano, con i suoi archi ariosi, cui subentrano ritmi metallici, minacciosi synths e la voce della cantante, la cui prova vocale è qui davvero eccellente: "You only see what your eyes want to see/How can life be what you want it to be /You're frozen/ When your heart's not open" ("Tu vedi solo quello che i tuoi occhi vogliono vedere/ Come può essere la vita esattamente come la vuoi tu?/ Tu sei congelato/ quando il tuo cuore non è aperto").

Allora anche i critici più feroci della popstar dovettero riconoscere l'oggettiva bellezza di una canzone che è sicuramente tra le migliori pubblicate negli anni Novanta. Restiamo su livelli di eccellenza anche nella successivaThe power of goodbye, prodotta da Patrick Leonard (già collaboratore di Madonna ai tempi di True Blue, Who's That Girl e Like A Prayer), un brano dai ritmi cadenzati, ricco di calore e di compassione per la fine di una relazione, di cui restano memorabili i versi "Freedom comes when you learn to let go/ Creation comes when you learn to say no"("La libertà arriva quando impari a lasciar andare/La creazione arriva quando impari a dire no). Le delicate Little Star e Mer Girl, rispettivamente dedicate alla figlia e alla mamma della cantante, sono canzoni rasserenanti, arricchite di suggestivi e avvolgenti suoni ambient, che chiudono nel migliore dei modi l'album. Ray of Light, a oltre vent'anni dalla sua uscita, è ancora oggi un album moderno ed emozionante, prodotto magnificamente da William Orbit, probabilmente la vetta artistica, insieme a Confessions On A Dancefloor del 2005, della carriera della cantante, che qui si è reinventata regina della dance/new age.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci