Giorgio Caputo: il videoclip di Er Principetto - Anteprima
Roberto Palmaccio
Musica

Giorgio Caputo: il videoclip di Er Principetto - Anteprima

In esclusiva su Panorama.it il nuovo brano dell'attore (Romanzo Criminale, Squadra Antimafia), regista, cantante e cofondatore dell'Orchestraccia

«Er Principetto è un brano che ho scritto quest'estate, ispirandomi appunto al Piccolo Principe, racconta Giorgio Caputo. Mi piaceva molto l'idea di contaminare il linguaggio poetico e aulico dell'originale con il dialetto romanesco, restituiva una verità e una carnalità ai concetti espressi nel libro, che un po' mi mancava nella lettura di quelle pagine. L'operazione, in letteratura, era stata fatta con successo traducendo il testo in tutti, o quasi, i dialetti della nostra penisola. Una canzone mancava.

Il brano lo abbiamo suonato in giro quest'estate con l'Orchestraccia, incontrando subito il favore del nostro pubblico, poi qualche mese dopo ho avuto l'idea del video: è la storia di un uomo che ritrova il proprio bambino interiore. Poi i vari elementi, Parigi, Roma, la lingua francese nel finale e la rosa di carta, sono tutti elementi
molto personali, che hanno un significato importante nella mia vita. Il fatto poi che il video si apra con le immagini di Notre Dame de Paris, fa un po’ impressione; ma ovviamente, quando abbiamo girato, non potevamo immaginare quello che sarebbe successo" spiega Giorgio Caputo.

Giorgio Caputo, nato a Napoli e cresciuto a Roma, è un attore, ma anche regista, cantante e autore di sceneggiature e canzoni: è uno dei membri fondatori del gruppo Orchestraccia, formazione aperta di cantanti, attori, musicisti, giornalisti...

La sua notorietà è dovuta alle sue apparizioni televisive in serie come Romanzo Criminale, Squadra Antimafia, Rino Gaetano, Rocco Schiavone, ma il pubblico cinematografico lo ricorda anche al fianco di Morgan Freeman e Clive Owen in Last Knights o nelle commedie italiane come Gli ultimi saranno ultimi; o Smetto quando voglio, o ancora ne Il nascondiglio di Pupi Avati o L'amore probabilmente di Giuseppe Bertolucci. 

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Gianni Poglio