Juventus-Inter a porte chiuse: tutto sul rimborso dei biglietti

L'emergenza Coronavirus che chiude le porte degli stadi italiani, apre il dibattito sull'opportunità che le società rimborsino chi ha acquistato biglietti e abbonamenti investendo centinaia di euro. C'è chi si è mosso in anticipo come l'Inter per la sfida d'Europa League contro i bulgari del Ludogorets o il Milan che affronta il Genoa a San Siro nel lunch match di domenica 1° marzo e poi c'è Juventus-Inter, la madre di tutte le partite.

Cosa accadrà ai possessori di tagliandi e abbonamenti? Il punto di partenza è che non c'è alcuna posizione ufficiale da parte della Juventus fino a quando non ci sarà la certezza che la gara si disputerà a porte chiuse. Non è un dettaglio, perché al momento manca l'ordinanza del Governo che metta nero su bianco l'accordo ormai noto a tutti e, cioè, la scelta di non bloccare la Serie A ma di limitare alle porte chiuse gli eventi che si giocano nelle sei regioni considerate a rischio tra le quali anche il Piemonte.

L'ufficialità si attende da Palazzo Chigi, comprensibilmente impegnata anche in altre emergenze generali. Nel concreto, bisognerà leggere cosa contiene il decreto e se si limiterà a coprire la situazione per 6 giorni (29 febbraio) o 7 (1° marzo). Ragionevolmente la seconda ipotesi, ma non è ancora sicuro e si potrebbe anche andare oltre. Solo una volta ufficializzate le porte chiuse con le modalità operative (chi entra? i giornalisti? gli operatori? gli staff dirigenziali?) alla Continassa discuteranno il da farsi.

L'altro pilastro da tenere in considerazione è che, così come per altre 11 società di Serie A, i contratti di vendita di biglietti e abbonamenti della Juventus non prevedono il rimborso per l'annullamento o il rinvio delle gare, o ancora per la disputa in campo neutro o a porte chiuse anche per singoli settori «non comporteranno in alcun caso il diritto al rimborso parziale dell'abbonamento e/o la riduzione del corrispettivo e/o il diritto dell'abbonato di ricevere risarcimenti o indennizzi».

Insomma, nulla cui appellarsi. Le stesse condizioni scattano anche per l'acquisto del tagliando per la singola partita. Non è detto finisca così, ma ci sono precedenti in un caso e nell'altro. La situazione di emergenza è particolare e le valutazioni definitive saranno fatte a bocce ferme e decreto pubblicato.

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