Oppia: così Google rivoluziona l'educazione
La prima pagina di Oppia: www.oppia.org
Tecnologia

Oppia: così Google rivoluziona l'educazione

Debutta la piattaforma per aiutare le persone a creare attività interattive online. "Non bastano video e foto"

Google ha lanciato qualche ora fa Oppia, il progetto open source con cui rendere più semplice per tutti l’apprendimento di nuove attività, come suonare il pianoforte o ripassare le leggi della fisica. Quelle che Google chiama “esplorazioni” sono attività variegate, tutte navigabili attraverso menu e interfacce minimali che rispecchiano il carattere educativo dell’opera. Uno degli aspetti migliori di Oppia è che si tratta di una piattaforma sempre in divenire, chiunque può contribuire ad accrescere le modalità con cui imparare un’attività, attraverso un’interfaccia web accessibile senza bisogno di avere particolari capacità di sviluppo.

Ecco come la stessa Google descrive la sua attività: “Oppia è un sistema basato su un mentor, ovvero una persona che crea alcune domande all’interno del sito. In questo modo si spingono gli utenti a collaborare per fornire le migliori risposte e, di fatto, per creare un vero e proprio modulo di apprendimento. Lo stesso mentor può decidere quando un feedback è corretto o meno, se la questione va approfondita e in quali aspetti”.

Il rischio è che Oppia diventi “solo” una Wikipedia più interattiva, a quanto pare non è così. Il sito, rispettando la privacy degli iscritti, raccoglie informazioni su come gli studenti interagiscono tra di loro, e offre ai mentor importanti suggerimenti su come “correggere il tiro” e incontrare meglio le esigenze dei partecipanti. Questa sorta di feedback continuo rappresenta la trasposizione digitale di quello che succede all’interno di una scuola classica, dove insegnanti e alunni dovrebbero stabilire un rapporto di “fiducia” reciproco. Un esempio è quando gli utenti continuano a dare risposte non adeguate alla domanda posta, oppure non chiare per tutti. In questo modo l’autore può creare un nuovo percorso di studi specifico e adatto a chi è già ad un livello successivo creando, di fatto, diversi gruppi di apprendimento.

Nonostante la sponsorizzazione alla base di Oppia, Google ha ribadito come la piattaforma non sia un prodotto dell’azienda. Il motivo è semplice: Big G spera che il sito viva di vita propria, aumentando e migliorando grazie ad una comunità di esperti e appassionati.

Google ha sviluppato Oppia partendo da un presupposto: l’educazione online è fondamentale e non può essere ridotta ad una serie di contenuti video, audio o testi interattivi. “La chiave è la risposta degli utenti – si legge sul sito – una persona non può imparare a suonare il pianoforte solo guardando un video di un esperto”. Serve un percorso preciso, chiaro e cucito addosso ad ognuno. Oppia è qui per questo ed è già un buon punto di partenza; se funzionerà o meno sarà il tempo a dirlo.

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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