Tecnologia

Diritto all’oblio: perché non è così positivo

Grazie alla norma europea Google deve cancellare i risultati che contengono le informazioni sugli utenti. Ma a sparire sono anche i fatti di cronaca

Da poco più di una settimana Google ha applicato la norma europea che prevede la cancellazione dei dati personali dei cittadini continentali nei risultati di ricerca, ovviamente sotto loro richiesta. Il problema, come evidenziano sia il Guardian che la BBC , è che oltre alle informazioni sugli utenti della rete, a sparire sono anche le storie e i fatti di cronaca ad essi relativi, quando non si tratta di procedimenti già in atto. le

Entrambe le testate internazionali hanno fornito esempi di come Google “dimentichi” alcuni tipi di contenuti, non rendendoli più disponibili per la lettura su internet. Tecnicamente le storie restano sui siti dove sono state postate ma non appaiono più nei risultati di ricerca, abbassandone drasticamente la visibilità (pensate a quanto traffico porti una notizia presente su Google News).

Nello specifico sono spariti da Google alcuni fatti di cronaca interessanti come la storia di un arbitro scozzese che aveva ammesso di aver fischiato apposta contro una squadra durante una partita del campionato nazionale oppure la vicenda di una coppia che, presa dalla passione, ha consumato un rapporto su un treno; ma anche vicende più serie come quella di un musulmano che aveva accusato di razzismo la compagnia aerea Cathay Pacific per avergli negato il lavoro a causa delle sue origini.

Risulta quindi complesso capire i reali vantaggi del diritto all’oblio. Del resto se la rete è fatta di storie, pubbliche ma anche tanto private, allora si potrebbe andare incontro ad una vera “formattazione” dei risultati di ricerca che, per la sola possibilità dell’oblio, verrebbero falsati, mostrando solo quello che la gente vuole.

È chiaro che, anche per non incorrere in pesanti sanzioni, Google stia seguendo alla lettera le indicazioni dell’Unione Europea, accettando qualsiasi richiesta che abbia un minimo di motivazioni. Per questo non spariranno fatti di cronaca legati a procedimenti giudiziari già conclusi o in atto e articoli che riguardano personaggi ed eventi pubblici. Tutto il resto è noia, anzi oblio. 

 

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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