Il caos del 3 giugno
(Ansa)
Politica

Il caos del 3 giugno

Non è chiaro dove potremo andare e dove no questa estate. In perfetta linea con tutto il resto: scuola. cassa integrazione, bonus, ecobonus, ma con molta ironia e fantasia

Scusate ma qualcuno di voi ha capito cosa succede dal 3 Giugno? Dove potremo andare e dove no? Lo chiediamo perché al momento è ancora tutto vago e nebuloso, cioè in perfetta linea con quanto questo Governo ha fatto per ogni cosa dall'inizio dell'emergenza Coronavirus.

Il tutto con picchi di fantasia davvero notevoli.

Premesso che "non" stiamo criticando l'operato di Conte e del suo esecutivo perché sappiamo che di fatto è vietato (al grido di "non è questo il momento di dividere, dobbiamo restare uniti contro il virus" etc etc etc) non si può non sorridere (almeno quello concedetecelo) pensando ad alcune recenti uscite.

Ultima delle quali la gestione degli spostamenti da regione a regione.

Ai lombardi sono concesse Umbria e Molise con cui dividono un identico Rt, il fattore di contagio da Covid. Il problema è che non è chiaro come da Milano si possa arrivare alla splendida Termoli senza attraversare regioni dove invece i lombardi sono visti come gli appestati (Emilia Romagna, Toscana, Marche).

Magari nelle 400 e passa pagine del Decreto Rilancio ci siamo persi quelle in cui si parlava della realizzazione di tunnel sotterranei per gli spostamenti. O forse del Bonus Elicottero per andare senza rischi in vacanza nella regione concessa.

A parte gli scherzi dovrebbero spiegarci se a decidere dove potremo andare e dove no è un fattore numerico, variabile, come si può programmare una qualsiasi vacanza. Mettiamo caso che oggi posso andare il Liguria ed allora decido di prenotare casa, ombrellone, albero. Poi, arrivato il giorno della partenza tra un mese o più i numeri sono cambiati e scopro che no, in Liguria non ci posso andare.

Significa quindi che potremmo solo fare le cose all'ultimo momento, sperando che Rt sia a noi favorevole. Il tutto per la gioia del mondo del Turismo, a dir poco dilaniato da questa emergenza.

Ma non è finita qui.

Per la prima volta la destinazione di fondi statali è stata decisa con quello che viene chiamato "Clic Day" traduzione: il primo che arriva, anzi, che si connette al computer vince. E' quanto successo per i rimborsi alle spese di mascherine e altro materiale sanitario per le aziende. I soldi, pochi, non bastavano per tutti così alle 9 spaccate via libera alla lotteria.

Risultato: alle 9.00'.01" era tutto finito. Chi c'è c'è, gli altri si arrangino pure. Proprio come accade per i biglietti dei concerti di Vasco Rossi a San Siro con decine di migliaia di ragazzi con 3 computer aperti in contemporanea.

A questo siamo arrivati. Al caos totale.

Criticare è vietato. Allora ridiamoci sopra.

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Andrea Soglio