Franco Mussida: in viaggio nel Pianeta della Musica
Alberto Benedetti
Musica

Franco Mussida: in viaggio nel Pianeta della Musica

La sua chitarra è nei dischi della PFM, di Fabrizio De Andrè, di Lucio Battisti. Ora, esce un nuovo album solista realizzato con uno strumento speciale costruito su misura per lui

«La chitarra è come un pianoforte in miniatura che con il suo suono genera racconti come fanno le parole e le immagini. Per accompagnare le tappe del viaggio di IÒTU, cercavo un suono con una più marcata capacità espressiva, che comunicasse fermezza, ma al tempo stesso invitasse al rilascio delle tensioni; un suono in assenza di violenza con un forte rapporto con la spazialità e il silenzio» spiega Franco Mussida a proposito del suo ultimo ispirato album, Il Pianeta della musica e il viaggio di Iòtu. Un disco che lui definisce «UltraProg-Pop».

Mussida è uno dei fondatori della PFM (oltre che del CPM Music Institute a Milano) e nel corso dei decenni ha suonato con e per alcuni dei più grandi artisti italiani: da Lucio Battisti a Fabrizio De Andrè e Francesco Guccini, da Paolo Conte a Lucio Dalla. Per il nuovo album il chitarrista ha scelto la forma espressiva del concept album: “Per questo viaggio interiore ho scelto uno strumento particolare con un suono particolare che nasce da una chitarra speciale pensata per unire il mondo del soul-blues al pop e a quello classico. Il protagonista è IÒTU. Il suo nome è l'unione tra l'lO asociale, e il Tu altruista. IÒTU intuisce fin da piccolo la magia, il ruolo e i poteri del Pianeta della Musica, e naviga così idealmente in quel cielo emotivo con la sua piccola barca mossa dal vento del suono» racconta.

L'album non sarà in streaming, ma disponibile soltanto in vinile e cd: «Ho fatto questa scelta perché è un disco che va ascoltato e capito nella sua interezza. E lo streaming da questo punto di vista non è molto adatto. Certo, avere online i dischi da ascoltare è molto comodo, ma proprio per la natura di questo progetto ho optato per la rinuncia a un po' di comodità» sottolinea.

«Io credo che la mia generazione, quella che ha vissuto in pieno gli Anni Sessanta e Settanta, abbia visto e fatto cose incredibili. Siamo stati giovani in un momento magico e irripetibile. E se oggi resistiamo in questo mondo depresso e dominato dalla tecnologia è perché abbiamo accumulato così tanta energia e bellezza in quel periodo. Un'energia e una bellezza che vanno condivise con le nuove generazioni» spiega.

«La scelta di realizzare una chitarra ad hoc per questo disco nasce dall'esigenza di avere uno strumento lontano dallo stilema per cui una chitarra può suonare come un sassofono, una tastiera o un violino. Oggi, con pedali e pedalini, si può fare di tutto. Cercavo una chitarra che mi stupisse, di cui innamorarmi e l'ho trovata » aggiunge.

Che cosa pensa Franco Mussida dei suoni che la contemporaneità offre? «Non mi è chiaro da dove vengano, io da ascoltatore non so se quel pianoforte che sto ascoltando è stata registrato in uno studio di registrazione con uno strumento di alta qualità oppure se è qualcosa scaricato da Internet per pochi centesimi» racconta prima di immergersi nei ricordi della registrazione di Emozioni con Lucio Battisti: «Un momento di grandissima sincerità artistica: quell'incisione era una presa diretta, un mix formidabile tra l'armonia del suono e l'armonia dello stare insieme».

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Gianni Poglio