Hopperiana, la fotografia ispirata da Edward Hopper
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Hopperiana, la fotografia ispirata da Edward Hopper

A Milano, Luca Campigotto, Gregory Crowdson e Richard Tuschman si confrontano con i dipinti silenziosi e realisti dell'artista americano

"Hopperiana" vede protagonisti tre importanti artisti (Luca Campigotto, Gregory Crowdson e Richard Tuschman), che nelle loro opere prendono spunto e si ispirano al grande Edward Hopper e ai suoi silenziosi e quanto mai realisti dipinti.

Dall’unione dei luoghi emblematici della città americana quali ristoranti, teatri, cinema ed uffici, sino ai distributori di benzina e agli interni semideserti con l’esigua presenza di figure (perlopiù femminili) in atteggiamenti riflessivi e meditabondi, quasi lontani dalla realtà in cui si trovano, l’artista crea dipinti dalle atmosfere solitarie e pacate, che suggeriscono immobilità e rassegnazione.

Sia nelle scene urbane che nei dipinti d’interni, la luce chiara, quasi aurorale, assume un ruolo importante: posandosi sui soggetti e gli ambienti ritratti, dona ai dipinti un alone di sospensione che mitiga il sentore di alienazione che spesso traspare dalle scene ritratte. Ciò che ritrae Hopper non è soltanto la malinconia e la solitudine di un’intera società, quella americana degli anni ’50, ma nelle sue opere rappresenta la noia, il rimpianto e il silenzio che regnano nell’animo umano con la pacatezza e la sensibilità frutto di una luce che mitiga gli interni bui e la desolazione dei paesaggi industriali presenti spesso sullo sfondo delle opere.



Photology
Via della Moscova 25, Milano
HOPPERIANA
Dal 1 Ottobre al 28 Novembre 2014

©Luca Campigotto / Courtesy Photology, Milano
Luca Campigotto, Greenwich Street, Tribeca

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Rita Fenini