I colori di Franco Fontana in mostra a Venezia
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I colori di Franco Fontana in mostra a Venezia

Oltre 130 scatti del grande fotografo modenese: Full Colors, la prima retrospettiva a Palazzo Franchetti

"La realtà è un po' come un blocco di marmo. Ci puoi tirar fuori un posacenere o la Pietà di Michelangelo."

Franco Fontana

 

La prima grande retrospettiva dedicata all'opera di Franco Fontana è in mostra fino al 18 maggio a Palazzo Cavalli-Franchetti, a Venezia: Franco Fontana Full Colors , che attraverso 130 scatti del fotografo modenese, conosciuto in tutto il mondo, ne racconta la lunghissima storia. 

Suddivisa in diverse sezioni tematiche, la mostra propone i paesaggi degli esordi (anni ‘60), passando per le diverse ricerche dedicate ai paesaggi urbani, alla serie Piscine (1984) e al mare, fino alla serie dei Paesaggi Immaginari, iniziata nel 2000, e ai suoi scatti nelle città degli Stati Uniti. Si attraversa così il percorso artistico del fotografo, tra i primi in Italia "a schierarsi con convinzione e fermezza in favore del colore, rendendolo protagonista, non come mezzo ma come messaggio, non come fatto accidentale, ma come attore". Un occhio fotografico consapevole, il suo, che "mette in posa il paesaggio", sapendo che "la fotografia, con il suo tempo di posa, gli obiettivi e i diaframmi, vede il mondo diversamente dall’occhio umano".

 

L’autore terrà un workshop  di fotografia di tre giorni all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, dall’11 al 13 aprile.

 

Presenta così la mostra il curatore, Denis Curti:

"Colori accesi, brillanti, vibranti. Composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce. Paesaggi iperreali, più veri del vero, surreali, sospesi, spesso impossibili. Proporzioni ingannevoli in cui non c’è spazio per l’uomo. Figure umane svelate in negativo, sublimate in ombre lunghe, a suggerire contemporaneamente l’idea di presenza e assenza. Corpi come paesaggi, e pianure e colline dai contorni antropomorfi. Tratti distintivi che rimandano immediatamente e inequivocabilmente al linguaggio visivo di Franco Fontana. [...] Può sembrare che sia il paesaggio il protagonista della sua ricerca. Ma è il colore il vero soggetto della fotografia di Franco Fontana. Il colore trasforma il paesaggio, lo umanizza, lo rende vivo. È nella scelta dell’accostamento cromatico che Fontana dà significato alla sua fotografia e la vitalizza. Si avventura in un percorso creativo che rompe le regole, rendendo visibile l’invisibile di una realtà le cui soluzioni interpretative sono sempre variopinte, come le diverse situazioni e stati d’animo della vita.

Superando un approccio puramente estetizzante, il senso ultimo della precisa sintesi espressiva che Franco Fontana ha condotto in oltre cinquant’anni di carriera si ritrova nel suo modo di interpretare ciò che lo circonda. Fontana non ha mai rinunciato ad esplorare e forzare il potenziale e i limiti della fotografia, anche dal punto di vista tecnologico. Al contrario: proprio sfruttando il potere trasformativo della macchina, ha elaborato un linguaggio visivo originale, in cui si coglie la forza vitalistica e creativa del fotografo, che, nel prelevare un campione del mondo, lo restituisce come distillato e amplificato, dopo averlo setacciato attraverso i filtri del proprio sentire."

 

Franco Fontana Full Color

a cura di Denis Curti 

dal 15 febbraio al 18 maggio 2014

Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti 

Palazzo Cavalli-Franchetti, Campo Santo Stefano 2842, Venezia 

La mostra è promossa dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, in collaborazione con Venezia Iniziative Culturali, ed è prodotta e organizzata da Civita Tre Venezie, con Tre Oci e Grafica Veneta. 

 

Biografia

Nasce il 9 dicembre 1933 a Modena. Comincia a fotografare nel 1961. La sua prima mostra personale è a Modena nel 1968, in una città culturalmente molto attiva, animata da un gruppo di artisti di matrice concettuale agli esordi (tra cui Franco Vaccari, Claudio Parmeggiani, Luigi Ghirri e Franco Guerzoni). Il lavoro di Fontana condivide con questa corrente il bisogno di rinnovamento e di messa in discussione dei codici di rappresentazione ereditati, in campo fotografico, dal Neorealismo, ma pone particolare attenzione e cura anche agli esiti visivi e alla componente estetica.  

Nel 1963 avviene il suo esordio internazionale, alla 3a Biennale Internazionale del Colore di Vienna. Da allora ha pubblicato oltre settanta libri con diverse edizioni italiane, giapponesi, francesi, tedesche, svizzere, americane e spagnole. Le sue opere sono conservate in oltre cinquanta musei in tutto il mondo. Ha firmato tantissime campagne pubblicitarie, ha collaborato e collabora con numerose riviste di tutto il mondo. In oltre 400 mostre, personali e collettive, sono state esposte le sue fotografie. La sua lunga carriera è costellata di riconoscimenti, premi e onorificenze in tutto il mondo; sono più di quattrocento le mostre in cui sono state esposte le sue fotografie e più di quaranta i volumi pubblicati. Insegna al Politecnico di Torino, all’Università Luiss di Roma e ha tenuto workshop e conferenze presso in prestigiose istituzioni culturali nelle maggiori capitali mondiali. 

 

"Per me la fotografia non è né un mestiere né una professione, ma è la realtà della mia vita, dopo gli affetti della famiglia e dell’amicizia. È quella scelta che mi dona la qualità della vita, perché la vivo con entusiasmo e creatività, esprimendomi per quello che penso, testimoniando quello che vedo e che sono. 
Fotografare è un atto di conoscenza: è possedere. Quello che si fotografa non sono immagini ma è una riproduzione di noi stessi. La creatività non illustra, non imita, ma interpreta diventando la ricerca della verità ideale. La fotografia creativa non deve riprodurre ma interpretare rendendo visibile l’invisibile.  

Con l’aiuto del colore, la creatività diventa sinonimo di un movimento che genera vita. Ma il colore è anche sensazione fisiologica, interpretazione psicologica emozionale, ed è per questo fondamentale soprattutto nella fotografia.

La forma è la chiave dell’esistenza, ed io cerco di esprimerla fotografando lo spazio, in correlazione con le cose coinvolte in esso. Lo spazio non è ciò che contiene la cosa ma ciò che emerge in relazione della cosa. Tutto ciò che ci circonda può venire ripreso per essere testimoniato con significato.

Non si può conoscere l’essenza delle cose se si crede che un fiore sia solo un fiore, che una nuvola sia solo una nuvola, che il mare sia solo il mare: vorrebbe dire che la conoscenza si limita alla superficie, mentre l’esistenza risiede nel contenuto.

Le fonti dell’arte sono l’entusiasmo e l’ispirazione, in una parola la vitalità. E una parte importante è l’immaginazione. Quelli che non immaginano amputano la parte creativa del pensiero, perché è più facile ragionare razionalmente che immaginare e creare, ma è solo immaginando che si può fare il giro del mondo in un giorno invece che in ottanta giorni. Chi è ancorato alla razionalità sente le vertigini davanti al cambiamento, eppure bisogna cambiare sempre per rimanere quello che si è, così come fa e insegna la natura.

Franco Fontana

© Franco Fontana

Puglia, 1987.

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