eBay piace ai grandi marchi, ecco perché
Fernando Leon (Getty Images)
Tecnologia

eBay piace ai grandi marchi, ecco perché

Pirelli, Braccialini, Bata, Expert, Euronics: come si spiega la presenza, sempre più massiccia, dei grossi brand nella popolare piattaforma di commercio online? L’intervista a Giovanni Fantasia, Direttore generale eBay in Italia

Sempre meno un sito di aste, sempre di più una piattaforma globale di ecommerce. eBay, continua a spostare il baricentro dellle sue attività verso il commercio elettronico a tutto tondo. Un marketplace – così amano definirlo i suoi gestori – nel quale si trova di tutto: oggetti nuovi o usati, di marca e non, in patria come all’estero.

Insomma, lo si è capito da un pezzo: sono finiti i tempi in cui si andava su eBay solo per aggiudicarsi un oggetto di seconda mano sfruttando il rilancio dell’ultimo minuto: già oggi il 70% degli annunci riguarda oggetti nuovi, venduti da privati, piccoli e grandi distributori o marchi in prima persona.

Proprio la presenza dei grossi brand rappresenta – anche nel nostro Paese – l’elemento più significativo del recente corso societario. Euronics, Pirelli, Braccialini, Bata, Marco Polo, sono solo alcuni dei grossi nomi che oggi popolano direttamente le pagine del sito con i loro prodotti, come spiega Giovanni Fantasia, Direttore generale eBay in Italia, intervistato in occasione di Christmas Gallery, l'iniziativa visual allestita da eBay a Milano a supporto dei brand presenti sul marketplace: "Seguiamo da vicino i merchant di grandi dimensioni, in modo customizzato, supportandoli con un team di sviluppo che li segue dall’inizio per avviare l’esperienza di vendita nel modo migliore e il più velocemente possibile, oltre a dare indicazioni su come e quando vendere. Ma ci rivolgiamo a rivenditori di qualsiasi grandezza, in modo da far capire come utilizzare al meglio una piattaforma come eBay, soprattutto a chi non ha ancora creato il suo canale ecommerce, per valorizzare i propri prodotti in primis e contestualmente anche il proprio brand".

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Che si tratti di piccoli rivenditori o grossi brand, le regole non cambiano: su eBay il venditore professionale sottoscrive un abbonamento da 39 euro al mese e ha la possibilità di pubblicare tutti i propri articoli gratuitamente (non ci sono tariffe di pubblicazione), poi ci sono le commissioni sul venduto che dipendono dai settori merceologici: si parte dal 7 per arrivare all’11%. "Questo - sottolinea Fantasia - per agevolare quei settori, si pensi ad esempio al mondo dell’elettronica, nei quali i margini sono più ristretti".

In cambio eBay offre la sua vetrina Web per esporre i cataloghi. Con un livello di visibilità che gioco forza risulta più elevato rispetto a quello di una qualsiasi piattaforma proprietaria: "Chi è già attivo con un canale eCommerce – spiega il responsabile - su eBay può ottenere una visibilità di uno o due ordini di grandezza ulteriori: si passa da migliaia di accessi a milioni di accessi al mese, questo grazie anche alla possibilità di arrivare su numerosi altri mercati internazionali. Sul marketplace tutti gli investimenti di marketing (motori di ricerca, visibilità, banner) hanno un valore più che proporzionale rispetto all’investimento, l’offerta su eBay appare sempre in prima pagina.

Quanto al conflitto d’interesse con il canale "tradizionale" si tratta di un tabu ormai sfatato: se il negozio fisico è anche su eBay, per il cliente sarà possibile effettuare online gli acquisti dei prodotti che ha visto offline. Ad esempio sfruttando un Qr code integrato nel cartellino dei prodotti.

L’importante conclude Giovanni Fantasia è in ogni caso guadagnarsi la credibilità: "E' necessario che i merchant siano in grado di sostenere l’incremento di traffico che deriva dall’essere presenti su eBay, soprattutto in termini di livello di servizio. L’aspetto da non dimenticare è che su eBay non è possibile comprare visibilità: quella la fanno l’utente, le recensioni positive e il grado di affidabilità".

 

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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