Il Festival Dino Ciani di Cortina va a New York
Foto: Diego Bandion per ufficio stampa Festival Dino Ciani
Musica

Il Festival Dino Ciani di Cortina va a New York

La rassegna musicale delle Dolomiti si candida a diventare un appuntamento internazionale

C’è un festival musicale in Italia che progressivamente sta plasmando la sua personalità, richiama nuovo pubblico, contamina i generi e si permette di osare inseguendo un obiettivo preciso: diventare sempre più internazionale, ritagliandosi un proprio spazio nei circuiti europei accanto a festival tradizionali come quello di Spoleto, Salisburgo e Verbier. Stiamo parlando del Festival Dino Ciani di Cortina, dedicato al grande pianista prematuramente scomparso nel 1974 a soli 32 anni.

Può farcela?  Di certo la manifestazione, nata nel 2007, ha voltato pagina e da carnet di raffinati concerti per colti villeggianti si sta aprendo a nuovi interessi e spettatori. Il 24 aprile la manifestazione sarà presentata all’Istituto di Cultura Italiano di Parigi, insieme con i Percorsi della Grande Guerra di Cortina e delle Dolomiti. Il 14 maggio sarà poi la volta dell’Istituto di Cultura di New York. In entrambi i casi, l’evento comprende un recital del soprano Madelyn Renée e del pianista Jeffrey Swann, direttore artistico del Festival.

“Gli ingredienti per un grande Festival ci sono tutti: tradizione musicale in un luogo di eccellenza come le Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità” commenta Alberto Saravalle, avvocato d’affari milanese e da oltre un anno presidente del Festival “Abbiamo lavorato molto e quella che presentiamo all’estero è una manifestazione profondamente rinnovata, arricchita, ma non certo snaturata”.  Per la prima volta, infatti, alla stagione estiva si è aggiunta quella invernale e attorno alla “grande musica” e al richiamo di artisti internazionali come Stefano Bollani (uno dei protagonisti della stagione estiva 2014) sono stati costruiti dei “temi culturali” in cui spaziare con cinema, conferenze e letture.  “La scorsa estate ci siamo concentrati sul 1914, non solo anno di inizio della Grande Guerra, ma un vero e proprio spartiacque nella storia culturale europea. Per la stagione 2015 invece abbiamo pensato al “XX secolo, come il Secolo Americano”.

Che significa - tra i tanti esempi in campo musicale - Charles Ives, Aaron Copland e Leonard Bernstein, ma anche George Gershwin, Cole Porter, il blues e il grande jazz. E poi musical immortali come Kiss me Kate, Guys and dolls e West Side Story. “Dopo Bollani, quest’anno avremo con noi Chick Corea. Il nostro obiettivo è di mantenere un programma classico di alto livello, arricchendolo con nuove contaminazioni e stimoli” continua Saravalle “In questo modo possiamo intercettare anche un pubblico più variegato, vasto e curioso che crescerà insieme e coerentemente con l’evoluzione del nostro Festival”. Si spiega così un cartellone che contiene anche proiezioni di grandi musical in versione originale, uno spettacolo di Massimiliano Finazzer Flory ispirato al poeta, giornalista e scrittore americano Walt Whitman e una serata di letture dedicate al tema del viaggio, così presente nella cultura americana. E non soltanto in Kerouac.

“Non abbiamo ancora la forza economica dei principali festival internazionali, ma abbiamo sempre attratto grandissimi interpreti (Argerich, Schiff, Zimerman, Kremer, per citarne solo alcuni). Il mio primo obiettivo è di rientrare nei principali circuiti delle manifestazioni musicali europee. E questo non si fa soltanto con i fondi a disposizione, ma curando la qualità e l’originalità delle nostre proposte. Ci siamo dati un programma triennale e coerentemente con questo abbiamo prima creato la squadra, rinnovando consiglio di amministrazione, staff e modalità di comunicazione; ora ci stiamo concentrando sull’internazionalizzazione; quindi completeremo il processo, puntando a trasformarci in Fondazione, per dare maggior stabilità al Festival”.

Non solo. Attraverso l’associazione Amici del Festival Dino Ciani, aumentano simpatizzanti e sostenitori, crescono le richieste di informazioni da tutta Italia e non più soltanto da poche aree geografiche e si stanno sviluppando interessanti convenzioni con altri festival come Spoleto, il Maggio Musicale, le Settimane Gustav Mahler di Dobbiaco e il Teatro Olimpico di Vicenza, per favorire la promozione reciproca e la vendita di carnet trasversali ai vari cartelloni. “Gli enti territoriali ci stanno molto aiutando, ma mi auguro, anzi ne sono certo, che progressivamente avremo un sempre maggior coinvolgimento dell’intero sistema Cortina” conclude Saravalle “Ne abbiamo bisogno, sia per il sostegno del Festival, sia per assicurare quel complesso di servizi imprescindibili per un turismo sofisticato come quello culturale che potrà portare ulteriore ricchezza all’intero territorio”. 

Il soprano lirico Madelyn RenèeDiego Bandion per Ufficio Stampa Festival Dino Ciani

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Redazione Panorama