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Le foto più belle della settimana: dal 30 settembre al 5 ottobre

Uragani e Vulcani, profughi e mistici. Spagna divisa e America ferita nei migliori scatti degli ultimi 7 giorni

Nei sette giorni tra il 30 settembre ed il 5 ottobre, i migliori scatti dei fotografi nel mondo ci hanno mostrato le immagini spettacolari di:

Uragani e vulcani

Dopo Harvey, Irma e Maria, questa volta le immagini hanno mostrato la furia della natura che si è sfogata sul continente europeo dopo aver flagellato quello americano: nel cuore della Germania, a Berlino, l'uragano Xavier ha sradicato alberi, distrutto auto, interrotto i trasporti. I morti tra Germania e Polonia sono stati 9. Migliaia di chilometri a Est, il fumo spettacolare del vulcano Manaru Voui nell'arcipelago delle Vanuatu (Oceano Pacifico) ha annunciato una sua prossima violenta eruzione.

Destre estreme

Braccia tese in piazza a Barcellona. Dopo le manifestazioni oceaniche dei Catalani in seguito al referendum per l'indipendenza, sono scesi in piazza gli oppositori per la Spagna unita e per la fedeltà alla corona. Gli striscioni dell'estrema destra spagnola hanno riportato alla memoria la Falange, il partito di Franco che mise a tacere per quasi mezzo secolo la voce e la lingua dei Catalani. A Roma gli striscioni e i simboli di Casa Pound in corteo nel quartiere Esquilino hanno mostrato a chiare lettere che per la formazione di estrema destra della Capitale non vi è alcun posto per la costruzione di una moschea e per l'integrazione con i musulmani.

CONTRASTI AUSTRIACI

Una anziana donna che prega nella cattedrale viennese di Santa Sofia. A poca distanza, nel parco Donau, un simbolo opposto alle figure sacre della chiesa: è il busto di Ernesto "Che" Guevara, il cui cinquantesimo anniversario di morte cadrà tra pochi giorni.

PICCOLI RAZZI

I fotografi hanno fissato a Seul un'immagine che, considerando le gravi tensioni degli ultimi mesi tra le due Coree, fa quasi tenerezza: un bimbo impegnato a scagliare in cielo a mo' di missile un piccolo razzo giocattolo luminescente, mentre in città impazzavano le celebrazioni della festa tradizionale di Chusok, in onore e ricordo degli antichi avi.

In Togo non erano giocattoli le pietre scagliate dai manifestanti dell'opposizione al presidente Faure Gnassingbe, in una dimostrazione di piazza organizzata per chiederne le dimissioni.

PAROLE BRITANNICHE

Due discorsi, due situazioni completamente diverse agli occhi dei fotografi inglesi: il primo, quello nervoso di Theresa May di fronte al congresso dei Conservatori nel mezzo dei problemi con l'UE dopo la brexit. Il secondo quello emozionato del neo Nobel per la letteratur Katsuo Ishiguro, intervistato appena dopo la notizia dai giornalisti di tutto il mondo.

QUEL CHE È RIMASTO

Inquadrati dalle fotocamere, le conseguenze di due tragedie: la prima generata dalla follia umana e dalle armi. A Las Vegas diversi giorni dopo i fatti, gli agenti dell'FBI affollano ancora il luogo della più grave strage per mezzo di armi da fuoco della storia degli Stati Uniti (58 morti e 489 feriti uccisi da una sola persona). In Porto Rico, solo un muro perimetrale di un bagno con ancora i sanitari fissati è qual che è restato in piedi di una casa devastata dalla forza dell'uragano Maria.

PENOMBRA

Stessa luce flebile, stati d'animo opposti: alla solitudine del giovane profugo Rohingya intento a preparare la cena sotto una tenda in Bangladesh, fa eco l'abbraccio di una coppia ritratta a Parigi come in una perfetta cartolina con lo sfondo della Tour Eiffel, quando si accendono le prime luci della "Ville Lumière".

LA MARCIA

Nel frastuono e nella polvere sollevata dai cingoli dei blindati dell'esercito Iracheno verso la roccaforte di Hawijia controllata dai miliziani dello Stato Islamico. Nel silenzio, il cammino mistico  dei Samaritani durante l'ascesa al Monte Gerizim in occasione della festa ebraica dei Tabernacoli. Da una festa in Israele a una spettacolare tradizione sciita: quella del "Karrah Mali" (letteralmente lo "spalmare il fango"), che ricorda l'assassinio del nipote di Maometto Imam Hussain, morto nel 7° secolo.

sud corea chusok
ED JONES/AFP/Getty Images
Seoul, Corea del Sud: donne in abito tradizionale durante la festa tradizionale del Chusok, dedicata alla memoria degli antenati. 3 ottobre

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Edoardo Frittoli