Il nuovo Foursquare ti conosce meglio di Facebook
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Il nuovo Foursquare ti conosce meglio di Facebook

Foursquare ridisegna completamente la sua app mobile, con nuove mappe, nuove possibilità di interazione con i contatti e raccomandazioni geolocalizzate basate sulle tue abitudini e sui tuoi gusti

Stai passeggiando dalle parti di Porta Genova, a Milano sono le 13 di un giovedì qualsiasi, sei in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti quando in tasca il tuo smartphone comincia a vibrare. L’app di Fousquare è stata appena aggiornata e ha qualcosa da dirti: all’angolo della strada che stai percorrendo c’è una paninoteca che probabilmente fa al caso tuo - dal momento che ci sei stato almeno 20 volte nell’ultimo anno – inoltre due dei tuoi amici sono lì da meno di mezz’ora e se prendi il superpanino a quattro strati e fai check-in hai diritto a un muffin gratis.

No, non è un’allucinazione da multitasking, bensì Explore, una delle novità introdotte dal nuovo Foursquare. A partire da oggi, infatti, è possibile scaricare la nuova versione dell’app per, una vera e propria ristrutturazione che punta a trasformare il geolocal network che ha diffuso il contagio dei check-in in una sorta di ibrido tra Facebook e un discovery engine geolocalizzato.

La prima cosa che si nota, utilizzando il nuovo Foursquare è quanta attenzione la compagnia newyorkes abbia concentrato nel rendere più immediate le interazioni tra gli utenti. In una barra in basso appaiono tre tab: Me, Friends e Explore. Cliccando su Me si accede alla pagina profilo, che è stata semplificata e resa più simile a quella di un social network, con sezioni apposite per amici, liste, immagini e statistiche. La tab Friends invece consente di esprimere un Like sui contenuti e i check-in condivisi dagli amici o menzionarli come si farebbe con un post su Facebook e Twitter. Infine la novità più importante, Explore: cliccando su questo pulsante si accede a una versione personalizzata della mappa in cui vengono messi in evidenza i posti più visitati, quelli apprezzati dagli amici, una serie di raccomandazioni basate sulla cronologia dei tuoi spostamenti e le eventuali offerte speciali che alcuni luoghi hanno preparato per gli utenti Foursquare.

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La funzionalità Explore è particolarmente interessante perché è indice dell’intenzione di Foursquare di spostare il suo baricentro dai check-in, per avvicinarsi a un’offerta in grado di competere con servizi come Yelp e Zagat (che non a caso è stato recentemente incorporato in Google Maps). Quando si entra in un locale, o si visita un luogo, oltre a poter segnalare la tua presenza alla comunità di Foursquare con il nuovo pulsante check-in, l’utente può esprimere un voto sul posto che ha visitato (con una specie di Like e Dislike), oppure lasciare un proprio commento che sarà poi archiviato e disponibile a tutti gli utenti.

Tra le novità non possiamo poi non citare le nuove mappe, create a partire dai database di OpenStreetMap, che oltre ad essere le prime a sostituire quelle di Google Maps, presentano un’interfaccia semplificata che introduce un rinnovato sfruttamento di zoom, luoghi di interesse e un utilizzo ragionato dei colori.

La startup newyorkese, recentemente valutata per oltre 600 milioni di dollari, sembra avere tutte le intenzioni di trasformare il proprio servizio in una sorta di discovery engine geolocalizzato. Ogni azione intrapresa dall’utente viene rigorosamente registrata in un’apposita History page, e sfruttata per valutare quali locali raccomandare all’utente. A seconda del tipo di posti che visiti, della loro ubicazione, del numero di volte che ci torni, delle preferenze che esprimi, degli amici con cui tendi a passare il tempo e dei tuoi personali orari, il nuovo Foursquare cerca di stilare una sorta di profilo dinamico che consenta al servizio di consigliarti che posti visitare a seconda dell’ora, del giorno della settimana, della quantità di amici nelle vicinanze e persino del tempo atmosferico.

È ancora presto per stabilire se questo sistema sia efficace, quello che è chiaro è che la geolocal discovery è un orizzonte a cui sempre più aziende guardano con interesse. Le recenti mosse di Google e Apple parlano fin troppo chiaro.

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Fabio Deotto