Gianni Boncompagni: quando s'inventò il testo di Tuca Tuca
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Gianni Boncompagni: quando s'inventò il testo di Tuca Tuca

Il brani interpretato da Raffaella Carrà divenne un tormentone, ma anche caso per i passi sensuali del balletto che lo accompagnava

Le parole di Tuca Tuca, uno dei brani cult di Raffaella Carrà sono state scritte da Gianni Boncompagni (morto oggi a 84 anni).

Il singolo, che raggiunse la quarta posizione nella classifca dei 45 giri, venne pubblicato nel 1971.

Qui sotto, un estratto del testo di Boncompagni:

Mi piaci, ah-ah!,
Mi piaci, ah-ah-ah!,
Mi piaci, tanto, tanto, ah!,
Sembra incredibile ma sono cotta di te.

Mi piaci, ah-ah!,
Mi piaci, ah-ah-ah!,
Mi piace, tanto, tanto, ah!,
Questo stranissimo ballo che faccio con te.

Si chiama: Tuca Tuca, Tuca,
L'ho inventato io,
Per poterti dire:
"Mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi pia!"

Il brano divenne famoso perché accompagnato da un balletto che ha fatto la storia del costume e della televisione made in Italy. Protagonisti del balletto, considerato troppo sexy e provocante per i tempi, furono la Carrà ed Enzo Paolo Turchi, ballerino e coreografo. 

I due, danzando (la Carrà aveva la pancia scoperta), si sfioravano e si toccavano con ironia e sensualità. I passi vennero ideati da Don Lurio. Leggendaria la versione del Tuca Tuca (con Alberto Sordi) andata in onda durante una puntata di Canzonissima del 1971. 

Boncompagni ha scritto i testi di diversi canzoni tra cui Ragazzo triste interpretata da Patty Pravo e No cantata da Mina. 

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ANSA
Gianni Boncompagni e Renzo Arbore

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Gianni Poglio