Ermal Meta: «Un milione di cose da dirti è una canzone d’amore verticale»
La cover dell'album Tribù urbana / ufficio stampa
Musica

Ermal Meta: «Un milione di cose da dirti è una canzone d’amore verticale»

Il cantautore, a tre anni di distanza dalla vittoria al Festival in coppia con Fabrizio Moro, torna in gara a Sanremo con una ballad che farà parte del nuovo album Tribù urbana, in uscita il 12 marzo

A tre anni dalla vittoria del festival di Sanremo con l'intenso brano Non mi avete fatto niente, cantato insieme a Fabrizio Moro e presentato anche all'Eurovision Song Contest a Lisbona, Ermal Meta torna a calcare il palco del Teatro Ariston con la ballad Un milione di cose da dirti. Una canzone d'amore, una «semplicissima canzone d'amore», dal sound essenziale, pochi accordi per raccontare qualcosa di personale ma capace di risuonare anche a livello universale.

Il brano, così come l'ultimo singolo No satisfaction attualmente in rotazione radiofonica, sarà contenuto nell'album Tribù urbana, in uscita venerdì 12 marzo su etichetta Mescal e distribuito da Sony Music, che conferma la costante crescita artistica del cantautore, sia nei suoni che nelle liriche. «Ho una voglia immensa di portare questo disco dal vivo – rivela il cantautore in conferenza stampa su Zoom – perché l'ho concepito immaginando di essere in platea, sentendomi parte integrante del pubblico. In molti vanno ai concerti non solo per ascoltare, ma anche per cantare le canzoni a squarciagola. I live saranno un test per verificare se ho fatto un buon lavoro». Sulla scelta, per lui inedita, di portare una canzone lenta sul palco dell'Ariston, Ermal ha spiegato: «Ho scelto di portare Un milione di cose da dirti perché è una canzone semplice e perché non ho mai portato una ballad in gara. Volevo tornare al Festival con un bpm un po' più lento. La considero una canzone d'amore verticale, che parte con una semiretta senza sapere in che direzione può andare. So da dove parte, ma non dove arriva».

Nella serata delle cover di Sanremo che si terrà giovedì 4 marzo, Ermal, accompagnato sul palco dalla Napoli Mandolin Orchestra, interpreterà Caruso, indimenticabile canzone di Lucio Dalla, nato proprio il 4 marzo 1943. «Non ho fatto il calcolo delle date, me lo ha detto la mia fidanzata una settimana fa. Porto Dalla e Caruso perché tutti me lo hanno sconsigliato. Vado sempre un po' contro il consiglio saggio. Mi misuro costantemente con i mei limiti». Una delle canzoni più emozionanti del nuovo album è Gli invisibili: «Nasce dopo un viaggio negli Stati Uniti. Avevo scattato foto agli homeless e con uno mi sono fermato a chiacchierare: mi ha raccontato un po' della sua vita ed era il giorno del suo compleanno. Era una bella storia che nessuno avrebbe mai raccontato. Gli invisibili sanno volare e tutti lo siamo stati almeno una volta nella vita. Voglio dimostrare che anche gli invisibili possono diventare supereroi».

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Gabriele Antonucci