Filosofie per non filosofi: 5 pillole di saggezza da regalare a Natale
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Filosofie per non filosofi: 5 pillole di saggezza da regalare a Natale

Idee, meditazioni, dialoghi e divertissement per decifrare gli enigmi della contemporaneità.

'La buona logica. Imparare a pensare', di Paolo Legrenzi e Armando Massarenti

La buona logica, particolare della copertinastudio CReE

A partire dai problemi utilizzati come test d'accesso ai corsi universitari a numero chiuso, lo psicologo e il filosofo della scienza esaminano i fondamenti del critical thinking o pensiero critico, allo scopo di illustrare i meccanismi del nostro pensiero argomentativo. Un metodo alternativo alla "buona scuola" basata sull'assimilazione di nozioni e contenuti statici (per lo più slegati dalla vita di ogni giorno e dal mondo del lavoro), fondato sul sublime argomentare del primo grande teorico del mondo occidentale, Socrate. La logica è una predisposizione del nostro cervello che va irrorata, allenata, stimolata: una palestra di democrazia che stimola le strutture profonde del ragionamento e aiuta a distinguere, in controtendenza con la superficialità dominante, i fatti dalle opinioni. Ma soprattutto argomentare è un arte, concludono gli autori, un "distillato di rara bellezza". Facciamolo diventare di moda.

Paolo Legrenzi, Armando Massarenti
La buona logica. Imparare a pensare
Raffaello Cortina Editore
136 pp., 12 euro

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'24/7', di Jonathan Crary

24/7, particolare della copertina© George Hammerstein / Corbis / Contrasto

Simultaneità e iperconnessione sono lo specchio di un disagio psicosociale dalle conseguenze imprevedibili. L'efficientismo globalizzato di cui è espressione lo slogan 24/7 cela infatti una profonda riorganizzazione dei modi in cui avviene la costruzione dell'identità personale di ciascuno. Insidiosa, malata perché "rinnega ogni legame con il tessuto di ritmi e scansioni periodiche dell'esistenza umana": quell'alternanza sonno/veglia, riposo/lavoro che sta alla base del ritmo circadiano con cui è regolata - biologicamente prima ancora che socialmente - la vita quotidiana. Paradossalmente, un tempo che abbia superato i limiti del tempo orario è diventato immobile, indifferenziato, e impatta durevolmente sulle strutture psicoemotive con le quali siamo abituati a "fare esperienza" del mondo, demolendo per esempio ogni iniziativa a lungo termine e perfino l'illusione stessa contenuta in concetti come sviluppo, progresso, futuro. Il mercato, sempre più ossessivo nella sua pretesa totalizzante, è nemico dell'inerzia ristoratrice del sonno. Jonathan Crary esamina i contorni della veglia globale asservita al consumo incrociando riferimenti filosofici, letterari, cinematografici e antropologici, con un inquietante excursus sugli esperimenti scientifico-militari sul sonno e la sua deprivazione.

Jonathan Crary
24/7
Einaudi
134 pp., 18 euro

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'Il lato oscuro della fede. Religioni, violenza e pace', di Hans Küng e Paul Ricoeur

Il lato oscuro della fede, particolare della copertina

Due tra i maggiori pensatori dell'ultimo secolo - il teologo tedesco celebre per le sue posizioni critiche verso l'infallibilità papale e altri dogmi del cattolicesimo, il filosofo francese padre dell'ermeneutica, scomparso nel 2005 - dialogano su un tema attualissimo: perché si continua a uccidere in nome di Dio? come combattere il fondamentalismo? Ogni religione contiene nel suo alveo pagine bianche e pagine nere, ammettono i due studiosi in questa conversazione apparsa sulla rivista Sens nel 1998, ma la violenza appare insita nella missione stessa in particolare di quelle confessioni nate per diffondere una Parola che la trascende: cristianesimo, ebraismo, Islam. Come recita il Manifesto per un'etica planetaria, elaborato nel 1993 dal Parlamento delle religioni del mondo riunito a Chicago e di cui Küng fu uno dei promotori insieme al Dalai Lama, per riannodare le religioni all'etica bisogna riconoscerne innanzitutto la fallibilità. Andare oltre se stessi. Virare il dogma in compassione. Forse solo un'etica laica condivisa permetterà di superare i conflitti, a partire dal mondo quotidiano.

Hans Küng, Paul Ricoeur
Il lato oscuro della fede. Religioni, violenza e pace
Medusa Edizioni
50 pp., 8 euro

'Il pensiero acentrico', a cura di Luca Guzzardi

Il pensiero acentrico, particolare della copertinaelaborazione grafica di un frattale © iStock.com / konkrete

Cantieri senza architetto. Il filosofo Luca Guzzardi chiama a raccolta un gruppo di pensatori liberi ed "eccentrici" per raccontare l'irruzione del caos nell'impresa conoscitiva. Da Edgar Morin a Ilya Prigogine, da Paul K. Feyerabend a Giulio Giorello, da Franco La Cecla a Elisabetta Donini, tutti appongono il proprio tassello a una epistemologia pluralistica che non si presenta come "una marcia trionfale della verità su credenze scorrette e superstizioni", ma che nel groviglio dell'impresa conoscitiva individua di volta in volta nuovi approcci, tecniche, percorsi. I quali ora procedono nella stessa direzione, ora divergono o si scontrano. I saggi, comparsi per la prima volta una ventina di anni fa in due volumi monografici della rivista Volontà, fanno riferimento a sistemi acentrici, privi cioè di un ordine gerarchico o un sistema di scelte dato a apriori. I loro punti di riferimento si spostano con il mutare dell'oggetto della ricerca. Il pensiero acentrico offre uno stimolo profondo alla democratizzazione dell'impresa scientifica e del pensiero tout court, ma costituisce anche un quadro di riferimento per leggere - e forse decifrare - la contemporanea scienza delle reti: lo schema fra l'altro con cui funzionano molte cellule terroristiche criminali.

AA.VV. (a cura di Luca Guzzardi)
Il pensiero acentrico
elèuthera
208 pp., 15 euro

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'Filosofia in giardino', di Damon Young

Filosofia in giardino, particolare della copertinaMariella Biglino, Fiori di campo - Soffioni (2015)

Eclettico intellettuale di Melbourne, Young interpreta il legame con la natura intrinseco al suo continente alla luce della storia del pensiero occidentale. Il Giardino acquieta l'anima ed è un buon compagno per la vita della mente, ma "oltre il giardino", nel suo rendere visibile il cosmo umanizzato, rappresenta un invito stesso al fare filosofia. Dalle confessioni botaniche di Jean-Jacques Rousseau, il filosofo dalle amicizie tempestose che ancora prima di formulare la teoria dello "stato di natura" preferiva alla compagnia umana quella delle piante di Saint Pierre, all'albero-dei-pensieri di Friedrich Nietzsche, per il quale la virtù della natura era nel suo essere a-morale, senza finalità. Dall'amore per le rose e i giardini di Colette, che le offriva riparo dal suo vulcanico universo privato, ai bonsai di Marcel Proust nella camera foderata di sughero che vide sbocciare la Recherche. E ancora Jane Austen e Emily Dickinson, Jean-Paul Sartre e Voltaire, George Orwell e Nikos Kazantzakis. Undici ritratti di vite filosofiche, tra humour e bucolica leggerezza.

Damon Young
Filosofia in giardino
Iacobelli Editore
192 pp., 16 euro

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Michele Lauro