Le Grand Fooding: a Milano un viaggio tra Street food e Street art
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Le Grand Fooding: a Milano un viaggio tra Street food e Street art
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Le Grand Fooding: a Milano un viaggio tra Street food e Street art

Per la terza edizione della manifestazione dal titolo "Pelle all'arrabbiata", le creazioni di chef internazionali si alterneranno a opere d'arte dal sapore Urban

Il successo arrivò già dalla la prima edizione Extra vergine.

Con la seconda, ovvero il Trionfo dello Spaghetto Gigante, la manifestazione ha raggiunto la conferma definitiva.

Parliamo di Le Grand Fooding, evento che da qualche anno tenta di elevare il concetto di Street food strizzando l’occhiolino alla Urban art.

A Milano, il prossimo 4 e 5 luglio presso la Segheria di via Meda, andrà in scena la terza edizione intitolata Pelle all’arrabbiata: tra i protagonisti i piatti dei principali chef anticonformisti, internazionali e ça va sans dire, tatuati, abituati ad apparecchiare i tavoli dei ristoranti più cool del globo.

Gli elementi artistici, però, non si limiteranno alle scenografie culinarie: presente in sala un’opera site specific realizzata dall’artista John Andrew Perello, meglio noto come JonOne.

Nato negli Stati Uniti, ma in perenne equilibrio sull’asse New York - Parigi, è un writer cresciuto sulle orme della Old School dei primi graffiti metropolitani.

Le sue opere cromaticamente potenti lasciano intravvedere senza pudore le influenze dei più grandi maestri dell’espressionismo astratto americano, da Pollock a Motherwell, passando per de Kooning.

Il talento di JR invece - secondo nome previsto in menu - lo abbiamo già incontrato qualche post fa.

Francese purosangue, da anni esplora la parte del mondo maggiormente martoriata dalle guerre, nella quale il valore della vita umana è inferiore agli interessi economici delle grandi potenze, sensibilizzando l’opinione pubblica attraverso l’affissione di ritratti riprodotti in gigantografie in bianco e nero degli abitanti dei villaggi che visita.

I suoi reportage nelle Favelas brasiliane e i lavori in Africa e Cina gli hanno fatto vincere il prestigioso TED Prize 2011.

L’intera somma del premio l’ha successivamente investita nel progetto globale Inside out:

Una piattaforma che utilizza l’arte per portare il mondo dentro fuori. Un progetto di arte partecipativa su larga scala, che converte un messaggio legato all’identità personale in un’opera d’arte. C’è un sito dedicato, Tu carichi una foto. Aspetti e ricevi un poster. A questo punto non ti resta che usare un po’ di colla ed attaccarlo.

Per l’occasione l’organizzazione di Le Fooding ha deciso di contribuire alla causa, facendo posare direttamente gli chef coinvolti.

Cibo per gli occhi, la mente...e la pancia.

Di seguito il report fotografico dell'evento.

Buon appetito.

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