Giorgieness
Davide Rosa
Musica

Giorgieness: «Tra Chi Fugge e Chi Resta è un inno di emancipazione»

Il nuovo brano di Giorgia D’Eraclea, classe 1991, una delle cantautrici più interessanti ed originali della scena indie italiana

«L’otto marzo esce Tra Chi Fugge e Chi Resta per un motivo preciso: volevo che fosse un inno di emancipazione, sessuale e sentimentale, per tutte le donne che come me hanno con quella parte della propria vita un rapporto libero e sano, ma anche per quelle che ancora la vivono con vergogna, perché nessuno ha il diritto di farti sentire sbagliata». Parola di Giorgieness, nome d'arte di Giorgia D’Eraclea, classe 1991, una delle cantautrici più interessanti e originali della scena indie italiana. L'inedito, contenuto nella riedizione in vinile dell’ultimo album Mostri che uscirà nei negozi l'11 marzo, aveva inizialmente un titolo diverso, Guerra Sincera, ma Giorgieness ha deciso di modificare il nome del brano in segno di rispetto nei confronti dei tragici avvenimenti in Ucraina.

«La canzone, nata due anni fa, -ci ha raccontato la cantautrice- è molto autobiografica, che poi sono quelle che riescono a diventare più generali. Ho iniziato a scriverla sulla metro lilla di Milano dopo una notte insonne insieme ad amici e altre persone, ragionando sul fatto che, a volte, anche un incontro di una sera possa arricchirti più di una storia e che ogni tanto si incontrano persone con le quali sai che sarebbe sbagliato avvicinarsi, ma con cui vale la pena spingersi oltre il limite e provare tutte le sensazioni che puoi provare. Anche allora si parlava di guerra, anche perché purtroppo ci sono sempre e ovunque, ma adesso, per una scelta etica, non volevo associare una canzone, dedicata a tutte le donne per celebrare il rapporto con la loro passionalità, a eventi vicini e così traumatici».

Per quanto riguarda la pubblicazione del vinile di Mostri, Giorgia ci ha spiegato che non si tratta di retromania, ma che «bisogna guardare alla discografia attuale: oggi fare un cd non ha molto senso, anche perché le macchine non hanno neanche più il lettore cd, ma volevo comunque un oggetto fisico che contenesse la mia musica e che fosse anche evocativo, anche perché Mostri è ispirato alle sonorità rock e prog anni Settanta». Giorgieness porterà dal vivo i brani di Mostri (accompagnata da Stefano Prezzi e Alessandro Galdieri), oltre alle canzoni dei due album precedenti, in un tour che partirà dal Largo Venue di Roma il 10 marzo e che andrà avanti per tutto il mese, toccando Monteprandone (11/3), Baronissi (12/3), Torino (25/3), Milano (26/3) e San Martino Buonalbergo (1/4). La cantautrice di Sondrio, come la quasi totalità dei suoi colleghi, non è affatto contenta di come sia stata gestita la situazione della musica live dagli ultimi due governi: «Non credo proprio che si stata gestita: nel momento in cui noi lavoratori dello spettacolo dal vivo alzavamo la voce, si aprivano i tavoli di discussione, che tanto piacciono ai politici, per poi darci un contentino e togliercelo il mese dopo. In realtà, la pandemia ha solo scoperchiato il vaso di Pandora della discografia italiana, che ha molti problemi a riconoscere il lavoro delle persone, a meno che tu non sia un grosso nome. Purtroppo, in Italia, la musica non è ancora vista come un lavoro».

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Gabriele Antonucci