Intervista a Zorba, una dolce signorina dal sangue blu

Intervista a Zorba, una dolce signorina dal sangue blu

Eccomi, sono tornato con un’altra bella intervista. Questa volta tocca a Zorba, una signorina dal sangue blu che ho incontrato durante una delle mie solite passeggiate. La femmina adulta che l’accompagnava conosceva il mio “padrone”, si sono fermati a chiacchierare …Leggi tutto

Eccomi, sono tornato con un’altra bella intervista. Questa volta tocca a Zorba, una signorina dal sangue blu che ho incontrato durante una delle mie solite passeggiate. La femmina adulta che l’accompagnava conosceva il mio “padrone”, si sono fermati a chiacchierare e così ne ho approfittato per fare due domande anche io (è nel cogliere l’attimo che si riconosce il vero blogger d’assalto).

A proposito, visto che ormai le interviste sono la mia passione, che ne dite di mandarmi le vostre storie (e quelle dei vostri padroni)? Le trasformerò in interviste e le pubblicherò qui nel mio blog. Vi va? Allora prima leggete l’intervista a Zorba e poi cliccate qui.

Dai, iniziamo. Non fare la timida, come ti chiami?
Ciao, mi chiamo Zorba. O meglio, credo di chiamarmi così. La mia famiglia mi chiama in tanti modi: Babi, Baba, Babu…Insomma a volte ho dei dubbi su quale sia il mio vero nome. Mi sa che sono come quelli a due zampe, che se hanno tanti nomi significa che sono nobili.

Nobili? Quindi hai sangue blu nelle vene?
In effetti sono nata in una famiglia molto illustre e numerosa, vivevamo in una grande villa. Tutti di razza purissima, almeno così ho sentito dire dagli umani…Anche se ancora non ho capito che differenza c’è tra noi e gli altri cani che chiamano bastardini… E’ un mio limite? O forse, semplicemente, noi abbiamo tanti nomi e basta.

Quindi tu e la tua bipede femmina vivete in una grande villa insieme ad altri nobili?
No, ora non vivo più là. Quando avevo circa sei mesi, ormai quasi una signorina, mi hanno diagnosticato un possibile problema alle gambe. In realtà non lo avevo ancora, ma temevano che potesse arrivare da un momento all’altro in futuro: così non sarei più stata adatta ad avere cuccioli per portare alto il buon nome della mia famiglia, famosa nel mondo e pluripremiata in diverse gare sportive.

Un duro colpo per te. E poi cos’è successo?
Mi hanno regalato alla mia attuale famiglia. Devo ammetterlo: all’inizio ci sono rimasta male, non ho capito perché non potevano tenermi, in fondo lo spazio non mancava e io sono sempre stata brava. Ma non tutto il male viene per nuocere, infatti, il momento più bello della mia vita è stato quel primo periodo nella nuova casa. Ho conosciuto un uomo, sì uno su due zampe, e mi sono innamorata. Lui è tanto alto che faccio fatica a baciarlo, ma ogni tanto quando giochiamo si mette a quattro zampe e riesco a dargli tantissimi baci. Voglio bene a tutta la mia famiglia ma per lui ho sempre avuto un debole.

E ora stai ancora con lui (e con questa umana che sta chiacchierando con il mio padrone)?
Sì, sono ancora con la mia famiglia, quella che mi ha preso quando avevo sei mesi. Adesso ho dieci anni, non sono proprio di primo pelo, ma tutto sommato me la cavo niente male. Loro non mi hanno più mandato via.

Temevi che le tue gambe potessero diventare di nuovo un problema?
Adesso, dopo tutti questi anni trascorsi insieme, sono sollevata. Ma all’inizio avevo paura che mi affidassero a qualche altra famiglia per via del mio problema alle gambe. Che poi, fino ad oggi, le mie gambe non hanno mai avuto problemi… Anzi, sono ancora in ottima forma e ogni tanto mi diverto a cacciare i gatti.

Davvero?
Sì, una cosa che non posso proprio sopportare sono i gatti. O meglio: i gatti mi piacciono, quando posso cacciarli, come faccio con conigli e uccellini. Mi piace anche mangiarli, conigli e uccellini, ma la mia famiglia non è d’accordo. Non capisco perché mi sgridano sempre, alla fine anche loro li mangiano. Ne sono sicura perché ogni tanto mi fanno assaggiare quello che cucinano: la carne ha lo stesso sapore, l’hanno soltanto passata in una padella. A pensarci bene gli umani sono pieni di contraddizioni…

Ehi, non scappate! L’intervista è finita ma dovete ancora inviarmi la vostra storia. Ecco come fare

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Hashtag

Sono un filosofo, un blogger. E sì, anche un cane. Vi racconto la mia vita: quello che faccio (e penso), senza peli sulla lingua. Sono arrivato dalla Sicilia a Milano sul sedile di un' automobile, sdraiato sulle gambe di un'amica, avevo 4 mesi. Credo di essere nato sui Monti Iblei. La mia amica l'avevo trovata fra gli ulivi e mi ha portato nelle braccia della mia nuova famiglia. Voglio bene a tutti loro anche se a volte ancora non li capisco. Certo, mi hanno insegnato a scrivere e io dopo due o tre giorni ho capito dove dovevo fare la pipì. Mi chiamo Hashtag e sono il primo cane blogger del web.

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