Giornata della memoria: in ricordo della rivolta del ghetto di Varsavia
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Giornata della memoria: in ricordo della rivolta del ghetto di Varsavia

Quando fu chiaro che le deportazioni avevano come destinazione la morte, gli abitanti superstiti del più grande ghetto europeo organizzarono la rivolta, resistendo per un mese contro i nazisti

All'indomani dell'occupazione tedesca della Polonia, dall'inizio del 1940, gli oltre 3 milioni di ebrei polacchi vennero costretti a spostarsi nei ghetti delle varie città del Paese. Il ghetto più grande dell'intera Europa divenne quello di Varsavia, nella città vecchia, dove furono ammassate oltre 380.000 persone, costrette a vivere separate dalla "popolazione ariana", indossando la stella gialla, all'interno delle sue mura.


A causa delle terribili condizioni di vita, della fame e delle epidemie, ben presto la popolazione del ghetto iniziò a morire. Ogni giorno, intorno alle 4 del mattino, i carri funebri giravano per le strade a raccogliere i cadaveri dei morti lungo le strade del ghetto.  


Nell'estate del 1942, iniziarono le deportazioni verso il campo di concentramento di Treblinka e alla fine di quell'anno divenne chiaro che la popolazione del ghetto veniva deportata verso la morte. A quell'epoca, erano circa 40/50mila gli ebrei sopravvissuti nel ghetto. Alcuni di loro decisero di resistere e combattere, anziché arrendersi alla morte certa. Elaborarono un piano strategico, acquistarono fucili, crearono 22 ventidue unità combattenti e stabilirono una serie di basi in tutto il ghetto. Migliaia di bunker vennero realizzati scavando sotto le case, spesso collegati tra loro attraverso le fogne o il sistema idrico ed elettrico.


La rivolta fu anticipata da un'azione di resistenza il 18 gennaio 1943: un'azione civile armata contro i tedeschi ad opera della ZOB (ZydowskaOrganizacja Bojowa, Organizzazione dei Combattenti Ebrei) attaccò i nazisti durante una retata di ebrei, sotto il comando di Mordechai Anielewicz , riuscendo a fermare per un breve periodo le deportazioni. La rivolta principale sarebbe però poi cominciata nel periodo di Pesach, la Pasqua ebraica, il 18 aprile 1943 e condotta fino al 16 maggio di quell'anno, quando sarebbe stata sedata dall'allora BrigadeführerJürgen Stroop . Ebbe inizio quando le truppe tedesche e della polizia entrarono nel ghetto per deportarne i superstiti. Tra 700 e 1000 persone vi presero parte, combattendo per quasi un mese. Degli oltre 56.000 ebrei catturati, circa 7.000 furono uccisi sul posto e i restanti vennero deportati verso i campi di sterminio. Per celebrare il successo dell'operazione, fu ordinato di radere al suolo la grande sinagoga di Varsavia. Fu la prima ribellione urbana di massa contro l'occupazione nazista in Europa e uno degli episodi più significativi della seconda guerra mondiale.


Nelle Giornata della memoria , e nel 70° anniversario della rivolta, vi proponiamo una fotogallery che racconta le condizioni di vita nel ghetto, alcuni momenti della rivolta e, al suo termine, la distruzione del ghetto stesso. Alcune di queste immagini furono usate come prove nel corso del processo di Norimberga .


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Per approfondire la storia del ghetto di Varsavia e della rivolta del 1943:


Testimonianze video in italiano dei sopravvissuti sul sito della Survivors of the Shoah Visual History Foundation fondata da Steven Spielberg.


La storia dell'insurrezione del Ghetto di Varsavia, giorno per giorno, in italiano su olokaustos.org


Progetto Forget You Not dell'Holocaust Research Project: isurvived.org  


LIBRI
Il ghetto di Varsavia lotta di Marek Edelman (La Giuntina, 2012)
Wiera Gran, l’accusata di Agata Tusznska (Einaudi, 2012)
Il ghetto di Varsavia. Cento foto scattate da un soldato tedesco nel 1941 di Joe J. Heydecker (La Giuntina, 2000)
Altri su inmondadori.it

AFP/Getty Images

Una foto del comitato antifascista (CAF) mostra una scena di vita quotidiana nel ghetto ebraico di Varsavia, nel 1943

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