Alberto Bevilacqua
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Il Delta del Po in mostra

Dal 24 marzo al 1 luglio 2018 a Rovigo quasi un secolo di grandi film, documentari e fiction che hanno avuto come scenario il paesaggio padano

Nella splendida cornice Rinascimentale di Palazzo Roverella, a Rovigo, in programma un'ampia rassegna dedicata alla singolare attrazione che il cinema ha nutrito - e continua a nutrire - per il Delta del Po, punto in cui il Grande Fiume si confonde con l’Adriatico. Titolo della mostra: "Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi"

Quando

La mostra apre al pubblico dal 24 marzo al 1 luglio 2018 nei seguenti giorni e orari:

da lunedì a venerdì: 9.30 – 18.30

sabato: 9.30 – 13.30

Dove

Ad ospitare l'esposizione, le stanze di Palazzo Roverella in Via Giuseppe Laurenti, 8 a Rovigo

Perchè è interessante

Da Luchino Visconti a Roberto Rossellini, passando per Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Mario Soldati, Pupi Avati, Ermanno Olmi, Bigas Luna, Bernardo Bertolucci, Silvio Soldini, Luigi Magni, i fratelli Taviani e CarloMazzacurati: questi (ma non solo) i registi rimasti così affascinati dalle acque, dai lembi di sabbia e dalle piane dell’ampio Delta del Po, da farne i protagonisti - più che gli scenari - di molti dei loro film

Curato da Alberto Barbera, il percorso espositivo - focalizzata sull’area del Polesine - si snoda fra foto di scena e di set, manifesti, locandine e materiali pubblicitari, documenti originali, sceneggiature, materiali d’archivio, videomontaggi di sequenze di film, documentari e sceneggiati TV, interviste filmate ai protagonisti

Come afferma il curatore, la mostra si propone infatti "di ricostruire la storia del rapporto intenso, profondo e originale che si è instaurato - in oltre ottant’anni di intensa frequentazione - fra un territorio dalle caratteristiche pressoché uniche e i cineasti italiani, dando vita a opere indimenticabili destinate a rimanere nella storia del cinema".

La filmografia del Delta del Po

Ma quali sono, nello specifico, i principali film (con relativi registi) girati nella zona del Polesine e del Delta del Po? Eccone una veloce carrellata.

Nel 1943 Luchino Visconti  gira Ossessione nel Delta del Po

Nell’immediato dopoguerra, Roberto Rossellini vi ambienta il suo Paisà mentre, Giuseppe De Santis, esordisce con Caccia tragica, su una sceneggiatura sua e di Michelangelo Antonioni, Umberto Barbaro e Cesare Zavattini.

Pochi anni dopo, il Grande Fiume è il protagonista de Il mulino del Po per la regia di Alberto Lattuada.

Florestano Vancini ambienta in queste zone i documentari Uomini della palude e Tre canne e un soldo e più tardi sarà aiuto regista di Mario Soldati che, con La donna del fiume, consacra definitivamente Sophia Loren.

Qui, nel 1947, avviene l’esordio di Michelangelo Antonioni con Gente del Po e il celebre regista ferrarese sceglierà più volte il Polesine per i suoi film: qui, nel 1957, ambienta Il grido, per scendere poi a Ravenna per girare Il deserto rosso e risalire a Ferrara per l’ultimo episodio di Al di là delle nuvole, codiretto con Wim Wenders.

E’ del ’58 Un ettaro di cielo, film d’esordio del faentino Aglauco Casadio, per la sceneggiatura di Tonino Guerra, con Elio Petri e Ennio Flaiano.

Anche l’altro grande ferrarese, Florestano Vancini, è di casa nel Delta: ad esso dedica numerosi documentari e poi, nel 1984, il film tv La neve nel bicchiere.

Nella valli di Comacchio, Giuliano Montaldo ambienta L’Agnese va a morire, mentre, con La casa dalle finestre che ridono, Pupi Avati trasforma la bassa nel teatro ideale di film horror.

Sempre il Po e il vicino Veneto sono i protagonisti di molti film di Carlo Mazzacurati, che, nel 1987, nel Delta gira il film d’esordio Notte italiana.

E non si può non citare Scano Boa, del 1961, per la regia di Renato Dall’Ara tratto dal romanzo di Antonio Cibotto, grande scrittore rodigino recentemente scomparso, cui la mostra tributerà, proprio con la proiezione del film, un dovuto omaggio.



Pupi Avati
Foto © Franco Delli Colli
Pupi Avati: “Le Strelle nel fosso”

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