Effetto Beats Music, Spotify abbandona i limiti di tempo
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Tecnologia

Effetto Beats Music, Spotify abbandona i limiti di tempo

Oggi Spotify ha eliminato ogni limite di tempo dalla fruizione gratuita del suo servizio, la causa potrebbe essere il lancio della nuova piattaforma di streaming musicale di Trent Reznor

Quando un anno fa Trent Reznor dei Nine Inch Nails ha annunciato di volersi tuffare a bomba nel mercato dello streaming musicale sono successe due cose: chiunque ne ha parlato, ben pochi hanno scomesso qualche soldo sulle sue possibilità di successo.

Negli ultimi dodici mesi qualcosa dev’essere cambiato, visto che, a pochi giorni dal lancio (atteso per il 21 gennaio), Beats Music è riuscito a impensierire un granitico colosso del settore come Spotify. Notizia di queste ore è che il popolare servizio di streaming musicale ha deciso di eliminare il limite di 10 ore mensile per la sua versione gratuita su web. Fino a oggi, dopo un periodo free-trial iniziale della durata di 6 mesi, Spotify riduceva infatti il libero ascolto dei brani disponibili a sole due ore e mezzo la settimana, un giochino che ha convinto milioni di utenti a pagare per iscriversi al servizio Premium. Ora però, Spotify è disposto a concedere un libero ascolto senza limiti a tutti i suoi utenti non paganti (la pubblicità tuttavia rimarrà). Perché?

La risposta più ovvia sembra essere quella citata all’inizio: Spotify vuole evitare a tutti i costi che il nuovo Beats Music possa anche solo cominciare a erodere il suo bacino utenti. La domanda che sorge spontanea però è: cos’hanno Trent Reznor e Beats Music di così unico da mettere fifa a un pezzo grosso del calibro di Spotify?

A quanto pare, diversi assi nella manica.

Il primo: un sistema che combina algoritmi e interventoumano volta a ottenere l’equivalente digitale di una figura ormai in estinzione, ossia il tizio del negozio di dischi dietro l’angolo che, come ha spiegato Trent Reznor “sa cosa ti piace, ma è anche in grado di indirizzarti verso band che magari non avresti mai avuto modo di conoscere”. Beats Music non è la prima piattaforma che prova a offrire una simile funzionalità (lo stesso Spotify ha la funzionalità Discover ), ma nella speranza degli utenti sarà la prima ad offrirne una davvero convincente.

Il secondo: oltre a Reznor, Beats Music può vantare sul supporto di una rosa di personalità di spicco, tra cui Andre “Dr. Dre” Young e Jimmy Iovine (fondatori di Beats Electronics ) e Ellen DeGeneres. Inoltre, a quanto pare, Beats Music ha stretto un accordo con AT&T per offrire pacchetti promozionali per le famiglie.

Il terzo: una serie di funzionalità tra cui la possibilità di mettere automaticamente in risalto le canzoni originali a discapito delle versioni cover e un tool per modificare la playlist a seconda del proprio umore (un po’ come già fa Songza).

Come anticipato, Beats Music sarà disponibile a partire dal 21 gennaio per piattaforme iOS, Android, Windows e per il web al prezzo di 9.99 dollari al mese, presenterà un catalogo iniziale di 20 milioni di brani e un periodo di prova gratuito limitato a sette giorni. Non si tratta poi di un’offerta così competitiva. Eppure sembra essere bastata per mettere sulle spine Spotify.

Ancora non è dato sapere per quanto tempo Spotify consentirà un libero ascolto senza limiti di tempo, una cosa però è chiara. Come molti altri pezzi da novanta nel settore hi-tech, Spotify non si fa problemi a giocare in perdita, pur di soffocare la concorrenza nella culla.

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Fabio Deotto