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Le foto più belle della settimana: dal 16 al 22 settembre

Due elezioni in vista ed una negata, guerre nuove e vecchie, il terremoto, un mare di rifiuti e le risaie negli scatti più belli degli ultimi 7 giorni

Due elezioni in vista e una che "non s'ha da fare"

Gli obiettivi dei fotografi a Nairobi hanno ricordato le presidenziali keniote. Il ritratto dei due candidati dell'opposizione Raila Odinga e l'alleato Kalonzo Muskoya in posa da rapper ha girato le strade della capitale affissa al pullman elettorale. Nel cuore d'Europa, la Germania è tappezzata di foto di una assai più sobria Angela Merkel alla ricerca di una conferma nelle elezioni del 24 settembre 2017.

In Catalogna, il voto si allontana: il 20 settembre la Guardia Civil ha eseguito l'ordine di Madrid quando ha fatto irruzione nei ministeri della Generalitat sequestrando documenti sul referendum per l'indipendenza giudicato incostituzionale e arrestando 14 funzionari catalani.

La terra trema ancora

Il terremoto più violento da oltre trent'anni ha mostrato immagini tragiche nello Stato di Puebla, a poca distanza da città del Messico, colpito il 19 settembre da una sisma di magnitudo 7.1 che ha causato oltre 200 vittime, tra cui molti bambini.

E' arrivato un altro uragano, il terzo dopo Harvey e Irma. Quest'ultimo si chiama Maria, ed ha colpito la zona del Portorico il 21 settembre.

L'acqua ha reso ancora più difficile la situazione dei profughi Rohingya, colti in Bangladesh dagli allagamenti dovuti alle piogge monsoniche di questa settimana

Aerei, razzi, vecchie e nuove guerre

Continuano le tensioni attorno al regime di Pyongyang, catturate dai fotografi in due scatti contrastanti. E'diventato uno spettacolo collettivo il lancio del missile balistico Hwasong-12, trasmesso il 16 settembre sui maxischermi allestiti nella capitale. Pochi giorni dopo il leader Kim Jong-Un si è fatto ritrarre sorridente in un frutteto, in un immagine apparentemente pacifica mentre tiene in mano una mela rossa.

Un volto di sfida è quello del cinese con il cappello e la stella rossa ritratto tra i turisti di piazza Tienanmen in occasione dell'alzabandiera. L'orgoglio nazionale cinese ha riportato alla cronaca una guerra di oltre 80 anni fa, quando i giapponesi attaccarono il Manciukuò. l'immagine del nemico è stata attualizzata in una foto che ritrae il premier giapponese Shinzo Abe al centro di una bandiera imperiale nipponica. Il Giappone ed il pacifico di 70 anni fa sono riemersi nell'occasione del primo volo del Boeing B-29 Superfortress. Proprio uno di quei quadrimotori, il numero 44-86292 "Enola Gay" cambiò la storia del Giappone quando il 6 agosto 1945 sganciò la bomba atomica su Hiroshima.

Il 20 settembre nei pressi della cittadina di Borisov, in Bielorussia, il presidente Vladimir Putin ha visto il cielo accendersi per i razzi illuminanti dei caccia in una esercitazione congiunta tra le forze bielorusse e quelle di Mosca.

Il gioco e lo studio

Lontani ma legati da una lunga storia di guerra. I fotografi hanno colto un momento di pace in una Siria sconvolta da sei anni di guerra, nella quale sono intervenuti proprio i caccia russi. Ed erano Russi i ragazzi che hanno improvvisato una partita di calci di fronte al cantiere dello stadio di Samara che sarà tra quelli che ospiteranno i mondiali del 2018.

Due volti dell'agricoltura e un campo di rifiuti

I disegni simili a stampe su seta, di tutte le tonalità di verde delle risaie cinesi hanno dipinto le colline nei giorni del raccolto. Sempre in Asia, nelle bidonvilles che circondano Manila, un campo di rifiuti plastici multicolori ha simboleggiato la resa ad un inquinamento ormai fuori controllo. In Belgio i pneumatici dei trattori, invece di affondare nella terra dei campi, hanno segnato l'asfalto della capitale Bruxelles in segno di protesta per il progetto della grande arteria stradale del Grand Contournement Ouest. A non molta distanza, un'altra giornata di tensioni e manifestazioni si è svolta in Francia contro la proposta di riforma del lavoro del governo Macron.

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DOMINIQUE FAGET/AFP/Getty Images
Un piccolo Rohingya si ripara come può dalla pioggia torrenziale che ha colpito la zona dei rifugiati in Bangladesh

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Edoardo Frittoli