Il Primo Maggio pacifico del popolo

Il Primo Maggio pacifico del popolo

Da Atene a Kiev, da Londra a Varsavia fino a Singapore i volti, le bandiere, i cortei della gente scesa in piazza (senza violenza) per rivendicare il diritto al lavoro

Si può iniziare dall'Oriente: Singapore, Hong Kong. Oppure dall'Europa, orientale o occidentale non importa: Kiev, Varsavia, Londra, Parigi. E poi saltare in Sud Africa. Per poi risalire in America. Il popolo del May Day, del 1 maggio, della Festa del Lavoro (chiamatela come volete) è sceso in piazza e per le strade. Ha urlato, cantato, gridato, manifestato. Ha chiesto la tutela di uno dei diritti fondamentali per la vita dell'uomo: il diritto al lavoro. In alcune piazze ci sono stati scontri: a Istanbul, in Turchia, a Torino, in Italia. Facinorosi, minoranze, simboli di un malessere diffuso che chiedono lo scontro fisico. Quella rabbia che la maggioranza, invece, sa urlare a gran voce tenendo manganelli e spranghe da parte. E soprattutto, a viso scoperto. Il viso scoperto dei volti che potete guardare in questa gallery: un viaggio nelle piazze del mondo dove il 1 maggio è ancora la festa pacifica del popolo.

Women hold posters reading 'Equal Rights for Every Women and Every Job' during the May Day rally in Valencia, eastern Spain, 01 May 2014. EPA/KAI FOERSTERLING

Un gruppo di donne sfila a Valencia in Spagna. Sui cartelli la scritta: "Uguali diritti e dignità - per tutte le donne e tutti i lavori"

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Redazione