targa tenco 2022
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Musica

Dal rap di Marracash alla world music di Arnò: i vincitori delle Targhe Tenco

Anche Elisa, Simona Molinari e ‘A67 hanno trionfato nelle loro rispettive categorie, aggiudicandosi così il più importante riconoscimento italiano per la musica d'autore

Una giuria composta da oltre 200 giornalisti musicali ha decretato i cinque vincitori delle prestigiose Targhe Tenco 2022, il più importante riconoscimento italiano per la musica d'autore, assegnato dal 1984 ai migliori dischi pubblicati negli ultimi dodici mesi.

Noi, loro, gli altri (Island Records/ Universal Music Italia) di Marracash si è aggiudicato la Targa Tenco per il Miglior Album in assoluto. Fabio Bartolo Rizzo, meglio conosciuto come Marracash, è uno dei migliori rapper italiani grazie ad album del livello di Persona e Noi, loro, gli altri, tra i migliori dischi hip hop dell'ultimo decennio. Qualche mese fa Marracash ha realizzato il suo sogno di collaborare con Vasco Rossi in una nuova versione della La pioggia alla domenica (già contenuta nel recente album Siamo qui di Vasco). «Ammiro Marracash da tempo, tra i rapper è uno di quelli che amo di più e che sento più vicini, anche come modo di scrivere, perché è un po’ cantautorale anche lui», ha dichiarato il rocker di Zocca.

Per la sezione Opera Prima la vittoria è andata alla talentuosa Ditonellapiaga con l’album Camouflage (Dischi Belli/BMG Italy). Artista rivelazione dell'ultimo Festival di Sanremo, dove ha partecipato con Donatella Rettore nella contagiosa Chimica, Ditonellapiaga (al secolo Margherita Carducci) ha la capacità di spaziare con naturalezza tra nu-soul e R’N’B, frenetici ritmi latin e virate psichedeliche, inebrianti canzoni pop e sofisticate sonorità elettroniche, mostrando di avere personalità ed ironia.

Scritta da Elisa Toffoli e Davide Petrella e cantata da Elisa, O forse sei tu (Island Records/Universal Music Italia) si è aggiudicata la Targa per la Miglior Canzone, che ricordiamo, va agli autori dei brani e non agli interpreti. Elisa ha mostrato le sue due anime musicali, quella pop italiana e quella cantautorale/indie internazionale, in Ritorno al Futuro/Back to the Future, un monumentale doppio album di 27 canzoni, con ospiti Jovanotti, Rkomi, Giorgia ed Elodie. Petali (BMG Rights Management) di Simona Molinari è risultato l’album più apprezzato dai giurati per la categoria Interpreti di canzoni. A distanza di otto anni dal suo ultimo album, Simona Molinari (che in carriera ha collaborato e duettato con artisti di fama mondiale, tra i quali Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli e Ornella Vanoni) è tornata in grande stile con un progetto maturo e ricco di sfumature, Petali, nato in studio insieme a Fabio Ilacqua che, oltre a firmare alcuni brani del disco, ne è anche arrangiatore e produttore. Per la targa Miglior album in dialetto, l’opera più apprezzata dalla giuria è stata Jastemma (Squilibri editore) degli ‘A67. Nati a Scampia come reazione a una condizione di grande disagio, gli ‘A67 hanno espresso negli anni la volontà di riscatto e la ricchezza di tensioni che accomuna tutte le periferie del mondo, elaborando proposte musicali caratterizzate da una grande tensione civile. Non fa eccezione Jastemma, nel quale l’amore è ripercorso in tutte le sue possibili manifestazioni, in un disco crudo e spietato, essenziale nel suono quanto nella parola.

Infine, per la Targa Tenco Album collettivo a progetto (che ricordiamo, va al produttore), ha ottenuto maggiori consensi The Gathering (Quiet, please!) prodotto da Ferdinando Arnò. The Gathering (quiet, please!), prodotto e ideato da Ferdinando Arnò, e risultato dell'incontro di un formidabile collettivo di musicisti sparsi in tre Continenti. L'album, che disegna un paesaggio sonoro senza confini di genere, mette al centro la ritmica ancestrale e futurista al tempo stesso di Alfio Antico, soprannominato non a caso il "tamburo parlante".

Nell'album troviamo una splendida improvvisazione del percussionista Gabriel Jarrett, figlio di Keith, l'energia dei Cha Wa, band di nativi americani dall'anima funk, e della voce di Sandy Chambers; l'hip-hop newyorkese di Dante Lennon, il flow emozionale del rapper londinese Brother May, la voce magnetica di Jon Kenzie dei Common Mama, Gaetano Carrozzo con la Moka Band, la ritmica di Angelo “Japan” De Grisantis, e un brano, Preta, scritto da Ferdinando Arnò e Joe Barbieri e interpretato dall'attore napoletano Lino Musella. In The Gathering si sono messi in luce anche il busker Daniel Gonora (cantante e chitarrista non vedente, originario di Harare in Zimbabwe) e Joseph Chinouriri, anche lui dallo Zimbabwe, leader di una spettacolare sezione di fiati. Di grande suggestione il frammento di una versione a cappella di The Click Song, con il Simple Impact Choir, intonata da Miriam Makeba durante una conferenza stampa in Italia, e il campionamento del canto antico dell'artista salentino Uccio Aloisi, che canta Santu Lazzaru.

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Gabriele Antonucci