Raffaella Carrà
(Ansa)
Musica

È morta Raffaella Carrà, l'icona pop che ha conquistato il mondo

Addio alla leggendaria cantante, ballerina e conduttrice che ha fatto la storia della televisione e della musica italiana. Aveva 78 anni

«Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre». Con queste parole l'excompagno Sergio Iapino ha dato il triste annuncio della morte della regina della televisione italiana, famosa in patria e nel resto del mondo per il suo stile unico. Era nata a Bologna il 18 giugno 1943.

Una carriera straordinaria quella della Carrà, divisa tra i successi televisivi e i trionfi in musica. Cantante ballerina, attrice, autrice e conduttrice televisiva, la Carrà era stata recentemente definita dal quotidiano inglese The Guardian "l'icona culturale che ha insegnato all'Europa le gioie del sesso".

Raffaella Carrà ha venduto oltre 60 milioni di dischi e conquistato 22 dischi d'oro e di platino. Il suo nome rimarrà per sempre legato alla storia della Tv grazie a programmi cult come Ma che sera, Canzonissima, MIlleuci, Fantastico, Carramba! Che sorpresa, Pronto, Raffaella? e A raccontare comincia tu.

Dall piccolo schermo alle canzoni: ciò che conta nella musica, al di là delle doti canore e tecniche, è la capacità di entrare nel cuore delle persone e di diventare la colonna sonora di momenti indimenticabili. Ecco perché Raffaella Carrà, al di là della sua carriera di presentatrice e di attrice, ha conquistato un posto d'onore nella canzone pop italiana e internazionale, con brani ricchi di divertimento, ritmo e sensualità, che le hanno permesso di vendere decine di milioni di dischi in carriera. Il suo primo grande successo è stato Ma che musica maestro, la sigla del programma Canzonissima del 1970, scritta da Sergio Paolini, Franco Pisano e Stelio Silvestri e successivamente interpretata da tanti altri artisti, tra cui Claudio Baglioni.

Indimenticabile, un anno dopo, la sensuale Tuca Tuca, composta da Gianni Boncompagni e Franco Pisano, un brano che diventa in poco tempo di culto, grazie anche al celebre ballo ideato da Don Lurio. Nel 1974 la Carrà diventa una star internazionale grazie ai trascinanti ritmi proto-disco di Rumore, che vende milioni di copie, grazie anche alla sua traduzione in tre lingue. Un successo ancora maggiore riscuote, due anni dopo, la lasciva A far l'amore comincia tu, che la fa diventare un'icona sexy del pop.

Nel 2011 la canzone ha conosciuto una seconda vita nel remix EDM di Bob Sinclar, incluso nella colonna sonora de La grande bellezza il film di Sorrentino che ha vinto nel 2014 l'Oscar come Miglior film straniero.

Nel 1977 la versione in spagnolo di Fiesta, un vero inno all'emancipazione femminile, diventa un tormentone, mentre il punk e la disco si contendono il mercato discografico. Come non citare, poi, l'irresistibile Tanti Auguri, meglio conosciuta con il suo celebre ritornello, Com'è bello far l'amore da Trieste in giù, composta nel 1978 da Gianni Boncompagni, Daniele Pace e Paolo Ormi e resa memorabile dal celebre gesto di scostarsi il caschetto biondo di capelli.

L'ultima canzone di questo breve excursus non può che essere Ballo Ballo del 1982, sigla del programma Fantastico, scritta da Franco Bracardi e da Gianni Boncompagni, che ha ispirato recentemente l'omonimo musical spagnolo di Nacho Álvarez, disponibile su Amazon Prime, con i più grandi successi di Raffaella Carrà. Canzoni che, ogni volta che le ascoltiamo, hanno il potere di renderci felici e senza pensieri, almeno per tre minuti.

Raffaella Carra - A Far L'amore Comincia Tu 1977 (High Quality, Starparade)www.youtube.com

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