Instax: cresce la famiglia delle istantanee di Fujifilm
Instax: cresce la famiglia delle istantanee di Fujifilm
Tecnologia

Instax: cresce la famiglia delle istantanee di Fujifilm

Con l'arrivo della nuova Square SQ6, la casa giapponese sfida Polaroid nel rinato segmento delle istantanee

Gli smartphone saranno pure i dominatori incontrastati delle nostre attività fotografiche (l’85% degli scatti arriva dai nostri telefonini intelligenti, ci dice una ricerca pubblicata lo scorso anno da Statista), eppure c’è ancora una nutrita schiera di utenti che, pur di avere qualche opzione creativa in più, continua a ricercare supporti alternativi.

Si spiega (anche) così la rinascita delle istantanee, macchine fotografiche ispirate alle vecchie Polaroid, spesso condite da tutta una serie di funzionalità di ultima generazione (non necessariamente digitali) pensate per gli amanti della foto da stampare e toccare in tempo reale.


Idea vecchia, tecnologia nuova

È in questo filone che vanno a inserirsi i modelli Instax di Fujifilm, fotocamere analogiche o ibride costruite intorno all’omonima gamma di pellicole istantanee, disponibili in vari formati.

Il principio è noto a chi ha vissuto la fotografia nello scorso millennio: le pellicole istantanee - qui definite “integrali” - contengono strati di emulsione colorante alternati e strati fotosensibili sovrapposti all'interno dello stesso "foglio". Le sostanze chimiche vengono conservate nel "sacco" della cornice bianca sulla parte inferiore dell'immagine: il processo di sviluppo ha inizio quando la pellicola viene espulsa dalla fotocamera.

E qui iniziano le sorprese. Già perché le istantanee che fuoriescono dalle nuove Instax di Fujifilm non hanno bisogno di essere separate dal negativo, né tantomeno di essere agitate o scaldate per accelerare lo sviluppo. Basta lasciare la foto a temperatura ambiente e attendere un paio di minuti per veder comparire l’immagine. Che, per inciso, appare piuttosto pulita e definita, almeno se paragonata a certe istantanee sbiadite di qualche anno fa.

Square SQ6: formato quadrato per tutte le tasche

Dall’arrivo delle prime fotocamere istantanee a marchio Fujifilm, la Instax Mini 10 e la Instax Mini, lanciate circa 30 anni fa, il marchio Instax si è arricchito di tanti nuovi modelli per tutti i gusti e per tutte le tasche: si va dalle nuove Mini (Mini 70, Mini 90, mini 9 e mini 8) all’esuberante Instant Wide, passando per i fortunati modelli della gamma Square, una famiglia di fotocamere ibride con pellicole in formato 1:1.

A quest’ultima serie appartiene anche la nuova Instax Square SQ6, una fotocamera molto compatta e aggraziata, progettata per ridurre al minimo l’intervento manuale: si accende, si mira e si scatta, poi si attende lo sviluppo della foto (che si completa in circa 1 minuto e mezzo).

Giova a questo proposito la presenza di un sistema di regolazione automatica dell'esposizione che si attiva quando si preme il pulsante dell'otturatore. All’utente viene concessa comunque la facoltà di scegliere fra una modalità standard, una più luminosa (bright) e una più scura.

Fra le modalità il selfie e la doppia esposizione

Automatico è anche il sistema di messa a fuoco, ottimizzato per scattare fra distanze comprese fra 30 centimetri e 2 metri. Chi volesse lavorare su distanze più ridotte o più ampie può comunque utilizzare le due modalità  Macro e Landscape per fare foto ravvicinate o panoramiche. C’è anche una modalità per i selfie e una quarta opzione, denominata Double Exposure Mode, che consente di sovrapporre due foto su una singola pellicola, premendo due volte il pulsante dell'otturatore.

Il prezzo della nuova Fujifilm Instax Square SQ6 - 139 euro - appare piuttosto abbordabile, anche per chi è alla ricerca di un'idea regalo originale. Meno invitante è il costo delle pellicole: 11,90 euro per un pacchetto da 10, praticamente più di un euro a fotografia. A queste tariffe, va da sè che ogni scatto diventi qualcosa di prezioso, da non sprecare. L'esatto contrario di ciò che succede oggi nel mondo digitale, dove una foto è solo l'ennesimo clic davanti a un'immagine destinata a finire presto nel dimenticatoio.

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