Inferno
Musica

Francesco Maria Gallo: «Vi racconto il mio Inferno in chiave rock»

Ispirata alla cantica della Divina Commedia, l'opera rock, disponibile in digitale, cd e vinile, è composta da undici brani originali nei quali Gallo sovrascrive la propria libera interpretazione dei canti e dei personaggi danteschi

In occasione della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, a 700 anni dalla sua morte, è stato pubblicato Inferno, un'opera rock electro sinfonica, con musiche e testi di Francesco Maria Gallo, ispirata alla cantica della Divina Commedia e prodotta da Renato Droghetti con la supervisione di Manuel Auteri. Sono già in rotazione radiofonica Caronte, l' incipit del viaggio all'Inferno immaginato da Dante e idealizzato, nella sua opera musico-letteraria, da Francesco Maria Gallo, e Selva oscura, che riporta i versi originali del Proemio dantesco. Pubblicato dall'etichetta bolognese SanLucaSound, Inferno, che ha avuto il patrocinio e il riconoscimento come opera culturale di qualità da parte della fondazione Symbola, è disponibile in digitale, CD e vinile, impreziosito da un libretto contenente tutti i testi dei brani, i controcanti a firma di Carla Francesca Catanese e le illustrazioni di Rodolfo Rod Mannara e della pittrice underground Allison "Allis" Geremia.

Con questa opera rock, Francesco Maria Gallo, che a Bologna ha conosciuto e frequentato Freak Antoni, Lucio Dalla (che abitava a pochi metri da casa sua) e Francesco Guccini, traghetta il pubblico nella dolorosa discesa agli Inferi di Dante Alighieri, ma al tempo stesso anche nell'inferno della nostra contemporaneità con un racconto in cui, attraverso i protagonisti di ogni brano, si può riconoscere lo specchio dei nostri tempi. «L'Inferno di Dante Alighieri è ancora molto attuale, basta scendere nel settimo girone, nella terza e nella quarta bolgia, dove troviamo i simoniaci, i barattieri, i corrotti, coloro che traggono profitto dalle cariche pubbliche: tutte cose che troviamo ancora oggi. Nella title track dell'album, Inferno, Dante arriva davanti a Lucifero, dopo aver fatto il suo percorso nei gironi, e lui lo blocca, non lo fa andare in Purgatorio perché lo accusa di aver abusato del potere a lui concesso di andare all'Inferno e di aver condannato personaggi che forse non meritavano di stare là, come Pier Delle Vigne e il Conte Ugolino, magari solo perché avevano idee politiche diverse dalle sue. Anche allora le persone venivano messe alla gogna, senza il giusto processo: il caso di Enzo Tortora dimostra che è cambiato poco. Se ci pensi, i peccati sono sempre quelli e dal 1200 non facciamo altro che continuare a reiterarli».

Eccetto il brano iniziale La Selva Oscura, che riporta i versi originali del Proemio dantesco, Gallo sovrascrive la propria libera interpretazione dei canti e dei personaggi scelti, che qui raccontano la loro propria verità, in undici brani originali. Si assiste così alla rielaborazione di un proprio inferno, ridisegnato secondo un personale punto di vista. Gallo ha iniziato ad accostarsi alla musica prog a 13 anni, suonando le tastiere ne Il vecchio mulino, con i quali ha anche aperto un concerto de le Orme, una delle band che più lo ha influenzato musicalmente, insieme a PFM e Banco del Mutuo Soccorso: per questo ha dedicato l'album al suo primo gruppo. Un ruolo fondamentale per l'ispirazione dell'opera, che ha richiesto oltre tre anni di lavoro, lo ha avuto sia il suo professore di italiano del liceo, con il quale è rimasto in ottimi rapporti, che un professore universitario decisamente famoso. «Su consiglio del mio professore universitario, il grande Umberto Eco, che mi invitò a leggere la Divina Commedia con gli occhi di una persona matura – racconta Francesco Maria Gallo – quando ho riletto l'Inferno ho immaginato subito una trasposizione dell'opera nel genere musicale rock. Influenzato dal rock sinfonico dei Queen e dei Pink Floyd, con l'apporto di contaminazioni contemporanee, ho realizzato il mio concept album con l'aiuto di professionisti del calibro di Ricky Portera, chitarrista di Lucio Dalla, Pier Mingotti, bassista di Loredana Bertè, Stefano Peretto, batterista de Il Volo, e ancora della bellissima voce di Simona Rae, che tra gli altri ha cantato con Roul Casadei». Il libretto arricchisce l'opera musicale con i controcanti di Carla Francesca Catanese, poesie urbane con espliciti riferimenti all'inferno del mondo contemporaneo nel quale «albergano qui ed ora, in un mondo trafitto, tra le maglie della musica trap, il sangue nero delle metropoli, i santi saldi di Zara, i barconi di Lampedusa, fino a Capitol Hill».
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Gabriele Antonucci