Le "foto icone" del 2012
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Le "foto icone" del 2012

Le foto che nel 2012 hanno fatto il giro del mondo (o dello stivale)

È sicuramente diventata una "foto icona" quella - la più ritwittata di sempre - in cui Barack Obama abbraccia la moglie Michelle, postata dall'account Twitter del Presidente insieme alla frase "Four more years", dopo aver appreso la notizia della sua rielezione alla Casa Bianca. Ma non è l'unica, di quelle che vi proponiamo qui e che hanno fatto il giro del mondo, viste da milioni di persone, a potersi considerare icona.


Ci sono, tra l'altro, il giovane tibetano Jamphel Yeshi che a Nuova Delhi si autoimmola contro l'occupazione cinese del Tibet; Hosni Mubarak in barella a processo; il bacio di Julia e Auriane a favore del matrimonio gay, a Marsiglia; l'autoritratto di Curiosity su Marte; l'esultanza di Mario Balotelli nella semifinale contro la Germania agli Europei di calcio;  il signor Alberto Casillas che all’ingresso del suo ristorante, a Madrid, cerca di proteggere i manifestanti dalle cariche della polizia.


Poi ci sono Clint Eastwood che parla con una sedia vuota alla convention repubblicana di Tampa, simulando una conversazione con un Obama immaginario e la risposta fotografica di Obama, che non si è fatta attendere. O, ancora, la lucida follia sul volto del terrorista norvegese Anders Behring Breivik, nel giorno della sua condanna a 21 anni di carcere, e lo sguardo perso nel vuoto di James E. Holmes in tribunale, dopo aver ucciso 12 persone e averne ferite 58 durante la proiezione della prima del film Il cavaliere oscuro in un cinema del Colorado.


Per finire - ma probabilmente avremo scordato qualcosa di fondamentale - altre foto che, più modestamente, hanno fatto parlare di sé almeno in Italia, come la foto del vertice ABC a Palazzo Chigi postata su twitter da Casini o quella di Lele Mora, ex super potente dello show-business italiano, che uscito dal carcere cura l'orto della comunità di don Mazzi.

AP Photo/Manish Swarup

26 marzo 2012.  Un giovane tibetano di nome Jamphel Yeshi, tra i 26 e i 29 anni, si immola a Nuova Delhi durante una manifestazione organizzata in un'area vicina al Parlamento contro la visita del presidente cinese Hu Jintao, atteso dopo pochi giorni per il vertice dei Paesi Brics (Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica). Yeshi è morto due giorni dopo.

Dal 2009, sono 94 i tibetani che hanno scelto di darsi fuoco contro l'occupazione cinese del Tibet.

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