La grande abbuttata

La grande abbuttata

Waste Watcher, l’Osservatorio  internazionale contro gli sprechi attivato nell’ambito dell’Università di Bologna, ha presentato oggi a Padova in occasione della Green Week Tre Venezie una ricerca secondo la quale ogni anno in Italia una persona butta via 76 kg di …Leggi tutto

Waste Watcher, l’Osservatorio  internazionale contro gli sprechi attivato nell’ambito dell’Università di Bologna, ha presentato oggi a Padova in occasione della Green Week Tre Venezie una ricerca secondo la quale ogni anno in Italia una persona butta via 76 kg di cibo.

Praticamente è come se ognuno di noi buttasse il 31 dicembre Cristiano Ronaldo nella spazzatura, oppure un pezzo ogni tanto. La stima è impressionante, e lo diventa ancor di più se si pensa che in percentuale questo valore rappresenta il 25 per cento del cibo acquistato.

In buona sostanza, un quarto del tempo che passiamo a fare le spese, che magari è quello che serve a scovare le offerte più convenienti, lo usiamo per comprare delle cose che in realtà con incosciente non chalance provvederemo poi a buttare nella spazzatura.

Se questo fosse legato esclusivamente a scelte individuali con riflessi individuali, nulla mi permetterei di obiettare. Ma visto che la questione assume dei risvolti ambientali, economici e sociali non indifferenti, forse sarebbe meglio riempire e svuotare le nostre dispense con più senno.

Sui motivi di questo vero e proprio delirio esiste già una bibliografia ben più autorevole di qualsiasi cosa io possa aggiungere, mi permetto di consigliare qualche trucchetto per evitare questo scempio.

1) Evitare la sindrome da bombardamento imminente: quando andate al supermercato (o in un qualsiasi luogo o non luogo di acquisto) cercate di non mettervi nell’ottica di non muovervi dal vostro bunker per i prossimi sei mesi. Le provviste, almeno nel nostro paese, arrivano con unadiscreta regolarità e turnover, quindi rilassatevi e comprate lo stretto necessario.

2) Non fatevi sedurre eccessivamente dalle sirene delle offerte speciali: se il vostro biscotto preferito o un qualsiasi altro bene viene accatastato in punta agli scaffali sappiate che non è un monumento alla bontà del prodotto, e quindi non è necessario riprodurlo tale e quale a casa vostra. Anche le cose più buone o salubri alla lunga tendono a stufare. Chiedetelo al vostro partner. Quindi centellinate, e ve lo godete di più. Il prodotto, intendo.

3) Gestite bene le vostre scorte: scadenze dei prodotti e conservazione degli stessi devono essere monitorate con cura.

4) Non buttate ciò che si può mangiare: qui cerco di essere un pochino più serio. Ho visto gente pulire verdure in maniera criminale, buttando via mezzo prodotto. E non mi riferisco solo alla parte della verdura universalmente considerata ‘’buona’’.  Anche il gambo e le foglie del broccolo, la buccia di patata, le fogliette del finocchio (ovviamente Bio)  e perfino i carapaci dei gamberi possono essere riutilizzati e preparati per arricchire le vostre pietanze. On line queste ricette le potete trovare facilmente, altrimenti fate un fischio.

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David Marchiori