I collant compiono 80 anni, ma le fashioniste li comprano già rotti (firmati Gucci)
Calzedonia
Moda

I collant compiono 80 anni, ma le fashioniste li comprano già rotti (firmati Gucci)

Secondo il giornale scandalistico Tatler, la prima lite tra Meghan Markle e Kate Middleton sarebbe stata a causa di un paio di collant. La calza di nylon quest'anno compie 80 anni e continua a essere un elemento essenziale del guardaroba femminile.

La fibra sintetica è stata infatti brevettata nel 1937 dall'azienda americana DuPont. Un perfetto mix di morbidezza e resistenza che negli anni avrebbe rivoluzionato l'industria tessile e la storia del costume. In un solo anno furono vendute oltre 64 milioni di paia. Grazie poi alla “modernizzazione" da parte di Allan Gant, a 19 anni dal debutto sul mercato, il collant si tinse di nero e si declinò in altri due formati: l'autoreggente e il gambaletto.

Le calze di nylon divennero così un successo globale, anche grazie a una forte campagna di comunicazione da parte degli Stati Uniti, interessati a privare il Giappone della leadership commerciale nel settore (erano infatti i maggiori esportatori di calze di seta).

Oggi i collant fanno nuovamente parlare di sé, grazie al direttore creativo di Gucci Alessandro Michele. Sul portale Ssense sono stati messi in vendita un paio di collant strappati a 149 euro. Il risultato? Sold out immediato, tra le critiche e gli elogi social. Ma Gucci non è stato il primo marchio di lusso a presentare il look «distressed» in passerella e nei negozi. Come spiega Madame Le Figaro: «Questa non è la prima volta che un marchio di lusso mette in commercio collant strappati. Nel 2015, Hedi Slimane, allora direttore creativo di Saint Laurent, ha presentato una collezione invernale con ispirazioni punk e fetish. All'epoca, diversi modelli avevano sfilato con collant bucati, generando uno spaccato di opinioni nel web e nel mondo della moda».

Calzedonia - pronta allo sbarco a Los Angeles - ha invece presentato una nuova collezione, chiamata «Totally invisible». Collant senza cuciture per essere indossati anche sotto gli outfit più attillati. Si passa così dal modello 30 denari, comodo da indossare durante tutta la giornata, per passare al 20 denari, una seconda pelle così confortevole da adattarsi a tutte le occasioni. Non manca però un tocco “alla moda" grazie ai collant «Wish» decorati dalla frase «ti amo» scritta in tutte le lingue del mondo. Di tendenza, dal côté glamour, per non passare mai inosservata.

La parola d'ordine resta però sostenibilità. Complice il successo dell'iniziativa Re-nylon firmata da Miuccia Prada, anche altri marchi hanno deciso di dare vita a una rivoluzione ecosostenibile. Nascono così i collant Calzedonia creati con materie prime rigenerate e completamente tacciabili. La fibra Q-nova di Fulgar si ottiene infatti attraverso un processo meccanico di riciclo a basso impatto ambientale: si risparmia il 90% di acqua e l'80% di emissioni C02 per ogni kg di fibra.

Ancora più ambizioso l'obiettivo di Wolford. L'azienda ha infatti in programma di passare da un 20% di prodotti biodegradabili al 50% nei prossimi cinque anni. Per l'inverno il marchio di moda austriaco ha stretto una partnership con Iris % Lilly, brand del gruppo Amazon per una linea di «skinwear di lusso» a un prezzo accessibile. Silvia Azzali, chief commercial officer di Wolford ha dichiarato: «In Wolford, la nostra missione è fornire i migliori skinwear al mondo, leader in termini di qualità e innovazione. Attraverso questa partnership con Amazon Fashion vogliamo raggiungere un più ampio pubblico di consumatori a livello globale, utilizzando l'ampia rete e la portata dei clienti di Amazon. Siamo davvero entusiasti di presentare un'offerta così eccezionale, garantendo qualità ai nostri clienti».

La collezione è composta da una serie di multipack con i modelli più amati e più venduti di Wolford, dai collant iper coprenti fino alle calze autoreggenti in maglia premium. Tra gli stili più richiesti ci sono senza dubbio «Twenties fishnet tights», collant in micro rete senza cuciture ispirati agli anni Venti e «Satin 2» con elementi brillanti e funzione modellante.

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Mariella Baroli