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(Ansa)
Politica

La Lega va avanti con Salvini e vorrebbe Viminale e Agricoltura

Il consiglio Federale leghista avanza compatto con il segretario nel giorni della composizione della lista dei ministri del governo Meloni

Chi si aspettava lotte interne, divisioni ed assalti alla segreteria è rimasto deluso, anzi. Matteo Salvini esce a testa alta dal Consiglio Federale della Lega di oggi nel quale i vertici del partito hanno fatto i conti sullo stato di avanzamento lavori di costruzione del nuovo Governo. Ma non solo.

Non si è infatti parlato troppo di nomi ma più delle cose da fare. Nella nota finale che approvata all'unanimità sono state messe nero su bianco le priorità del partito: stop al caro bollette, estensione e rafforzamento della flat tax, sicurezza nelle città, via libera ai cantieri, taglio della burocrazia, valorizzazione di settori come l'agricoltura, la pesca e il turismo.

certo. si è anche discusso di ministri e ministeri. La Lega, è noto da tempo ma è stato ribadito anche oggi, punta a due dicasteri. Il primo è il Viminale per riportare in auge quei decreti Sicurezza tanto apprezzati dall’opinione pubblica nel 2018 all’epoca del governo giallo-verde. Giancarlo Giorgetti parlando con la stampa ha spiegato come «Salvini è un candidato naturale per il Viminale»; ipotesi che però al momento risulta piuttosto complessa. Salvini sarebbe già a conoscenza del fatto che per lui le porte del Ministero sono chiuse (sembra su indicazione del Quirinale); più fattibile un posto da vice premier. Comunque non si spengono le voci che vedono favorito per gli Interni l’attuale Prefetto di Roma, Piantedosi, vengono viste con favore in via Bellerio dato che Piantedosi, quando Salvini era Ministro, è stato il suo Capo di Gabinetto. Insomma, un nome gradito alla Lega.

L’altro dicastero gradito sarebbe quello dell’Agricoltura, uno degli argomenti forti da sempre della politica leghista. IN più si fanno insistenti le voci della concessione al Carroccio di un’altra portano di grande prestigio e potere; la Presidenza del Senato dovrebbe infatti spettare a Roberto Calderoli.

Di toto ministri invece non ha voluto parlare Giorgia Meloni. Quella che sembra a tutti gli effetti la futura Presidente del Consiglio ha incontrato l’attuale Ministro della Transizione Ecologica, Cingolani (sulla cui riconferma in molti sono pronti a scommettere). Ed è proprio l’energia, il caro bollette ma anche la posizione dell’Europa che dopo aver detto no al tetto sul prezzo del gas e anche divisa sulla creazione di un fondo Sure contro i danni provocati dall’aumento delle bollette per imprese e famiglie che Giorgia Meloni ha voluto parlare con un post su fb: »Sosterremo in Europa ogni azione volta a contrastare i fenomeni speculativi e gli ingiustificati aumenti del costo dell’energia e appoggeremo ogni iniziativa condivisa di concreto aiuto a famiglie e imprese». Nulla invece dalla leader di Fratelli d’Italia sulla lista dei Ministri anche se, questo sembra essere confermato da persone a lei vicine, ci sarebbe l’idea di non mettere persone che sono già state in passato ministri nello stesso dicastero.

Oggi intanto è tornato a parlare Mario Draghi, in uno dei suoi ultimi atti da Presidente del consiglio: «Il Pnrr non è il piano di un governo, ma di tutta l'Italia - ha detto Draghi - e ha bisogno dell'impegno di tutti per garantirne la riuscita nei tempi e con gli obiettivi previsti. La politica italiana sa ottenere grandi risultati quando collabora - tra forze politiche di colori diversi, tra Governo centrale ed enti territoriali».

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Andrea Soglio