Lucio Dalla: tre anni senza - Le immagini
Getty Images
Musica

Lucio Dalla: tre anni senza - Le immagini

Il grande artista, morto il primo marzo del 2012, sarà ricordato nel film-documentario "Senza Lucio"

Il 4 marzo, data di nascita dell’indimenticabile Lucio Dalla, oltre che titolo del brano-manifesto della sua poetica,  4-3-1943, con il quale è arrivato terzo al Festival di Sanremo del 1971, sarà anche il giorno in cui sarà trasmesso in 150 cinema il filmSenza Lucio.

Mondadori Portfolio
Lucio Dalla nel 1967

Presentato in anteprima mondiale al Torino Film Festival 2014, il film affianca alla testimonianza di Marco Alemanno, la persona che gli è stata più vicina negli ultimi dieci anni di vita, le voci di chi ha collaborato con Dalla e lo ha conosciuto meglio, tra artisti, attori, critici e intellettuali, grandi personalità nazionali e internazionali.

La pellicola sarà presentata  il 4 marzo alle ore 20.30 a Sala Bio di Milano, introdotta dal regista Mario Sesti e dal produttore Massimiliano De Carolis.

Senza Lucio è il racconto di Lucio Dalla attraverso gli occhi di Marco Alemanno: il loro incontro, l’amore per il Sud d’Italia, la passione per il cinema, la sua bulimica curiosità e l’umorismo inesauribile. E poi Bologna, Manfredonia e la Sicilia.

Non mancano le voci di chi con Lucio ha collaborato e lo ha conosciuto meglio: Charles Aznavour, Paolo Nutini, John Turturro, i fratelli Taviani, Isabella Rossellini, Ernesto Assante, Gino Castaldo, Renzo Arbore, i Marta sui Tubi, Piera Degli Esposti, Paola Pallottino, Toni Servillo.

Il film esce a tre anni dalla scomparsa di uno dei nostri cantautori dei più geniali e innovativi. L’1 marzo 2012 è una data tristemente nota perché ha segnato la morte improvvisa di Dalla, avvenuta a causa di un attacco cardiaco in un albergo di Montreux, dove si era esibito la sera prima.

Le sue canzoni profonde e intense, la sua voce straordinaria, la sua musica così ricercata che attingeva alle sue esperienze giovanili nel jazz, il suo personaggio buffo e al tempo stesso delicato, con il cappello e la barba, lo rendono un artista fuori dal tempo,  che ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama della musica italiana. 

Lucio era una persona schiva, riservata , ma anche vulcanica, allegra e positiva. Quando s’innamorava di qualcosa, di un paesaggio, di un’emozione, di una musica, cercava di tradurlo sullo spartito per trasmettere quella stessa sensazione al maggior numero di persone. Riuscendo sempre a cogliere nel segno e a farci emozionare.

I più letti

avatar-icon

Gabriele Antonucci