Lg TwinWASH
Tecnologia

LG Twin Wash: una lavatrice doppia può cambiarci la vita?

Sopra un'unità standard, sotto una mini-lavatrice: abbiamo provato l'innovativo sistema "combinato" di Lg, e vi diciamo che...

La famiglia moderna è in crisi. Minacciata dalla perdita di valori, certo, ma anche da un’entità più subdola e sottovalutata: la biancheria sporca.

I tempi in cui l’uomo portava i pantaloni e la donna restava a casa a curare la prole e a sbrigare le faccende domestiche sono finiti da un pezzo (per fortuna). Al giorno d’oggi fare il bucato è diventato un affare di coppia, uno sporco lavoro che mette a repentaglio il (poco) tempo libero rimasto a disposizione dei coniugi.

Ad andarci di mezzo sono soprattutto i weekend: dal 1985 al 2005, fa notare uno studio molto accurato pubblicato da Energy Research & Social Science, il tempo speso per fare il bucato nel Regno Unito durante i venerdì e le domeniche è aumentato rispettivamente del 32% e del 45%. Altro che giorni di riposo, insomma. I panni sporchi, quelli che di norma si lavano in famiglia, stanno soffocando i nostri fine settimana.

Doppia lavatrice, metà tempo

A dare qualche speranza alle famiglie bi-reddito ci prova ora LG, con un’idea tanto semplice quanto geniale: la lavatrice doppia. Si chiama Twin Wash ed è - nella forma e nella sostanza - la prima macchina combinata realizzata dalla casa coreana: sopra una lavatrice tradizionale da 12 kg, sotto una mini lavatrice con chiusura a cassetto e carica dall’alto.

Il risultato è, per l’appunto, una lavatrice che lava due bucati contemporaneamente. Un invito a lavorare meno, lavorare meglio. Nello stesso tempo utilizzato per fare un bucato da 6/7 kg - questa è la promessa di LG - la Twin Wash è infatti in grado di rimettere a lustro fino a 14 kg di bucato. Quasi due e volte e mezzo il carico di una lavatrice tradizionale.

Lg TwinWASHLg

Un prodotto bello, oltre che diverso

Chiariamolo subito, però, a scanso di equivoci. La capacità di carico non è il solo motivo per cui una famiglia media dovrebbe essere disposta a pagare una cifra esagerata (si va da un minimo di 2500 euro circa a oltre 5.000 euro in base ai differenti modelli). Sul piatto ci sono almeno cinque buoni motivi che fanno di questa Twin Wash un oggetto che ha tutto per diventare aspirazionale, quasi come un televisore Oled.

C'è, per prima cosa, un prodotto bello da vedere, oltre che insolito. Forse non al punto da meritarsi una collocazione in soggiorno - come hanno azzardato i pubblicatari della casa coreana in qualche spot commerciale - ma quanto basta per stagliarsi un gradino sopra rispetto alla media delle lavatrici tradizionali.

La spettacolare conformazione a due piani fa ovviamente una gran scena, ma a bucare il video è tutto il progetto stilistico nel suo insieme: il gigantesco oblo dell’unità principale, tanto per cominciare, ma anche i materiali, la qualità dei componenti e in particolare delle cerniere.

Una scelta di indipendenza

Quanto agli ingombri, non bisogna farsi spaventare troppo: la Twin Wash è larga e profonda come una lavatrice standard (60 cm) solo un po’ più alta (120 cm). Tradotto in soldoni: servono 30 cm in più nella nicchia del bagno per fare posto alla lavatrice più piccola.

Questo perché, di fatto, ci sono due unità distinte (con alimentazioni e scarichi separati) montate una sopra l’altra. Una scelta all’insegna dell’indipendenza che non nasce dal caso. Potendo avviare una lavatrice o l’altra, o tutte e due contemporaneamente, LG ci offre la possibilità di scegliere: se fare un bucato unico, riempendo ad esempio la lavatrice principale con i capi in cotone più resistenti e quella secondaria con i delicati, o se accendere solo una delle due, in base alle necessità del momento.

Tutti i programmi a portata di schermo (touch)

Ma che la Twin Wash sia una lavatrice davvero sui generis lo si capisce definitivamente al momento dell’accensione. Al fatidico clic sul pulsante power, l’oblò dell’unità principale si illumina con tutte le icone dei programmi di lavaggio, deliziando le nostre pupille e i nostri polpastrelli ormai assuefatti a un certo modo di vivere (e toccare) la tecnologia.

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È un tripudio di LED che però non è fine a se stesso. Al di là dell'innegabile effetto wow, LG sembra volerci offrire un modo più chiaro e razionale di confrontarci con tutte le infinite opzioni di lavaggio che una lavatrice come Twin Wash mette sul piatto: si va dai classici programmi per il cotone, la lana, i misti e i delicati, al lavaggio rapido (30 minuti) e a quello a vapore, che utilizza la tecnologia True Steam per lavare i capi in profondità ma delicatamente, per ammorbidirli (senza ammorbidente) o semplicemente rinfrescarli.

