"Immagini che scorrono sul monitor delle "agenzie": il mondo come lo avvertiamo, mediato, non dall'impossibile ritmo continuo delle televisioni, ma dal ritmo discreto degli scatti dei fotografi; un flusso di momenti che inquadrano una giornata. Una serie di "istanti infiniti" che ci aiutano a vedere. Nessuna ambizione di primato estetico - troppo veloce e caotica la selezione - ma, certamente, il valore estetico delle fotografie scelte è parte della loro funzione: non solo "documento", ma soprattutto espressione delle possibilità della fotografia come media narrativo e rappresentativo." 

EPA/JIM HOLLANDER

31 ottobre 2013. Un anziano Kessim o "uomo santo" etiope, sotto dei grandi ombrelli colorati a Gerusalemme, per partecipare alla preghiera per Sigd, una festa ebraica il cui nome deriva dalla parola etiope "sgida", che significa "prostrarsi", e che gli ebrei etiopi celebrano 50 giorni dopo la festa di Yom Kippur.