Nu Genea: Bar Mediterraneo è il crocevia della buona musica
Gennaro Canaglia
Musica

Nu Genea: Bar Mediterraneo è il crocevia della buona musica

Il terzo album del duo napoletano trapiantato a Berlino, che si è arricchito il 15 luglio del nuovo brano Praja Magia, è un riuscito caleidoscopio di suoni provenienti da diversi luoghi del mondo.

Dopo i riusciti album The Tony Allen Experiments (Afrobeat Makers 3) del 2016, omaggio al leggendario batterista di Fela Kuti, e Nuova Napoli, universalmente considerato dalla critica musicale come uno dei migliori dischi italiani del 2018 (oltre che tra i vinili più venduti su Discogs del 2019), i NuGenea hanno nuovamente fatto centro con il recente disco Bar Mediterraneo. Pubblicato dalla prestigiosa etichetta Carosello (che ha in catalogo anche Ghemon, Diodato e Coez), il terzo album del duo formato da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, musicisti e dj partenopei con base a Berlino, è un caleidoscopio di suoni provenienti da diversi luoghi del mondo, nel quale strati di strumenti acustici, voci e sintetizzatori si uniscono in una miscela unica di timbri. Proprio come un accogliente locale di frontiera, il Bar Mediterraneo dei Nu Genea è uno spazio aperto, in cui le persone si incontrano e le diverse lingue si fondono, dando vita a un sound eclettico, ricco di colori e di suggestioni, in perfetto equilibrio tra tradizione e contemporaneità. Emblematico del nuovo progetto èMarechià, il singolo che la scorsa estate ha anticipato il disco, una canzone che spazia con naturalezza tra jazz-funk, italo disco e french touch, impreziosita dalla voce cristallina della cantante francese Célia Kameni. «Napoletano e francese hanno similarità incredibili, tanto che, chi le ascolta, fa fatica a distinguerle», hanno dichiarato i Nu Genea. La title track Bar Mediterraneo è un brano emozionante ed evocativo, che vi suggeriamo di ascoltare con delle buone cuffie e ad occhi chiusi, in modo da lasciarvi cullare dal suo groove delicato e dalle sue suggestioni mediterranee che odorano di mare, di sabbia e di sole.

Un sentimento dolceamaro, tra gioia e nostalgia, caratterizza la world music di Gelbi, con la voce e il flauto Ney dell'artista tunisino Marzouk Mejiri. La voce potente di Fabiana Martone, che avevamo imparato ad apprezzare in Nuova Napoli, esalta i brani Tienaté, un mix travolgente di Daft Punk e Napoli Centrale che, con il suo memorabile «Pur'aié, pur'aié, pur'aié», è diventato un tormentone radiofonico, e La Crisi, un groove jazz-funk notturno in pieno stile Nu Genea, costruito sopra una poesia del 1931 di Raffaele Viviani. Vesuvio è una sorprendente rilettura in chiave dance di una canzone folk napoletana degli ‘E Zezi, storica band operaia di Pomigliano D’Arco, con un tripudio di percussioni quasi tribali e con un coinvolgente coro di bambini di Napoli. Nell'ipnotica Straniero la batteria afrobeat del compianto Tony Allen si amalgama alla perfezione con il calore mediterraneo dei mandolini, mentre ritmiche reggae ed echi mediorientali attraversano Rire, interpretata da Marco Castello.

Il 15 luglio è stato lanciato, a sorpresa, sulle piattaforme digitali il nuovo brano Praja Magia, che andrà ad arricchire l'edizione "fisica" dell'album di prossima pubblicazione: «Praja Magia è un brano funk, boogie, malinconico e rilassato, con un riff orecchiabile di mandolino che vi trasporterà immediatamente nell’atmosfera della canzone. La voce corale e le perpetue linee di synth conferiscono alla canzone questo suono dolce ma spigoloso nel tipico stile Nu Genea». Uno dei maggiori meriti artistici dei Nu Genea è quello di aver fatto conoscere anche alle nuove generazioni, sia attraverso i loro album che con le due compilation di culto in vinile Napoli Segreta vol.1 e 2 , la fervente scena musicale jazz-funk napoletana degli anni Settanta. Una straordinaria fucina artistica, grazie anche alla musica americana che animava la base Nato all'ombra del Vesuvio, che ha forgiato l'inconfondibile sound di artisti del calibro di Pino Daniele, James Senese, Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Osanna, Balletto di Bronzo, The Showmen e tanti altri. I Nu Genea sono partiti da quel suono, rendendolo più moderno e ballabile attraverso l'utilizzo dei sintetizzatori, facendo così tesoro delle loro precedenti esperienze come dj e produttori di musica elettronica. Non a caso i loro concerti sono sempre affollati di giovani, che non erano nemmeno nati durante il periodo d'oro del Neapolitan Power e che oggi, grazie a un album riuscito e compatto (35 minuti per 9 brani) come Bar Mediterraneo, possono riscoprire quelle sonorità grazie alla musica senza tempo e senza confini geografici dei Nu Genea.

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Gabriele Antonucci