Nel modello del nostro test (Twin Wash FH6G1BCH2N + F8K5XN3) c’è anche un’asciugatrice con sei diverse opzioni di lavoro (Normale, Pronto stiro, Basse Temperature, Asciugatura 30 minuti, Asciugatura 60 minuti, Asciugatura 120 minuti). E persino un tasto Aggiungi capo che consente di aprire l’oblò durante il lavaggio per aggiungere un calzino (o qualsiasi altro capo) rimasto fuori per sbaglio.

Le risorse a disposizione dell’unità più piccola sono chiaramente più limitate. Motivo per cui LG ha preferito in questo caso privilegiare set più semplici e veloci: c’è il programma per i capi poco sporchi, quello per la biancheria intima, la lingerie, l’intensivo per i vestiti dei bambini e il cosiddetto lavaggio a mano. Proprio quest’ultima opzione è quella che alla lunga si rivela più adatta all’utilizzo in tandem con l’unità principale. Tutti quei capi delicati che in passato lasciavamo da parte in attesa di aumentare il carico, ora vengono subito gettati nella mischia. Con un evidente guadagno di tempo.

Si connette a Internet per avviarsi da remoto (e arricchirsi di programmi)

Tutto quello che non si trova nei menu predefiniti lo si può scaricare via Internet: entrambe le unità possono essere infatti connesse a uno smartphone o a un dispositivo mobile Android o iOS (attraverso l’app SmartThinQ) e da qui essere espanse nelle loro funzionalità chiave.

De cellulare si può ad esempio avviare la lavatrice da remoto, richiedere una notifica di fine lavaggio, fare un checkup sullo stato di salute del sistema, oppure - e qui viene il bello - scaricare programmi aggiuntivi. L’elenco degli add on è davvero sterminato - abbiamo trovato fra gli altri un programma silenzioso, uno per le uniformi scolastiche e uno per i bordi delle maniche e i colli - peccato davvero che LG non ci conceda la facoltà di scaricarne più di uno per lavatrice, né tantomeno di intervenire sui singoli parametri di lavaggio (temperatura, centrifuga, prelavaggio, ecc).

Sotto il cestello un motore doppio

Le vere risorse tecnologiche sono però sotto il cestello. Ci riferiamo, ad esempio, al sistema di rilevazione del carico dell’unità principale, una sorta di bilancia interna che si occupa di pesare la biancheria per gestirne il lavaggio in modo dinamico. In parole povere: più è il bucato, maggiore sarà il tempo richiesto per il lavaggio, e viceversa.

C’è poi il cuore di tutta la movimentazione della lavatrice, quel doppio motore Inverter Direct Drive che è un po’ il marchio di fabbrica di LG nel settore del bianco. L’idea, per chi non la conoscesse, è quella di eliminare cinghie e pulegge in modo da preservare la durata dei componenti (non a caso LG garantisce per 10 anni le lavatrici dotate di questo sistema) e offrire al contempo una silenziosità fuori dal comune. Al massimo della sua trance agonistica (in centrifuga), la Twin Wash arriva a una soglia limite di 74 db, come dire che è sufficiente chiudere la porta del bagno per non sentirla. Ascoltare per credere.

La tecnologia Direct Drive è anche ciò che consente al cestello di muoversi in sei direzioni, una scelta - ci spiegano i tecnici della casa coreana - che è stata pensata per avvicinarsi il più possibile alle dinamiche di un lavaggio a mano. Non abbiamo gli strumenti per capire quale sia il reale beneficio di questa soluzione, ma ci limitiamo a dire che il risultato dei lavaggi, sia in termini di bianco, sia per ciò che riguarda il rispetto dei colori e dei tessuti, è sempre stato all’altezza delle nostre aspettative.

Conclusioni

Un prodotto di grande impatto che rivouziona il concetto stesso di lavatrice, portandolo allo stesso livello di tutti quegli oggetti tecnologici (il televisore Oled, il frigorifero a doppia porta, il sistema hi-fi multiroom) che stanno diventando un vero status nelle case moderne. Alla resa dei conti, però, non tutti saranno disposti ad acquistarla. Per ovvie ragioni di spesa, certo, ma anche per questioni di mera necessità.

Non a tutti potrebbe infatti interessare un prodotto, ma sarebbe più corretto parlare di "soluzione", che permette di lavare ed eventualmente asciugare in un solo colpo fino a 14 kg di biancheria (ma volendo c'è anche il modello da 17 + 3.5 kg) e di differenziarla fra bianchi e colorati, tessuti resistenti e delicati, capi molto sporchi e capi poco sporchi. In questo senso, si può dire che la Twin Wash si rivolga soprattutto alle famiglie, a maggior ragione se numerose, quelle per intenderci che passano una bella fetta del loro tempo extra-lavorativo nel tragitto fra la lavatrice e lo stendipanni.

Se, come suggerisce la saggezza popolare, il tempo è denaro, il sacrificio economico vale la spesa. Che passare da una media di 7-8 lavatrici a settimana a 2-3 carichi può fare una grossa differenza. Specie in un momento storico nel quale il tempo libero è già ridotto all’osso.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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